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Cronaca

Commissario sanità, anche l'ex rettore Eugenio Gaudio getta la spugna

Il professore calabrese ha rinunciato alla chiamata del ministro Roberto Speranza. I calabresi rimangono nel limbo mentre il Covid fa paura, in Commissione affari sociali fissato a 160 milioni di euro il buco di bilancio

Alla fine sul tandem ha scelto di non salirci nemmeno Eugenio Guadio. L'ex rettore dell'università "La Sapienza" ha deciso di non accettare l'incarico di commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario che gli era stato offerto dal ministro Roberto Speranza e dal premier Giuseppe Conte. Dietro questa decisione ci sarebbero, come dichiarato dallo stesso Guadio al ministro Speranza, dei motivi personali.

Solo ieri sera anche Gino Strada aveva fatto sapere, via social, di non voler salire su nessun tandem con Eugenio Guadio. La sanità della Calabria, quindi, rimane senza una guida in una fase estremamente delicata per i cittadini calabresi, chiamati a fare i conti con un'emergenza Coronavirus che rischia di mandare in tilt il sistema ospedaliero.

La sanità calabrese, con i suoi debiti e gli "interessi" che vi ruotano attorno, la gestione di questo settore che drena la gran parte del bilancio regionale fa proprio paura. Chissà quale sarà adesso la nuova punta di questa telenovela.

Solo questa mattina, durante l'audizione davanti alla Commissione affari sociali della Camera, l'ex sub commissario Andrea Urbani, attualmente ai vertici della burocrazia ministeriale, ha fissato il pesante debito sanitario calabrese a 160,6 milioni di euro. Questa cifra, al netto delle coperture derivanti dal gettito fiscale, però risente del fatto che quasi tutte le Aziende sanitaria provinciali calabresi ancora oggi non hanno presentato nessun bilancio ed alcune di esse, come quella di Reggio Calabria, non lo fa da diversi anni.

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