rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
L'allarme / Sbarre

Appello per salvare dall'incuria l'antica chiesa della Graziella

La studiosa Marisa Cagliostro si rivolge a Comune e Soprintendenza chiedendo di occuparsi del restauro del monumento seicentesco

E' una testimonianza di arte barocca seicentesca e rischia di scomparire, distrutta da incuria e abbandono. A lanciare l'allarme per un urgente intervento conservativo della chiesa della Graziella nel quartiere di Sbarre è la professoressa Marisa Cagliostro, che del seicentesco edificio si era occupata nel volume "Atlante del barocco in Italia".  

Studiosa e ricercatrice e presidente della consulta comunale cultura, Cagliostro si rivolge al Comune di Reggio Calabria assessorato lavori Pubblici e assessorato alla Cultura e alla Soprintendenza, coinvolgendo il comitato di Quartiere, le associazioni culturali tra cui Italia Nostra e i cittadini di Sbarre per la salvaguardia dell'altare centrale della chiesa, oggi in grave stato di degrado, invocando l'interesse dell'ente proprietario e della Soprintendenza. E' infatti urgente "preservare dalla distruzione un esempio così raro di barocco nella città di Reggio, oggetto di varie tesi di laurea e pubblicazioni".

Come ricorda la professoressa Cagliostro, la chiesa della Graziella è "l'unico edificio barocco della città miracolosamente sopravvissuto a due forti terremoti. Risale al 1691 l'inaugurazione della chiesetta, costruita dai fedeli su un terreno donato da privati per ospitare l'effigie della Madonna dalle fattezze popolane, nell'atto di allattare il suo bambino cui erano state attribuite molte "grazie" quali la liberazione da alluvioni e delle miracolose guarigioni istantanee, da cui appunto deriva l'appellativo di Graziella".

L'altare

Continua la studiosa: "L'altare, collocato nella parete di fondo del coro, è un importante esempio di arredo barocco. Realizzato in stucco, è caratterizzato dalla presenza di due colonne isolate di ordine salomonico, scanalate, ricche di motivi decorativi fitomorfi e che sorreggono un'alta trabeazione. La cona dell'altare è vivacemente decorata con motivi acantiformi, rosette e putti alati"

Acquisita dal Comune di Reggio da privati per arricchire il patrimonio comunale al tempo del sindaco Italo Falcomatà, dopo i restauri curati dalla Soprindentenza dei beni artistici e archeologici, fu concessa in uso alla Curia diocesana e quindi alla chiesa parrocchiale della zona per essere riaperta al culto, essendo rimasta chiusa da tantissimi anni. 

Scrive Marisa Cagliostro: "Tanta fatica per promuovere il restauro con i colleghi della Mediterranea, per sollecitare l'amministrazione civica all'acquisizione convinta che potesse divenire un luogo laico di aggregazione del quartiere ospitando manifestazioni culturali e, nella attigua saletta una piccola biblioteca e un eventuale ricovero diurno per senza tetto. Fu deciso diversamente e non ho nulla da eccepire. Ho studiato quel luogo - continua - l'ho frequentato sino alla conclusione dei lavori e ora apprendo che sta per essere cancellato dalla mancanza di cura uno dei rari esempi di arte decorativa del barocco calabrese,unico nella nostra città".

Conclude la studiosa: "Fatto il mio dovere di consacrarla in un grosso e unico studio complessivo a carattere nazionale sul Barocco non ho nulla da rimproverarmi. Non compete a me, se non come studiosa, presidente di un'associazione culturale e presidente della consulta comunale cultura lanciare insieme ad amici sensibili un grido di allarme che spero venga raccolto al più presto da chi ne ha il dovere".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appello per salvare dall'incuria l'antica chiesa della Graziella

ReggioToday è in caricamento