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Piazza Garibaldi, affiora l'area dello scavo archeologico

Si inizia a rompere la pavimentazione e dopo il taglio degli alberi si partirà con i lavori per portare alla luce l'antica costruzione sottostante

Ora è davvero tutto pronto per l'avvio dello scavo archeologico in piazza Garibaldi. Se il clima e quest'ondata di maltempo fuori stagione daranno tregua, entro questa stessa settimana potranno partire i lavori per riportare alla luce l'antica costruzione celata nel sottosuolo della centralissima piazza, emersa nel 2016 durante la realizzazione del parcheggio, che fu necessariamente bloccata lasciando per oltre due anni il cantiere incompleto a cielo aperto. 

Dalla finestra realizzata nella recinzione del cantiere proprio per consentire ai cittadini di essere informati di tutte le fasi del progetto oggi è stato possibile vedere che è stata rotta la pavimentazione nell'area della vecchia edicola, che adesso è stata spostata all'altra estremità della piazza (fuori dal cantiere).

Uno step che prelude alla partenza ormai imminente dello scavo: i prossimi passaggi saranno la capitozzatura e poi il taglio degli alberi - cinque in tutto - presenti nella zona interessata ai lavori. Un'operazione che a stretto giro il Comune eseguirà tramite la società Castore, presumibilmente in un paio di giorni, con la premessa ovviamente che non ci sia pioggia forte. 

La Soprintendenza ai beni archeologici è responsabile dello scavo finalizzato a svelare l'esatta entità del ritrovamento del 2016, quando fu scoperto un antico basamento di epoca romana, che gli studiosi ritengono faccia parte di una importante costruzione funeraria, forse quella di Giulia, figlia dell'imperatore Ottaviano Augusto.

L'intervento (che fa capo ad una linea di finanziamento dei Patti per il Sud pari a circa 1,4 milioni di euro) parte da un primo lotto di lavori che avrà sviluppi attualmente non programmabili, perché il prosieguo dipenderà da ciò che emergerà dalle viscere della piazza e dal suo effettivo valore storico e archeologico (chiaramente con nuove risorse e sempre di concerto tra Comune e Soprintendenza).

Una cornice sugli scavi per osservare i lavori

L'obiettivo finale, oltre alla tutela dei reperti, sarà realizzare un’opera che possa valorizzare al meglio il patrimonio culturale che l’area custodisce mantenendo funzionale e accessibile questo punto nevralgico del centro cittadino da un punto di vista urbanistico e della mobilità. Quest'ultima non certo una questione di secondo piano in un momento in cui dopo le polemiche sul cantiere di piazza De Nava, quello appena avviato sul lungomare Matteotti sta creando malumori nella cittadinanza per i disagi alla circolazione.

La scelta peculiare di piazza Garibaldi (un cantiere visibile work in progress) sembra rispondere proprio a questa esigenza, con un occhio a prevenire critiche ed elucubrazioni sullo stato dei lavori, che proprio in questa piazza sono un tasto dolente, rievocando nei reggini il lungo abbandono del cantiere del parcheggio, che si era trasformato in una discarica con sporcizia, rifiuti e inciviltà. 

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