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Il discorso

Festa polizia, il questore Megale: "Rinnoviamo il nostro impegno al servizio della gente"

Il discorso integrale del questore della provincia di Reggio Calabria in occasione del 171esimo anniversario della fondazione della polizia. Tutti i dati sul territorio

Anche a Reggio Calabria si sono svolte le celebrazioni del 171esimo anniversario della Fondazione della polizia di Stato. La cermonia, ospitata al teatro Francesco Cilea, ha visto la partecipazione oltre delle autorità civili, militari e religiose, anche di numerosi studenti degli istituti scolastici della provincia reggina.

Il questore Bruno Megale durante il suo intervento dopo aver ringraziato le autorità cittadine, gli esponenti della magistratura e delle istituzioni religiose, colleghe e colleghi delle forze di polizia e militari, l'amministrazione comunale "per averci dato l’opportunità di poter onorare il nostro anniversario in questo teatro, segno di spiccata sensibilità istituzionale" ha rivolto un grazie speciale "ai ragazzi qui presenti ed ai loro dirigenti scolatici: con la vostra partecipazione e con il vostro impegno impreziosite questa giornata, a testimonianza della giusta sinergia tra scuola e Polizia di Stato, per un futuro più libero e sicuro.  La splendida cornice del Teatro Cilea è oggi cornice di sicurezza ed il suo palcoscenico è palcoscenico di legalità".

Il discorso integrale del questore

"I nostri 171 anni rappresentano un lungo percorso che, attraversando la storia del nostro paese, è sempre stato segnato dalla passione e dallo spirito di servizio delle tante generazioni di poliziotti che, nel tempo si sono passati il testimone, affrontando con determinazione e senso del dovere ogni minaccia che la nostra terra presentava, preservando sempre le istituzioni democratiche e garantendo quella percezione di sicurezza di cui le nostre comunità hanno bisogno e che meritano. Un impegno a difesa dei valori costituzionali, la cui sintesi è lo slogan “Esserci sempre”, riconosciuto dal Presidente della Repubblica che ha voluto insignire la bandiera del Corpo con la medaglia d’oro al valor civile.

La nostra festa rappresenta anche un momento in cui fare un bilancio dell’attività della polizia di Stato, bilancio che affronti, seppur in termini generali, i temi più importanti afferenti la sicurezza nella provincia, rimandando per il dettaglio ai dati statistici riportati in apposite tabelle, per chiunque voglia approfondire il trend dell’incidenza criminale. Non posso preliminarmente esimermi dal tracciare una sintetica analisi della situazione geopolitica internazionale i cui riflessi impattano in maniera rilevante sul vivere quotidiano e di conseguenza anche sulla serenità e sulla sicurezza delle comunità locali, condizioni imprescindibili per un quieto vivere.

Viviamo un tempo di grande instabilità politico/economica che ancora una volta palesa l’inadeguatezza delle Istituzioni Internazionali e la mancanza di unitarietà e coesione nella UE.  La nostra comunità, già fortemente provata dagli effetti di una prolungata pandemia, è oggi lacerata da un perdurante conflitto russo-ucraino alle porte dell’Europa, la cui radicalizzazione, oltre ad agitare lo spettro di un’apocalisse nucleare, ha di fatto riproposto una nuova cortina di ferro, che vede da un lato i paesi del blocco atlantico e dall’altro la Russia ed i Paesi satelliti affiancati da inedite alleanze con Stati islamici quali Iran e Siria, con la Cina spettatore terzo interessato.

La polizia festeggia 171 anni, le foto della cerimonia al teatro Cilea

Un bipolarismo che sembrava ormai argomento di libri di storia che neanche un visionario come il politologo americano Samuel Huntington poteva preconizzare, politologo che nel suo manifesto “ lo scontro di civiltà ” nella metà degli anni 90’ pur aveva ipotizzato un futuro di conflitti su base culturale e non ideologica, che sarebbero scoppiati nelle linee di faglia ove le differenti culture e civiltà si intersecano, anticipando di fatto le conseguenze del post 11 settembre 2001.

Una instabilità politica che ha determinato una profonda recessione economica, dovuta alla crisi energetica e delle materie prime, all’embargo su importanti prodotti commerciali ed alimentari, i cui effetti, in primis l’inflazione, si sono fatti maggiormente sentire nei Paesi meno attrezzati e più poveri del continente africano e del sud est asiatico, Paesi già segnati da profonde crisi endogene conseguenze di terrorismo, instabilità politica e da ultimo dagli effetti dei cambiamenti climatici sul territorio e dai disastri naturali".

