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Salute

"Ritornerà l'epidemia da Covid dopo l'estate?", la parola allo specialista Tromba

Secondo l'endocrinologo: "Il virus, a differenza di come sostengono alcuni studiosi, non è sotto controllo e l'epidemia può durare a lungo (spero tanto di sbagliarmi)"

"I numeri dell'epidemia di Coronavirus continuano a salire. Da metà luglio è  emersa una tendenza chiara: il numero di positivi al virus è  in aumento, e in apparenza ha raggiunto un livello paragonabile a quello registrato all'apice della crisi".

Ad affermarlo è il dott. Domenico Tromba, responsabile Day service Tiroide Casa della salute Siderno, consigliere dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria, membro cda Unime e medico che tanto si è interessato della pandemia Covid. 

"Fortunatamente questa tendenza, per ora, non si riscontra negli ospedali: il numero di ricoverati in terapia intensiva e quello dei decessi restano a livelli nettamente  inferiori rispetto alla primavera. Ad aprile 2020 sono stati registrati 391 morti in ospedale al giorno.

Ad agosto i morti in ospedale sono stati 14 al giorno. Questo - prosegue il dott. Tromba - dovrebbe  essere un segnale positivo rispetto alla possibile "seconda ondata". Il virus circola, ma è una epidemia senza malati, dunque difficile da capire. Questo paradosso solleva una interrogazione cruciale: l'aumento dei casi accertati anticipa la "seconda ondata" dell'epidemia?

Oppure è solo un dato come un'altro e non dovrebbe allarmarci. Il declino della curva dei decessi osservato in diversi paesi,  ha fatto pensare che il virus si fosse indebolito con il passare del tempo. Al momento - continua l'endocrinologo - però non esistono prove a sostegno dell'ipotesi che il virus sia meno aggressivo. Io credo che non ci sia bisogno  di cercare spiegazioni complicate per comprendere la situazione attuale.  Il virus circola sicuramente a un livello elevato, ma oggi si diffonde soprattutto tra i più  giovani.

È per questo che i casi sono relativamente pochi. Le persone più  a rischio, gli anziani, si proteggono meglio. Durante l'estate il virus ha circolato senza dare molto nell'occhio tra i minori di quarant'anni, in fasce di età  in cui la percentuale di asintomatici è  più  elevata  e le complicazioni per la salute sono più  rare. Quindi possiamo dire come "il modello di trasmissione del virus" sia cambiato.

La particolarità della situazione oggi complica le decisioni politiche. Cioè il fatto che il virus abbia causato pochi decessi nelle ultime settimane potrebbe spingere le autorità verso l'ottimismo, ma il rischio di una trasmissione massiccia nelle persone fragili, a cominciare dagli anziani, resta elevato. In questo senso bisogna tenere presente che siamo ancora lontani "da quell'immunità  di gregge"  che potrebbe limitare efficacemente la circolazione naturale del virus.

Normalmente necessitano 14 giorni tra il contagio e l'eventuale  ricovero, più otto - sedici giorni (nei casi più gravi) prima dell'eventuale decesso "in base alle cure prestate e al profilo del paziente". Secondo me, è  proprio questo scarto temporale  che può alterare la percezione di pericolo nell'opinione pubblica.

A mio avviso il virus, a differenza di come sostengono alcuni studiosi , non è  sotto controllo e l'epidemia può durare a lungo (spero tanto di sbagliarmi). Sono stati fatti diversi - conclude il dott. Tromba - progressi nel trattare questa malattia, ma proprio la dinamica estiva dell'epidemia ci deve far capire che esistono diversi fattori che vanno analizzati per non sottovalutare o ignorare il rischio di una possibile seconda ondata in autunno".

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