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Sabato, 27 Aprile 2024
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La prima risalita all'Eremo della Madonna della Consolazione e quell'ombra della peste che attraversa i secoli

A spasso nel tempo con lo storico Francesco Arillotta bisogna andare indietro fino al 1657

Tra pochi giorni ci sarà l'attesa risalita all'Eremo della Madonna della Consolazione, ma quali sono le origini della processione di novembre che dopo la Festa Madonna di settembre tiene unito il popolo reggino in un corteo di fede e partecipazione? Lo abbiamo chiesto allo storico Francesco Arillotta.

Intanto, partiamo dal fatto che non ci sono molte notizie su quello che si organizzava quando il quadro della Madonna della consolazione tornava nella sua chiesetta dell’eremo, ma prima di scoprire i motivi è opportuno fare un breve excursus  storico come evidenzia lo studioso: "Nel 1636 con l'epidemia e morte subitanea abbiamo la  prima discesa, percorso Vallone Caserta, Rione Santa Lucia, Rione San Paolo, l’uno e l’altro arco di Porta Mesa, antico stradone e duomo – nella Cappella del Sacramento. Nel 1638 c'è stato il  terremoto, voto della processione all’eremo, prima processione il 26 aprile 1638.

Nel 1657  peste, seconda discesa, voto del cero all’eremo, festa il 21 novembre. Il quadro restava a Reggio fino a quella data, poi veniva riportato all’eremo seguito dal cereo,  costruzione della vara con pubblica sottoscrizione, inizio delle feste annuali. Il  cereo veniva appeso sopra il cornicione del presbiterio della chiesa del convento. Nel 1658 prima volta della consegna del cero, processione: le bandiere fan dei venti al soffiar ruote leggiadre".

Ma quali sono i motivi per il quali non si hanno molte notizie su questa parte della processione?: "Innanzitutto, fino al1 600 - precisa lo studioso -  il quadro veniva portato in città solo in casi eccezionali quali minaccia di peste o persistenza di carestia. E non ci sono indicazioni sul tempo che esso restava conservato nella cattedrale. Solo nel 1657, si attesta una sua permanenza fino al 21 novembre di quell’anno, ma il quadro era stato portato in città perché c’era minaccia di peste, e ci rimase finché il pericolo non fu scongiurato.In quella stessa occasione, si fece il vuoto della consegna del cereo e si decise per una discesa annuale. Nel 1683, Papa Innocenzo XIII, per solennizzare la vittoria di Vienna sui turchi, istituì, per il giorno dell’8 settembre, la ‘festività del Nome di Maria’ e i reggini decisero di trasferire il Quadro appunto in quel giorno".

Bisogna puntualizzare che per  qualche tempo, nella processione di novembre, si portava all’eremo anche il cero votivo consegnato con grande cerimonia dai sindaci, per adempiere il “voto di Riggitani”. Quello era il periodo in cui la festa durava tre giorni per poi assumere le dimensioni e la durata che conosciamo oggi.

Nonostante  questa carenza di notizie sulla cerimonia oggi una cosa è certa c'è  sempre  "una vena di malinconia quando tutti assieme si rifà la strada verso la sacra collina, per riportare la nostra Beatissima Vergine Santa Maria della Consolazione, avvocata e protettrice della Città Reggina a so casa", conclude lo storico.

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