Il fenomeno migratorio

"Una tempesta perfetta quindi che ha generato un esodo migratorio verso l’occidente europeo senza precedenti, che investe in prima battuta l’Italia, impattando in maniera importante sulla macchina dell’accoglienza, sulla percezione di sicurezza delle comunità interessate, e sulla tenuta dei governi. La Calabria e la provincia di Reggio Calabria in particolare, così come la Sicilia, è stato uno dei territori maggiormente interessati da questo fenomeno negli ultimi anni, ed il trend previsionale lascia prevedere un incremento esponenziale nei prossimi mesi".

La consegna degli encomi: i nomi dei poliziotti premiati

I dati degli sbarchi

"Nel corso degli ultimi 15 mesi, infatti, il fenomeno migratorio relativo alla provincia di Reggio Calabria ha assunto dimensioni e dinamiche in precedenza mai registrate: con 118 sbarchi e 10.906 persone approdate (nel 2021 vi erano stati 65 sbarchi per un totale di oltre 6000 migranti, 114 nel corso del 2022, con l’arrivo di 9541 persone). 
Migranti provenienti dalla rotta turca con uso prevalente di naviglio a vela ed ultimamente in maniera consistente anche dalla Libia/Cirenaica, con arrivi anche di pescherecci d’altura con 600 persone, flussi per la gran parte diretti o indirizzati a seguito di interventi SAR al porto delle grazie di Roccella, unica realtà portuale attrezzata sulla costa Ionica calabrese. 

Un impatto importante per le piccole comunità e per i comuni del versante ionico reggino, cronicamente privi di adeguate risorse per far fronte a questa emergenza e purtuttavia sempre disponibili e solidali, segni distintivi del popolo calabrese.

In media uno sbarco ogni 3 giorni che ha sollecitato in maniera continuativa la Prefettura, le forze di Polizia del territorio, i sindaci, la protezione civile e gli organismi deputati all’accoglienza ed alla sussistenza, su cui incombe l’onere del primo intervento.  La Questura di Reggio Calabria, competente in via esclusiva in materia di immigrazione, ha in particolare profuso un incessante e costante impegno sul fronte migratorio, tanto nelle attività di soccorso che di accoglienza, quanto nel controllo e nel contrasto ai trafficanti di uomini.

Un apporto, questo, senza soluzione di continuità, non soltanto operativo ma anche emotivo perché durante uno sbarco dobbiamo confrontarci con dolore, sofferenza e paura, diventando portatori di speranza e salvezza, concretizzando così, una parte del nostro “esserci sempre” nella sicurezza e nell’accoglienza. Per questo un grazie di cuore va al mio ufficio immigrazione ed al gabinetto regionale di polizia scientifica.

Un plauso particolare al commissariato di Siderno, presidio principalmente impegnato nell’accoglienza e nella sicurezza al porto di Roccella Jonica, ormai, terminale di varie rotte migratorie, che negli ultimi due anni ha eseguito, operando congiuntamente alla locale squadra mobile ed  alla guardia di finanza, quasi un centinaio di fermi di scafisti, 17 fermi negli ultimi giorni con la prima applicazione a livello nazionale della nuova normativa introdotta dal c.d “Decreto Cutro”. Su questo fronte, si sono spesso affrontate circostanze al di là delle nostre forze, ma è questo il silenzioso spirito di sacrificio che ci caratterizza, ed è questo il dovere che abbiamo verso chi chiede aiuto e speranza per poter avere una vita". 

"C’è anche un rovescio della medaglia"

"L’emergenza migratoria, ormai strutturale, comporta, anche in ragione della sua imprevedibilità, un impegno notevole in termini di risorse umane e logistiche da parte di tutte le forze di polizia, destinate all’attività di controllo, identificazione, foto/segnalamento, vigilanza di tutti i siti di accoglienza, ricollocamento dei migranti, senza sottacere tutte le incombenze amministrative connesse alle richieste di protezione internazionale o all’assunzione dei provvedimenti amministrativi di respingimento, risorse che inevitabilmente vengono drenate ad un territorio, quello ionico calabrese, già gravato da problematiche legate all’operatività di organizzazioni ndranghetistiche  tra le più agguerrite sul panorama mondiale.

La tragedia di Cutro con il suo carico di dolore se da un lato ha riproposto il fenomeno migratorio nella sua tragica attualità, dall’altro ha evidenziato i limiti di una inefficace politica di accoglienza, frutto anche di una ondivaga politica europea, finora più sensibile alle istanze di singole comunità statuali che attenta ad affrontare in maniera organica questo problema.

