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La decisione finale

Palazzo San Giorgio, Malaspina rassegna le dimissioni da consigliere

Secondo il rappresentante di ReggioAttiva: "Non ci sono più le condizioni per poter lavorare serenamente; non è più possibile continuare a portare avanti le legittime richieste dei cittadini in un’aula cieca, sorda ed oggi finanche delegittimata del suo ruolo"

"Il convulso evolversi della situazione scaturita dalla condanna in primo grado del sindaco Falcomatà, mi ha obbligato ad una attenta analisi e ad una consequenziale decisione, forte, dura, irrevocabile. Con il cuore in mano chiedo scusa agli elettori, agli amici, ai militanti del Centro Studi Tradizione Partecipazione, a ReggioAttiva che mi hanno concesso l'onore di rappresentare la Città in questi mesi, ma a questo punto, il tempo delle parole è finito, il tempo dei numeri è finito, il tempo dei giochi di potere sulla pelle della Città è finito e per onorare fino in fondo la fiducia che mi è stata concessa, non vi è stata altra scelta se non quella di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale". 

Lo afferma in una nota Nicola Malaspina, eletto nella lista ReggioAttiva con la coalizione di centrodestra che ha presentato oggi le dimissioni dalla carica di consigliere. L'atto a seguito della crisi politica a Palazzo San Giorgio dopo la sospensione del sindaco Giuseppe Falcomatà per gli effetti della legge Severino dopo la condanna in primo grado nel processo Miramare.

"Fino al 19 novembre, quotidianamente, in tutte le commissioni, - continua Malaspina - ho lavorato senza risparmiarmi, cercando di portare all'attenzione dell'amministrazione le istanze dei cittadini, ma oggi, di fronte alla decapitazione delle figure apicali dell'amministrazione e al successivo mercimonio di poltrone, tristemente bisogna prendere atto della realtà!

Non ci sono più le condizioni per poter lavorare serenamente; non è più possibile continuare a portare avanti le legittime richieste dei cittadini in un’aula cieca, sorda ed oggi finanche delegittimata del suo ruolo. L’unica prospettiva coerente e in linea con le mie scelte etiche e morali, l'unica prospettiva, per chi ha veramente a cuore  il bene della città, è rappresentata dalle dimissioni, non solo perché ogni altra azione sarebbe stata inutile, insignificante, incompresa da una Città delusa e fortemente arrabbiata, ma soprattutto per testimoniare, con atti concreti, la distanza incolmabile tra chi da sempre si è impegnato in politica per passione, per smisurato amore
per questa Terra e per questa Comunità e tutti coloro i quali utilizzano la politica per soddisfare i propri egoistici interessi; tra chi, con la coscienza limpida, può guardare i suoi concittadini negli occhi e coloro i quali assuefatti al compromesso hanno smarrito il senso del pudore e della vergogna.

Io stesso sono convinto che una voce fuori dal coro non riuscirà a raggiungere l'obiettivo di restituire, come sarebbe corretto, la parola alle urne e quindi ai reggini, ma sono altrettanto convinto che la mia scelta potrà contribuire a restituire dignità e credibilità ad una politica che i cittadini avvertono sempre più lontana, sempre più distante dai propri bisogni, dalle proprie necessità, dai propri problemi". 

"Fin da ragazzino, - aggiunge Malaspina - in quella palestra di vita che è stata il Fronte della Gioventù, ho appreso che il primo metodo di insegnamento è quello dell’esempio, che l'azione conta più delle parole, dunque, anche se spogliato del ruolo istituzionale, continuerò, come sempre ho fatto, a combattere per questa sfortunata Città, convinto più che mai che "La lotta per il potere può essere terribile, ma la lotta per le briciole del potere è sempre patetica".

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