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Sabato, 27 Aprile 2024
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Presidio per l'insegnante sospesa a Palermo, presente anche Potere al Popolo

Il movimento politico ha partecipato al presidio in solidarietà di Rosa Maria Dell'Aria, insegnante di Palermo sospesa per un video polemico su Matteo Salvini

La professoressa Rosa Maria Dell'Aria è recentemente finita nell'occhio del ciclone per un provvedimento disciplinare nella propria scuola di Palermo. La sospensione di 15 giorni, con conseguente taglio allo stipendio, è scattata in seguito al mancato controllo del lavoro svolto dai propri alunni in occasione della giornata della memoria. Il video realizzato dagli studenti ritraeva una foto di Mussolini, accostata a Matteo Salvini. In tutta Italia si sono svolti numerosi presidi in solidarietà dell'insegnante. La città di Reggio Calabria ha partecipato con Potere al Popolo, insieme a studenti e docenti nella manifestazione svolta in piazza Italia nel pomeriggio di mercoledì 22 maggio.

Il movimento politico ha deciso di prendere la parola e riflettere su quanto accaduto a Palermo: "La scuola può e deve fornire gli strumenti - si legge in una nota stampa di Potere al Popolo - per emanciparsi dalla repressione e dall'oppressione del potere e dei governi, per essere parti pensanti della società e contribuire alla sua costruzione, indipendentemente dalla propria estrazione sociale: per questo da molto tempo è costantemente sotto attacco, politico ed economico, attraverso miliardi di continui tagli. Approfittano del clima di odio, che della disperazione delle persone si nutre, per tentare di annientare ogni voce minimamente non allineata."

"Eppure questo governo non ha dato nessuna risposta alle cause di quella disperazione, al contrario le ha amplificate: non ha portato avanti politiche per la casa, per il lavoro, per contrastare l'emigrazione, per la scuola e per i servizi pubblici. Ha invece puntato il dito - ribadisce il movimento - contro gli ultimi, gli stranieri e i poveri: eppure, attaccando loro, non sono sorte più case popolari, non sono migliorate le scuole, non è aumentato il lavoro e le tutele, i servizi pubblici sono sempre appaltati ai privati che ci lucrano e i giovani continuano ad emigrare."

"La disperazione resta! E allora, di fronte a questa evidenza, diventa chiaro di chi sia la responsabilità: di chi ha il potere e lo usa a vantaggio della classe di speculatori di questo paese. Nel mentre, per il nostro malessere, ci racconta che dovremmo incolpare l'immigrato, l'insegnante, il senzatetto o la persona emarginata che vive in una baracca o in una roulotte; ci racconta di dover fare "zone rosse" perché i turisti o le persone "bene" nei centri delle nostre città non vedano i più poveri, o chi vive di lavori umili. Vogliamo una società diversa, vogliamo decidere noi, che l'esclusione e la disperazione - conclude la nota di Potere al Popolo - la viviamo sulla nostra pelle, che la precarietà ce l'abbiamo cucita addosso da quando siamo a scuola; noi che non crediamo che stare zitti e inermi di fronte a quello che ci succede migliori le cose, perché abbiamo visto con i nostri occhi che la lotta e la solidarietà tra le persone sono gli unici strumenti per cambiare le cose. Vogliamo riprenderci quello che è nostro, le nostre vite, le nostre città, il nostro potere."
 

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