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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Demetrio Tripepi

Centro storico, le ruspe abbattono il liberty: dopo i malumori la strada torna libera

In via Demetrio Tripepi, strada chiusa per diversi giorni per la demolizione dell'antico palazzetto che lascerà il posto ad un edificio a sette piani

Le ruspe sono in azione da giorni in via Tripepi. Un antico palazzetto liberty è stato abbattutto per ricostruire un edificio moderno a sette piani. 

In mattinata, strada chiusa per consentire i lavori, con tutto quello che ne consegue: traffico in tilt e proteste degli abitanti e dei commercianti che hanno subito gravi danni all'economia. Qui, in questo tratto ci sono una pescheria, una gioielleria, un negozio di ferramenta e l'antica pasticceria Caridi. 

"Questa situazione è insopportabile - afferma Marilena Caridi titolare della pasticceria - Noi ci siamo ritrovati il 7 febbraio con la strada chiusa al traffico e con le ruspe. Abbiamo avuto un calo tremendo delle vendite, la gente non può arrivare da noi. Non ci sono parcheggi e non c'è possibiliità di percorrere la strada, eppure sarebbe bastato cambiare il senso di marcia in via Biagio Camagna e consentire alle macchine di salire e lasciare così il nostro isolato raggiungibile. Invece hanno chiuso al traffico e chissà quando sarà possibile percorrerla nuovamente. Dicono fino al primo marzo, ma io non ci credo! Se adesso hanno dovuto demolire poi dovranno costruire, prima le fondamenta e poi il palazzo".

"Noi abbiamo protestato, abbiamo chiamato i vigili, ma non è cambiato nulla, - prosegue Marilena Caridi. Hanno lasciato persino per dieci giorni una montagna di detriti sulla strada e questo non è solo un problema di viabilità ma anche di sicurezza. Per non parlare poi dell'orrore che faranno: un palazzo a sette piani là dove c'era un bel palazzetto a due piani liberty. Cose che succedono in questa città!".

palazzo via tripepi strada libera 05

Poi accade che nel primo pomeriggio di oggi, invece, ecco che la strada viene liberata e la circolazione riprende regolarmente con il solo divieto di sosta. Ma questa vicenda solleva un problema: è giusto demolire edifici storici nel cuore della città?

Demolire per costruire palazzi nuovi può andar bene se non c'è un valore artistico e architettonico. Qui, invece, ci troviamo nel centro storico della città, "nel cuore dell'area della storica ricostruzione del Piano De Nava del 1914 dopo il terremoto - ricorda la professoressa Marisa Cagliostro

Nessuna attenzione a conservare volumi, sky line delle quinte a due piani dei palazzetti liberty. E per una speculazione edilizia che moltiplica in altezza e volumi quello che era stato pensato e realizzato in armonia con il contesto! E dove è il Piano strutturale comunale che avrebbe recepito questi criteri di conservazione?

Un silenzio assordante dei vari personaggi che si stracciano le vesti per il nuovo progetto di piazza De Nava! Si può giustificare una simile disattenzione distruttiva perchè gli uffici vari hanno poco personale? E l'Università, la mia Università dove sta? La Soprintendenza aveva per tempo inviato le sue deduzioni e suggerimenti senza ricevere alcuna risposta". 

L'amministrazione comunale, intanto, aveva presentato ricorso per chiedere che, rispetto al progetto originario, ci fosse un abbassamento di cinque metri. Ma il Tar ha bocciato il ricorso bocciato: il Comune non può entrare nel merito del progetto, nelle vicinanze ci sono altri edifici con caratteristice simili ed il contesto non presenta una linea architettonica unica. Dunque, nulla da fare la costruzione andrà avanti. 

Eppure adesso è il momento di correre ai ripari affinchè questo episodio non possa ripetersi presto, complice anche il crollo del mercato immobiliare "aggredibile" facilmente dalle società di costruzioni che a poco prezzo possono comprare per costruire e poi rivendere a prezzi maggiorati.

Lavori in corso in via Demetrio Tripepi, demolito un palazzo d'epoca: le foto

Che fare? Lo spiega bene la professoressa Cagliostro che da sempre ha a cuore la città e la sua architettura. "Manca, ad oggi, uno strumento di tutela - spiega Cagliostro - come può essere un Piano urbanistico. Il centro storico deve essere tutelato e poichè non tutti i palazzi sono sottoposti al vincolo della Sovrintendenza ma comunque hanno carattistiche e decori di pregio occorre che l'amministrazione comunale e la Sovrintendenza facciano un Accordo per proteggere l'area del centro storico. Solo così con questo strumento, in attesa che la Regione approvi il piano urbanistico, si può tentare di "bloccare" i giudici del Tar: dando loro un documento per valutare nell'insieme il problema e non solo la norma". 

"Adesso i cittadini dovrebbero trovare la forza di protestare - prosegue Cagliostro - ma noto che non c'è questa attenzione. Occorre che il mondo dell'Università, la politica e la cultura insieme si mettano a ragionare sul futuro di questa città e sulla sua rigenerazione, partendo dal passato, valorizzando le bellezze che ci sono, pensando ai servizi per i cittadini".

palazzo via tripepi demolito 04-2

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