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La storia a lieto fine

Gita scolastica, prof del Piria colpita da ischemia: salvata dal medico di bordo

La docente Maria Grazia Condello, dopo il malore sulla nave Grimaldi, ha scritto una lettera al presidente Mattarella e al premier Meloni per far conoscere il valore del dottore e il lavoro dei professionisti italiani

Era partita con i suoi alunni e le colleghe con il pullman da Reggio Calabria per arrivare a Civitavecchia per imbarcarsi sulla nave della compagnia Grimaldi alla volta di Barcellona. Grazia Maria Condello, professoressa dell'istituto Piria, in servizio per accompagnare i ragazzi in gita d'istruzione ha dovuto interrompere il suo viaggio la mattina del 28 marzo, il giorno dopo la partenza, mentre era a bordo della nave per un attacco ischemico transitorio ed è stata trasportata in ospedale con l'elicottero. 

Un viaggio d'istruzione che poteva finire in tragedia ma che fortunatamente si è risolto bene, per le cure tempestive ricevute. Adesso la professoressa Condello è rientrata a casa ma ha voluto subito scrivere una lettera alla Grimaldi, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per far conoscere il valore del dottor Giovanbattista Palmeri, del comandante della nave Grimaldi e di tutta la squadra. 

Scrive Grazia Maria Condello: "Ho sempre creduto nel nostro paese, nei valori, nella bellezza, generosità e sensibilità che ogni italiano ha nel proprio Dna, ma ieri più che mai ho constatato per l’ennesima volta che cosa significa essere cittadino Italiano e come questa nostra Nazione, tanto criticata, anche dagli stessi concittadini, è la più organizzata, professionale, unita, ma principalmente umana, che sa lavorare in squadra.  Si, perché tutto ciò mi ha dato la possibilità di essere ancora viva e di poter raccontare questo episodio. Certo, da buona credente so che sono stata graziata dal buon Dio, ma il lavoro dei professionisti italiani ha reso possibile questa testimonianza".

Il racconto

"Martedì mattina del 28 marzo, mentre ero in servizio per accompagnare in viaggio d’istruzione i miei alunni a Barcellona sulla nave Grimaldi,  - spiega Grazia Maria Condello - ho avuto un attacco ischemico transitorio, o Tia, caratterizzato da paralisi e sensazione di formicolio con intorpidimento localizzato al viso, arti, mani e afasia, ossia difficoltà di parola. Ascoltavo quello che le colleghe dicevano, ma ero lì incapace di dialogare o di compiere qualsiasi gesto o passo.

Fortunatamente sono state proprio le mie due compagne di lavoro, molto in gamba, a rendersi conto della gravità delle mie condizioni di salute così che immediatamente hanno contattato il medico di bordo il quale ha affrontato egregiamente e professionalmente tale situazione. Se sono viva lo devo proprio a Lui, che ha attivato tutto ciò che poteva fare in emergenza sulla nave per stabilizzarmi e che  insieme al comandante e allo staff della Grimaldi, hanno organizzato, con non poche difficoltà, il mio trasferimento in elicottero. La mia avventura inizia di mattina verso le 9.15, 9.30 allorquando venivano oltrepassate da poco le acque territoriali italiane. Eravamo  infatti appena entrati in acque francesi".

"Il dottore, compresa la situazione, ha quindi chiesto al comandante di poter attivare urgentemente i soccorsi per un trasferimento a terra, ma i francesi non hanno concesso la disponibilità in tal senso. È stata poi Civitavecchia e Roma a risolvere il caso attivandosi con la Spagna  per predisporre il trasferimento con l’elicottero. Per raggiungere al più presto le acque spagnole, il comandante ha dovuto aumentare la velocità di navigazione.

A pochi minuti dall’arrivo dell’elicottero sono stata portata in barella al ponte 12, dal dottore e una squadra meravigliosa di operatori della nave, che non solo mi hanno trasportata ma mi tranquillizzavano che tutto sarebbe andato bene. L’elicottero non ha potuto atterrare per il troppo vento, quindi il medico e un infermiere sono scesi con la fune, mi hanno spostato di barella, imbracata e sollevata fino a bordo dell’elicottero. Se oggi sono viva, devo ringraziare il buon Dio e tutti coloro che con amore ogni giorno operano per il bene del prossimo. Non so se leggerete questa mia missiva ma avevo desiderio di manifestare il mio grazie a tutti e alla nostra nazione".

Uscita dall'ospedale spagnolo, la professoressa reggina si è dovuta fermare a Barcellona per riprendersi e poter poi affrontare il viaggio di rientro. Nella città spagnola, fortunatamente, ha potuto soggiornato a casa di parenti: "In questi giorni più che mai, - afferma ancora Condello - se non avessi avuto l’accoglienza, l’affetto, l’amore e la disponibilità di Vincenzo, Lorena e Leone Lombardo non so come avrei fatto ad affrontare tutto, ma riflettendo su ciò che accade… ribadisco che "nulla avviene per caso".

Nella permanenza forzata a Barcellona, ho avuto la gioia di vivere e scoprire con loro, la meravigliosa "famiglia multiculturale", di amici, mamme, papà che si ritrovano a tanti chilometri dalle proprie case per condividere con i figli, nipoti la Pasqua. Un mix di culture, sogni, che dialogano tra loro in tre, quattro, cinque lingue simultaneamente con una facilità e duttilità, che credetemi mi ha riempito il cuore. Alla base di tutto ciò: famiglia, ricca di principi, valori, semplicità, unione, amore! Sono giovani meravigliosi, diamanti che illuminano il mondo, affrontando molteplici sacrifici, esportando le loro intelligenze, passioni, forze, determinazioni e voglia di vivere".

"Vincenzo in questi giorni mi ha insegnato che bisogna sapersi divertire. Sono viva - spiega Condello - perché il buon Dio mi ha graziato e per un bravissimo medico di bordo della Grimaldi che mi ha salvato la vita. Desideravo raccontarvi questa avventura, per augurare a ciascuno di voi una buona Settimana Santa nel nome del Signore. Fidatevi, Affidatevi…

È bello pensare che mentre noi umani ci affanniamo in mille progetti, idee e pensieri... il Padre nostro che è nei Cieli intreccia i fili delle nostre vite e quando accade qualcosa, Lui dall'alto sorride e ci tende la sua mano per sostenerci ad  affrontare ogni situazione! Vi chiedo di pregare per ciascuno di noi e per tutto il mondo, perché ognuno sappia portare la propria Croce".

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