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Lunedì, 29 Aprile 2024
La norma

Cicloturismo e promozione del territorio, proposta di legge a palazzo Campanella

In quarta commissione sarà la norma, firmata dai consiglieri Molinaro, Mancuso, Gelardi e Raso, che punta al riconoscimento ufficiale della ciclovia dei parchi

Creare “la necessaria cornice normativa per consentire alla nostra Regione di cogliere la grande opportunità rappresentata dal cicloturismo”. E’ questo lo spirito della proposta di legge regionale che è stata pensata e formulata dai consiglieri: Pietro Santo Molinaro (primo firmatario), Giuseppe Gelardi, Filippo Mancuso e Pietro Raso.

Il provvedimento, recante in camicia “Promozione del cicloturismo e riconoscimento della ciclovia dei parchi della Calabria”, vuole strutturare normativamente la ciclovia dei parchi, nella convinzione che attraverso la stessa possa “svilupparsi in Calabria un nuovo modo di fare turismo sostenibile, destagionalizzando, sia temporalmente che territorialmente, i flussi turistici ed offrendo al visitatore il volto più autentico di questa regione”. 

Il tutto attraverso “Una rete di percorsi cicloturistici in grado di far dialogare i territori attraverso il recupero di vecchie ferrovie dismesse e di strade a bassa o bassissima intensità di traffico". 

La proposta di legge approderà, nei prossimo giorni, davanti alla quarta commissione regionale operativa a palazzo Campanella e presieduta dal leghista Pietro Raso.

Nel 2021 la ciclovia dei parchi è stata insignita dall’Oscar italiano del cicloturismo, un premio prestigioso promosso ogni anno da Italian Green Road Award, con la seguente motivazione: “l’impegno della Regione in un progetto di valorizzazione del turismo sostenibile e della mobilità lenta, focalizzato su quattro meravigliose e integre aree protette e su borghi e paesi che incarnano lo spirito calabrese. La ciclovia dei parchi rappresenta, inoltre, un valido esempio di comunicazione integrata, per l’ottima organizzazione e la capacità di presentare il percorso e il territorio attraverso il sito multilingue e i canali social”. 

La regione Calabria, intercettando le tendenze dell’Unione Europea e analizzando i dati relativi al cicloturismo un fenomeno in netta espansione a livello europeo e nazionale, con una crescita esponenziale di chi sceglie di trascorrere le vacanze in bici, basti pensare che i cicloturisti in Italia sono passati da 1,8 milioni nel 2009 a ben 9,2 milioni nel 2022, con il ragguardevole incremento del 400% in poco più di un decennio e che a livello europeo il turismo in bicicletta genera un indotto che supera i 50 miliardi all’anno di cui 7,6 miliardi in Italia, ha puntato forte sulla ciclovia dei parchi.

Quella che viene definita "una grande infrastruttura verde che si sviluppa lungo la dorsale calabrese con l’obiettivo di dare un volto nuovo alle aree interne, valorizzando l’enorme patrimonio di are naturali protette e di biodiversità della Calabria”. 

Un progetto, sostenuto con fondi del Programma Operativo della Regione 2014 2020, che - come scritto nella proposta di legge - “mira alla valorizzazione delle aree di elevata valenza naturalistica attraverso la promozione della mobilità sostenibile finalizzata alla fruizione delle bellezze naturali e paesaggistiche nonché del patrimonio e culturale delle aree interne”.

La ciclovia dei Parchi è un viaggio fantastico nella Calabria delle aree interne. “Straordinariamente mutevoli i paesaggi - scrivono i firmatari della proposta di legge - dalle pareti bianche delle vette del Pollino alle radure e ai laghi della Sila, dai boschi delle Serre ai misteriosi paesaggi della Valle delle grandi pietre in Aspromonte". 

“Non è facile raccontare l’altra Calabria - scrivono ancora i consiglieri regionali proponenti - ma la ciclovia dei parchi ha voluto affrontare questa sfida. Un filo ininterrotto che unisce, non solo fisicamente, quattro Parchi naturali, dal Pollino all’Aspromonte passando per la Sila e per le Serre. 

Un progetto voluto da settore Parchi della Regione Calabria, ma realizzato grazie alla capacità di dialogo fra i Parchi della Calabria che hanno saputo parlare la stessa lingua nel definire il progetto e nel realizzare l’opera. 

Un percorso che inizia a Laino Borgo, nel cuore di uno dei parchi più grandi d’Europa, il Pollino e, passando per Mongiana, Tiriolo, Mormanno, Tarsia, Bisignano, Acri, Taverna, Serra San Bruno, finisce al museo dei Bronzi di Riace sul lungomare che “fu e rimane il chilometro più bello d’Europa”. 

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