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Lunedì, 29 Aprile 2024
La protesta / Centro / Piazza Italia

Diritto alla casa, ancora in piazza per chiedere un tavolo prefettizio

L'associazione Un mondo di mondi e il suo presidente Giacomo Marino chiedono con forza l'assegnazione degli alloggi per l'emergenza abitativa

Continua la lotta dell'associazione Un mondo di mondi e del suo presidente Giacomo Marino per l'assegnazione degli alloggi della graduatoria di Emergenza abitativa e per questo sono ritornati a piazza Italia per far sentire la loro voce e chiedere alla "Prefettura, nella persona della Commissaria ad acta dottoressa Caracciolo, di provvedere, come ha dichiarato un mese fa, alla convocazione  del Tavolo Prefettizio sul diritto alla casa che è stato richiesto dagli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo come strumento per garantire il diritto alla  casa ai nuclei vincitori delle graduatorie".

Sono cinque i nuclei familiari in attesa di una casa e spiega Marino: "Dopo sette mesi dall’autorizzazione regionale il Comune continua a non assegnare gli alloggi nonostante il commissariamento del Tar con la nomina della commissaria  prefettizia dottoressa Caracciolo. Difatti per i primi cinque nuclei della graduatoria di Emergenza Abitativa (pubblicata nel mese di dicembre 2020) il Comune continua a non assegnare loro  gli alloggi prendendo tempo con procedure  che definisce  di “verifica dei requisiti”, ma che in realtà servono solo a non assegnare.  Il Settore Erp ha  chiesto ed ha ricevuto  a gennaio 2023 tutti i documenti necessari per verificare l’effettiva permanenza dei requisiti dei primi cinque nuclei di questa graduatoria. Secondo la legge vigente  con i documenti ricevuti il Comune  avrebbe dovuto  assegnare i primi cinque alloggi già nel mese di  marzo 2003, appena si sono conclusi effettivamente  i lavori per rendere abitabili gli alloggi da assegnare (alloggi che secondo la delibera di Giunta del 4 luglio 2022 nr 137 dovevano essere già abitabili, invece si è scoperto che non lo erano)".

"Ma per continuare a non effettuare le assegnazioni, - prosegue Marino -  il settore Erp e la commissione Assegnazione alloggi hanno deciso di avviare ulteriori pratiche di verifica non necessarie, perché irequisiti erano già stati verificati con la documentazione ricevuta. Le pratiche sono state volutamente dilazionate nel tempo in modo da poter rinviare costantemente le assegnazioni. Da febbraio a maggio è stato richiesto per tre volte  alla signora Amato Simona, che è il  primo nucleo della graduatoria di Emergenza abitativa, l’Isee del nucleo dei genitori della signora, con la motivazione che questo nucleo ospita quello vincitore della graduatoria. Ma la signora Amato ha presentato a gennaio 2023 il proprio Isee dimostrando la permanenza del requisito di reddito, mentre l’Isee dei genitori  chiaramente non serve a verificare nessun requisito del nucleo della graduatoria. Ma serve a prendere tempo".

"Il 30 maggio il Comune ha comunque ricevuto l’Isee richiesto, - prosegue il presidente dell'associazione - ma ha continuato a  non assegnare gli alloggi, perché aveva già messo in campo  un’altra procedura di “verifica” che è quella dei sopralluoghi dei tecnici presso le abitazioni dove sono ospitati i  nuclei in questione. Negli ultimi 6 mesi i sopralluoghi effettuati dai tecnici hanno interessato solo due dei cinque nuclei. Con questa tempistica ci vorranno altri nove mesi per completare questa attività di “verifica” inutile. Intanto si potranno “inventare”  altre operazioni di “verifica” e comunque sarà passato cosi tanto tempo dall’avvio delle verifiche che sarà necessario rifarle daccapo".

"Questo riguarda solo i cinque nuclei della graduatoria di Emergenza abitativa - aggiunge Marino -  per i quali è stato avviato l’iter di assegnazione senza assegnare gli alloggi, mentre  per i vincitori della bando ordinario 2019 nemmeno l’iter di assegnazione è stato ancora avviato. E’ chiaro che il Comune, anche con la nuova dirigente Erp, continua nella sua politica sistematica di negazione del diritto alla casa che è in netto contrasto con la normativa vigente e non considera minimamente la condizione di disperazione delle  famiglie. 

"Tra questi primi nuclei della graduatoria di Emergenza Abitativa, - ricorda Giacomo Marino - c’è pure la signora che con il figlio ha subito lo sfratto coattivo nel gennaio 2020 rimanendo sulla strada. Questa signora l’anno scorso ha tentato il suicidio  e solo l’intervento tempestivo dei sanitari del 118 gli ha salvato la vita, ma il suo gesto disperato ha compromesso gravemente la sua salute. Gli altri nuclei familiari della graduatoria di Emergenza abitativa e di quella del Bando ordinario 2019  si trovano anche loro in gravissime  condizioni abitative  che peggiorano ogni giorno segnando pesantemente  la loro esistenza. Ma la “nuda vita” di queste famiglie  non interessa a questa Amministrazione comunale.  L’argine istituzionale a questa deriva di negazione netta del diritto alla casa è oggi costituito dal Tar e dalla Prefettura".

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