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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Protocollo Zeus, parla la reggina Alessandra Simone

L'ideatrice dell'importante strumento contro la violenza riceverà il 7 dicembre il prestigioso riconoscimento dell'Ambrogino d'oro per la sua carriera nella polizia di Stato

"La violenza è un fatto culturale, per questo per combatterla è fondamentale il ruolo della famiglia e della scuola" spiega Alessandra Simone, dirigente superiore della polizia di Stato, ideatrice del Protocollo Zeus e reggina doc. Uno strumento che dalla sua nascita ad oggi è operativo in ben trenta città ma ancora non a Reggio Calabria. 

Come è nato il Protocollo Zeus?

"Dopo anni di lavoro in Questura a Reggio Calabria impegnata nel contrasto alla criminalità organizzata, sono stata trasferita a quella di Milano, alla squadra mobile e mi sono occupata del contrasto alle violenze sessuali e ai reati in danno di minori. Così è nata l'idea del Protocollo Zeus. Si tratta di un protocollo d'intervento nei casi di stalking, maltrattamenti, violenza domestica, bullismo e cyberbullismo. 

La procedura ruota attorno all'ammonimento del questore, una misura di prevenzione introdotta nel 2009 per il reato di stalking e nel 2013 per la violenza domestica. Introduce nei decreti di ammonimento la cosiddetta ‘ingiunzione trattamentale’ ovvero l’obbligo da parte dei soggetti ammoniti di rivolgersi al CIPM per intraprendere un percorso finalizzato al miglioramento della gestione delle emozioni e del controllo dei propri impulsi. Un tentativo non punitivo ma di recupero, educativo, riabilitativo. 

L’idea rivoluzionaria è racchiusa in questa frase: “prendersi cura anche di chi agisce violenza” per prevenire un reato. Ad aprile 2018, a Milano, è stato firmato il protocollo: un’intesa tra la polizia di Stato e il CIPM (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione). Da allora, il protocollo è operativo in ben trenta città italiane".

Rieducare gli uomini violenti prima che sia troppo tardi?

"Si l'idea è proprio questa, proprio nell'interesse delle donne. Se non interveniamo sugli uomini e ci limitiamo solo ad allontanare le donne maltrattate accade che l'uomo troverà sempre un'altra vittima. Noi dobbiamo cercare di evitare che accada. Con il protocollo Zeus abbiamo avuto già ottimi risultati. Dal 2018 a Milano e provincia abbiamo ammonito e invitato a seguire il percorso oltre 300 uomini violenti, il 90 per cento di loro non ha più manifestato forme di violenza e ha capito il disvalore delle sue azioni e le mogli, ex mogli, compagne hanno riacquistato serenità". 

Chi sono gli uomini violenti?

"L'uomo violento è chiunque: non c'è differenza nè di classe sociale, nè economica, nè di nazionalità. Il protocollo Zeus può essere applicato quando ci troviamo in una fase iniziale di violenza, come dire "prima del secondo schiaffo" perchè ancora c'è una possibilità di recupero, poi è difficile il recupero".

Violenze fisiche e violenze psicologiche come difendersi?

"L'invito che facciamo alle donne è sempre quello di denunciare. Le violenze fisiche sono ovviamente visibili mentre quelle psicologiche sono più nascoste ma gli operatori della polizia sanno bene identificare i segnali. La formazione e la specializzazione del personale di polizia sono costanti e da oltre venti anni c'è una sezione specializzata. Dobbiamo dire alle donne di non sottostare alle tecniche di svalorizzazione, che le umiliano e le annientano.

La violenza psicologica può essere anche più grave di quella fisica. Basti pensare che una donna che è maltrattata da anni, a livello psicologico, può cadere in una grave depressione e non essere più in grado di badare a se stessa e ai suoi figli. In caso di violenza psicologica possono essere molto utili i testimoni, amici, parenti che possono confermare che la donna è stata trattata male anche con frasi tipo: "stai zitta, non capisci niente". C'è anche la violenza economica, donne che non avendo un reddito proprio sono umiliate e private dall'autonomia. Bisogna sempre denunciare perchè la violenza ha un escaletion sempre più grave, fino ad arrivare al femminicidio".

La legislazione italiana è adeguata all'emergenza che si sta vivendo in questi anni?

"Devo dire che a livello legislativo, l'Italia dal 2009 ha fatto molti passi avanti e il Codice rosso è un buon strumento. Certo, secondo me, adesso il passo successivo dovrebbe essere quello di intervenire sui maltrattanti e obbligarli al percorso riabilitativo. Questo sempre pensando alle donne e alla loro libertà, per chiudere il cerchio di un percorso in difesa e tutela delle donne".

Il 7 dicembre riceverà l'Ambrogino d'oro un importante riconoscimento

"Sono molto felice per questa premiazione. Sono orgogliosa e onorata di ricevere questo riconoscimento dal Comune di Milano che arriva adesso che non sono più in quella sede, ma sono a Roma in attesa di nuova destinazione. Quel giorno porterò il mio essere calabrese, reggina, e l'amore per il mio lavoro".

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