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Lunedì, 29 Aprile 2024
Contrasto alla criminalità

'Ndrangheta e scommesse online, confiscati oltre quattrocento milioni a imprenditore reggino

Il sistema criminale aveva ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, in Romania, Austria e Spagna

Tre società, trust e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in circa 400 milioni di euro, sono stati confiscati, in Calabria, Puglia e Abruzzo, ad un imprenditore nell'ambito delle indagini sull'infiltrazione della 'ndrangheta nel settore giochi e scommesse. 

Il provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria è stato eseguito dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza insieme a personale dello Scico, con il coordinamento della procura, Direzione distrettuale antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri.

La figura criminale dell’imprenditore era emersa nell’operazione “Galassia”, condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore dei giochi e delle scommesse online, che avrebbe permesso di scoprire l’esistenza di un sofisticato e altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all'illecita raccolta di scommesse online, avente base decisionale e operativa a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, Romania, Austria e Spagna.

Il sistema a cascata

"Le società avrebbero agito - secondo le Fiamme gialle - mediante un sistema di guadagno a “cascata”, dal master, vertice della piramide e promotore dell’organizzazione, all’end user, il giocatore finale. L’associazione in parola avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale avrebbe garantito una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione del brand on line e in esercizi commerciali locali. I bookmaker, infatti, avrebbero stipulato accordi con le cosche egemoni sui rispettivi territori di riferimento, al fine di consolidare la propria posizione economica sul territorio calabrese, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Infine, i punti affiliati, avrebbero trasferito le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendola all’imposizione fiscale italiana".

Le sede legale a Malta

In tale contesto - allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità - emergeva la figura dell’imprenditore, reale dominus di una società con sede legale a Malta, ma di fatto operante in Italia attraverso una stabile organizzazione, costituita da plurimi punti commerciali, distribuiti sul territorio e dediti alla raccolta di puntate su giochi e scommesse nell’ambito del descritto sistema illecito.

Per questo, la Dda di Reggio Calabria, sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata, ha delegato il Gico a svolgere l'indagine economico patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti dell'imprenditore, di misure di prevenzione personali e patrimoniali. L’attività ha consentito di rilevare, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del proposto, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale ufficialmente dichiarata.

Il sequestro dei beni

La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha prima disposto il sequestro del patrimonio riferibile al citato imprenditore e, successivamente, riconoscendo la validità dell’impianto indiziario, con il provvedimento in esecuzione ha decretato - allo stato del procedimento e impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito - l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell’intero compendio aziendale di 3 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse o-line, 2 trust radicati a Malta comprensivi dei rispettivi portafogli finanziari, nonché rapporti bancari, finanziari assicurativi e relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in circa 400 milioni di euro.

Inoltre, il Tribunale ha sottoposto l’imprenditore alla misura personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni 2 e mesi 6, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale.

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