Occorre superare le logiche desuete della convenzione di Dublino e riflettere su una più equa ricollocazione dei migranti sul territorio europeo, ma anche ritrovare l’unità politica nazionale nel destinare maggiori risorse per le Regioni più interessate, attrezzare adeguati e dignitosi luoghi di ricovero temporaneo, aumentare i flussi di migranti regolari attraverso percorsi più snelli, accelerare la tempistica di accoglienza per quanto concerne le domande di protezione internazionale per garantire un dignitoso percorso di inclusione.

Al tempo stesso, superando steccati ideologici e sterili polemiche politiche, rivedere le procedure di espulsione ed allestire centri di permanenza per irregolari in ciascun ambito regionale. Un’accoglienza indiscriminata e non controllata può infatti generare ostilità ed intolleranza ed alcuni segnali, in ambito europeo, sono già evidenti".

L’impegno della polizia in altri settori

"Grazie alla capacità di leggere le dinamiche di questo complesso territorio, abbiamo garantito l’ordine e la sicurezza pubblica, gestendo con serenità il legittimo esercizio del dissenso; circostanze queste che appaiono scontate in ogni società civile come è la nostra, ma sconfessate nei tanti territori che subiscono la violenza della guerra, delle discriminazioni, dell’odio e della cieca prepotenza con le conseguenti instabilità sociali, politiche ed economiche che nel “villaggio globale”, così definito dal sociologo Mc Luhan, si ripercuotono inevitabilmente su tutti noi". 

Decremento del tasso di criminalità

"Sotto l’aspetto più tecnico dell’analisi delle dinamiche criminali, nel corso del 2022, fino ad oggi, la città metropolitana di Reggio Calabria, ha registrato un generale decremento del tasso complessivo di criminalità, con 311 delitti in meno rispetto al 2021. Ciononostante, si osserva un significativo aumento di alcuni reati, come le rapine, i furti, i maltrattamenti in famiglia e gli atti persecutori; gli omicidi sono diminuiti del 42%, ed i reati spia come i danneggiamenti seguiti da incendio, del 12%. 

"La forza della ‘ndrangheta risiede soprattutto nella sua struttura familiare"

"Ma le sfide sono sempre tante e nuove, soprattutto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. Nel nostro territorio la ‘ndrangheta, risulta ancora oggi, l’associazione mafiosa più pericolosa caratterizzata da un profondo radicamento, dal potere finanziario e dalla capacità di essere “anti-Stato” senza sfidarlo apertamente, ma infiltrandosi nei suoi gangli vitali. La forza della ‘ndrangheta risiede soprattutto nella sua struttura familiare, nei legami di sangue, che assicurano la continuità delle cosche, e nell’assenza, fino a tempi recenti, di significative forme di collaborazione con la giustizia, come nel forte consenso acquisito nei territorio di origine. Ma la “ndrangheta” si fortifica anche per l’assenza o l’inazione delle istituzioni locali o per cittadinanza passiva delle comunità.

Le indagini ci dicono che è una struttura criminale capace di far “gemmare” ‘ndrine sia fuori dai confini calabresi che da quelli italiani, applicando anche la c.d. “strategia dei fortini” con cui i vari clan perseguono l’occupazione progressiva di singoli comuni, acquisendo così il controllo diretto o indiretto delle società operanti in vari settori, come l’edilizia, i trasporti, i giochi e le scommesse ed i rifiuti. 

La ‘ndrangheta ha assunto il ruolo di broker nel traffico internazionale di stupefacenti, reinvestendo gli ingentissimi profitti in nuove attività e consolidando progressivamente la sua presenza nell’economia diventando così a tutti gli effetti una “mafia imprenditrice”.  

Tutto ciò ha comportato una necessità di adeguamento al nuovo volto della ‘ndrangheta da parte della nostra polizia giudiziaria, divenuta più specializzata e più previsionale. Dimostrazione di questo è la recentissima istituzione, anche a Reggio Calabria, della Sisco, organo specializzato più dinamico sul territorio, direttamente dipendente dal Servizio Centrale Operativo, per le più delicate attività di contrasto alla criminalità organizzata, di sistemi criminali complessi, oltre che per contrasto alla corruzione.

L'operazione "Defender"

Un sentito ringraziamento va, a tal proposito, ai funzionari ed ai componenti della mia Squadra Mobile, indefessi investigatori la cui efficace azione, ha portato a termine, nell’ultimo anno, brillanti operazioni nel contrasto al crimine organizzato o diffuso.

