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Sabato, 27 Aprile 2024
Ambiente

Legambiente presenta il rapporto Mare monstrum: in Calabria reati in aumento

La regione sale al quarto posto della classifica stilata dal Cigno verde segnalando 1018 illeciti amministrativi e 1.062 sanzioni

Inquinamento, abusivismo edilizio, mala depurazione, cattiva gestione dei rifiuti, assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità: tutte facce della pressione illegale sull'ecosistema marino del nostro Paese. A raccontarlo lo storico dossier di Legambiente Mare monstrum di cui il cigno verde pubblica oggi un'anteprima della nuova edizione, facendo il punto sulle illegalità connesse ai fenomeni d'inquinamento del mare relativi alla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare e alla mala depurazione, frutto di un'elaborazione accurata dei dati di forze dell'ordine e Capitanerie di porto.

I dati analizzati sono relativi al numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative. Nel 2022 lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. Crescono nel 2022 gli illeciti amministrativi, pari a 8.499 (+24,2% rispetto al 2021) e le sanzioni amministrative, 8.935 quelle comminate (+ 47,7% rispetto al 2021).

In diminuzione, invece, il numero di reati (4.730, -32,9% sul 2021) e il numero delle persone denunciate o arrestate (4.844, -43,6% rispetto al 2021) e quello dei sequestri (1.623, -51,7% rispetto il 2021), per un valore economico di oltre 385 milioni di euro. La Campania si conferma prima in classifica: nel 2022 ha contato 1.245 reati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale.

Le persone denunciate e arrestate sono state 989, i sequestri 496, gli illeciti amministrativi 1.273 (+45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni 1.247 (+42,7% rispetto al 2021). Al secondo posto per numero di reati sale la Puglia (l'anno scorso quarta) che nel 2022 ha contato 559 reati, pari all'11,8% del totale nazionale. Segue il Lazio con 539 reati (11,4% del totale) ma che si piazza al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate (673) e sequestri (216 quelli eseguiti).

La Calabria (seconda come illeciti amministrativi e sanzioni, rispettivamente 1.018 e 1.062) sale al quarto posto con 344 reati, seguita dalla Sicilia, che con 336 reati scende di due posizioni rispetto alla classifica del 2021. Sesta l'Emilia-Romagna con 271 reati. Da sottolineare l'incidenza dei reati connessi al mare inquinato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) che sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022

E proprio dalla cattiva o mancata depurazione e dall'inquinamento delle acque che, con il motto 'Non ci fermeremo mai', salpano la Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023: le due storiche campagne di Legambiente - giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione - che puntano a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque marine e lacustri e sugli abusi che deturpano coste e rive. Realizzate con le partnership principali di Anev, Conou, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova ecologia.

E che, anche quest'anno, coinvolgeranno centinaia di volontarie e volontari in tutta Italia, impegnati nel campionamento delle acque, poi oggetto di analisi microbiologiche: una grandissima operazione di citizen science che trova pochi eguali per capillarità ed estensione. Goletta Verde inizierà il suo viaggio in difesa dei mari il 30 giugno a Genova percorrendo, da nord a sud, le coste della Penisola e terminando il viaggio a S. Giorgio di Nogaro in Friuli-Venezia Giulia il 10-11 agosto.

Tra i temi a bordo la depurazione, la lotta alla crisi climatica, beach e marine litter, la salvaguardia della biodiversità (con diversi progetti come Life Delfi e Life Elife) fino alle filiere virtuose dell'economia circolare e della chimica verde per la tutela dell'inquinamento.

Anche quest'anno speciale focus di alcune tappe sarà il tema dello sviluppo dell'eolico off-shore: l'energia dal vento, a terra e in mare, gioca infatti un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, contribuendo alla lotta contro l'emergenza climatica, alla riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro. 

"La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere - spiega Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente - Lo dicono i dati di Mare monstrum e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d'infrazione dell'UE attive nei confronti dell'Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro. Fermare subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del Pnrr per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo".

Le 5 proposte. Secondo il cigno verde è urgente procedere verso la piena ed effettiva depurazione delle acque reflue attraverso 5 azioni: rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l'adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione, migliorando l'intero sistema di gestione, integrando il ciclo idrico (collettamento fognario e depurazione) con quello dei rifiuti (gestione fanghi di depurazione); efficientare la depurazione delle acque reflue, valorizzandole come risorsa e permettendone il completo riutilizzo in settori strategici come l'agricoltura superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) con l'attuazione del regolamento UE 741/2020.

E ancora: rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale messe in rete nel Sistema Nazionale di protezione ambientale, coordinato da Ispra (SNPA) e i controlli delle forze dell'ordine contro gli scarichi illegali; regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (acque nere e grigie, acque di sentina, ecc), istituendo, per esempio, delle zone speciali di divieto di qualsiasi tipo di scarico, anche oltre le 12 miglia dalla costa.

E, infine, promuovere politiche attive per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo e per la migliore tutela del mare e della costa.

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