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Al Marc "Frammenti di storia": la mostra a cura della polizia scientifica

Alcuni degli scatti che hanno segnato più di un secolo della storia del Paese esposti in piazza Paolo Orsi dal 21 al 26 maggio. La cerimonia di inaugurazione al Museo

“Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini, i sopralluoghi della Polizia Scientifica” è la mostra fotografica, a cura della polizia scientifica, che sarà ospitata nella piazza Paolo Orsi del Museo Archeologico di Reggio Calabria dal 21 al 26 maggio.

Un progetto culturale rivolto soprattutto ai ragazzi, che tratta alcuni degli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato la storia moderna.

Le stragi di mafia, la stagione dei sequestrati, il naufragio a Lampedusa, gli attacchi alla magistratura, alle istituzioni e alle vittime innocenti di ‘ndrangheta. 

Scatti che fanno parte della mostra nazionale, e che a Reggio si impreziosiscono di ulteriori pannelli riguardanti alcuni degli omicidi avvenuti sul territorio, come quelli del giudice Antonino Scopelliti o dell’ispettore della Polizia di Stato Salvatore Aversa e di sua moglie Lucia Precenzano. Un’opportunità data ai giovani di avvicinarsi alla loro storia, per far sì che quelle immagini non si ripetano.

La mostra della polizia scientifica, le foto

 

Presenti alla cerimonia di inaugurazione ufficiale della mostra, le massime autorità: il direttore della direzione centrale anticrimine della polizia di stato, Francesco Messina, il direttore del servizio di polizia scientifica, Fausto Lamparelli e il questore Maurizio Vallone; il direttore del Marc Carmelo Malacrino, il prefetto Massimo Mariani, il presidente del consiglio regionale della Calabria Nicola Irto e il sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Gli interventi sono stati moderati dal giornalista Rai Riccardo Giacoia.

"La città ha bisogno di una crescita culturale – dice il direttore Francesco Messina  – Noi portiamo a conoscenza della gente quello che è stato fatto in passato e quello che sarà fatto in futuro, perciò credo che sia importante ospitare questo genere di manifestazioni in un contesto così ricco di cultura. Il connubio cultura-sicurezza è fondamentale e in un'area come questa è addirttura stratetigico".

Oltre all’attività svolta dalla Polizia di Stato, dunque, è essenziale conoscere la storia comune. "Ciò che fa un popolo - afferma il sindaco Falcomatà - sono proprio le storie comuni. Lavoriamo in sinergia, in modo tale che le immagini esposte non si ripetano più".

Entusiasta il direttore del Museo Carmelo Malcrino, il quale loda l'inizitiva e soprattutto il ruolo che nella storia hanno ricoperto le donne e gli uomini dello Stato.
 

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