Mi piace citare l’operazione "Defender" al termine della quale, con il sinergico coordinamento della locale Direzione distrettuale antimafia della procura di Reggio Calabria, sono state eseguite 8 misure cautelari nei confronti di soggetti indagati a vario titolo e per favoreggiamento personale con l’aggravante di aver favorito la latitanza di un pericoloso esponente della ‘ndrangheta".

Le catture

"Ma anche la cattura di un omicida ergastolano, il fermo a carico di 3 soggetti indagati per il reato di sequestro di persona, lesioni gravi rapina aggravati dal metodo mafioso, ai danni di un sodale oggetto di sevizie e tortura al fine di estorcere informazioni e salvato dall’imminente uccisione solo dall’intervento risolutorio dei poliziotti al termine di una rapida ed efficace investigazione sul terreno. Particolare menzione merita anche la recente attività, sfociata in due arresti, a carico di due soggetti extracomunitari ritenuti responsabili di rapina ed omicidio ai danni di altro straniero comunitario, recentemente avvenuto in questo centro. 

Parimenti efficace ed incisiva l’attività della Divisione anticrimine che agli inizi di febbraio insieme a personale del Servizio Centrale Anticrimine, ha eseguito un ingentissimo sequestro di società e quote sociali detenute da locali imprenditori, ritenuti contigui alla ndrangheta, in 18 società, di cui una in Florida, nonché il sequestro di rapporti finanziari, a loro riconducibili, per un valore stimato di circa 45 milioni di euro. Detta misura di prevenzione è scaturita da una richiesta a firma congiunta presentata dal questore e dal procuratore della Repubblica e recepita in toto dal presidente delle misure di prevenzione. Importanti sono stati anche i risultati raggiunti in materia di misure di prevenzione personali, con gli ammonimenti per atti persecutori e violenza di genere, passati dai 27 dell’anno precedente ai 50 attuali.

Il protocollo tra Asp e Questura

Su questa scia, significativa, è stata lo sottoscrizione tra l’Asp di Reggio Calabria e la Questura di un protocollo volto ad indirizzare, chi venga colpito dall’ammonimento del questore, verso adeguati centri di recupero. Meritano evidenza, infine, i 9 daspo urbani c.d. DaCur, emessi lo scorso agosto, nei confronti di altrettanti soggetti, resisi responsabili di un’efferata aggressione sul lungomare ai danni di un coetaneo, a testimonianza dell’attenzione verso le dinamiche aggregative giovanili di questo centro".

I ringraziamenti del questore Megale

All’Ufficio di Gabinetto ed alla mia segreteria particolare, cuore pulsante e propositivo  coordinamento di tutte le attività della questura, per la dedizione l’impegno ed anche la pazienza a sopportare e supportare le mie richieste.
   
Un grazie sentito al personale della Digos, settore da cui professionalmente provengo, fondamentale suggeritore, silente e sagace, dei mutamenti sociali e degli inevitabili riflessi che riverberano sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica. Grazie di cuore all’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico; le nostre volanti si dimostrano sempre di più “custodi del territorio” ed attenti ai bisogni della gente, incidendo con un capillare e specifico controllo nelle zone più problematiche in cui è maggiormente sentita la necessità di una presenza quotidiana della polizia. 

Molteplici sono stati infatti i controlli massivi di prevenzione disposti dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto, nei quartieri cittadini a più alta incidenza criminale o con evidenti situazioni di degrado, al fine di rispondere alle sempre più pressanti richieste di sicurezza della comunità locale, che hanno visto la partecipazione di ingenti risorse di tutte le forze di polizia con il concorso della polizia locale con significativi risultati operativi. Un grazie sentito all’Ufficio del personale ed all’Ufficio tecnico logistico per il supporto operativo e l’impegno profuso

Un plauso alla Divisione polizia amministrativa e sociale, virtuoso esempio di dedizione e spirito di servizio, soprattutto nella trattazione delle licenze e dei passaporti. La Questura di Reggio Calabria ed i suoi commissariati distaccati, cui va il mio più sentito ringraziamento, sono stati tra i pochi uffici sul territorio nazionale ad aver garantito un efficace servizio alla comunità di rilascio o rinnovo passaporti in tempi strettissimi, grazie anche alla buona pratica dell’“open day”, offerto, non senza sacrifici, tutti i giorni alla nostra cittadinanza.

Un grazie particolare al personale dell’ufficio scorte; la polizia di Stato garantisce in questa provincia ben 37 dispositivi di tutela e sicurezza di cui un primo livello eccezionale, assicurati a magistrati, testimoni di giustizia, imprenditori, gente comune. A questi poliziotti, devoti e silenziosi custodi, disposti ad orari e compiti sempre più gravosi, va il mio più affettuoso abbraccio. Ai funzionari ed agli uomini dei commissariati distaccati, vero presidio di legalità in un territorio difficile e complesso, che pur nelle croniche carenze di organico profondono impegno e sacrificio senza pari tenendo alto il nome ed il prestigio della Polizia di Stato.

Grazie a tutte le specialità della Polizia di Stato per lo specifico contributo garantito in tutta la provincia con competenze altamente qualificate. Un affettuoso ringraziamento alle nostre fiamme oro, oggi qui rappresentate dalla campionessa paralimpica di tiro con l’arco Enza Petrilli, luminoso esempio di coraggio e determinazione. 

Grazie ai funzionari ed agli impiegati civili per l’importante collaborazione fornita in tutti i settori in cui operano. Ringrazio le organizzazioni sindacali, nostri critici suggeritori, per il senso di responsabilità che hanno dimostrato con costruttivi dialoghi sempre orientati alla tutela degli interessi del personale della Polizia di Stato. 

Un grazie particolare permettetemi di dedicare al procuratore Giovanni Bombardieri ed alla magistratura tutta, che ci sostiene, ci orienta, nel comune obiettivo dell’affermazione della giustizia e della verità, con eccellenti risultati. 
La Polizia di Stato e la cittadinanza reggina hanno il particolare privilegio di poter godere della guida, del supporto, dell’impegno e del sacrificio di valenti magistrati, servitori devoti dello stato pur nelle croniche carenze di organico ed a tal proposito permettetemi d rivolgere un saluto affettuoso al presidente Luciano Gerardis che ha recentemente lasciato il servizio attivo per raggiunti limiti di età, la cui competenza, signorilità, il tratto gentile ed elegante ci mancheranno molto.

Un sentito ringraziamento agli amici e colleghi dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Direzione marittima - Guardia costiera, dei corpo dei vigili del fuoco di Reggio Calabria, ai militari dell’Esercito Italiano ed alle Polizie Locali, che con noi condividono impegni e sforzi per rendere Reggio Calabria e Provincia più sicure e vivibili.  Il nostro lavoro resterebbe silente e sconosciuto senza la fondamentale attenzione che ci rivolge la stampa ed i mezzi di comunicazione, ai loro rappresentanti il mio più sentito ringraziamento.

Infine, ma certamente non per ordine di importanza, un profondo ringraziamento al sig. prefetto di Reggio Calabria, dott. Massimo Mariani, grande professionista e stimato amico, per il suo quotidiano impegno volto a indirizzare e rafforzare l’azione di coordinamento tra le forze dell’ordine, decisiva ed armonica, quale garanzia della sicurezza, per l’intera provincia. Permettetemi, infine, di mandare un bacio al mio bambino il cui sorriso mi infonde quotidianamente la forza e la gioia per affrontare le pressioni e le difficoltà del mio lavoro".

La riflessione finale

"Sono sfide complesse quelle che ci attendono ma, come scriveva Aldo Moro, “oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità; si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi; si tratta di vivere il tempo che ci è dato con tutte le difficoltà”; ebbene, la Polizia di Stato di Reggio Calabria si assume ogni giorno la responsabilità di servire le nostre comunità e rivendico con orgoglio i risultati conseguiti. 

Oggi, dunque, rinnoviamo di fronte a tutti voi, il nostro impegno al servizio della gente, scegliendo un’ etica di silenziosa disciplina, nel solco del perenne esempio dei tanti colleghi caduti in nome dei principi di libertà giustizia e solidarietà, sui quali tutti noi abbiamo prestato giuramento. Solo pochi giorni fa, ci ha lasciato l’assistente capo coordinatore, Domenico Zorzino che ha sacrificato la propria vita, per soccorrere un anziano automobilista caduto con la propria auto in un canale. I due sono stati ritrovati insieme, uniti in un abbraccio senza tempo, che rimarrà per sempre, nell’intera memoria collettiva.  A loro ed alle loro famiglie va il nostro commosso abbraccio. con l’intonazione delle note del silenzio. Viva la Polizia di Stato, viva Reggio Calabria e viva l’Italia". 

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