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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Arghillà

Nel carcere di Arghillà escalation impunita di violenza verso il personale

La denuncia del segretario provinciale del Sinappe, Antonio Calzone, dopo una nuova aggressione contro un agente

Lancia ancora l'allarme il Sinappe, attraverso il segretario provinciale Antonio Calzone, per l'alto rischio per i lavoratori del penitenziario di Arghillà. Il sindacato segnala infatti una nuova aggressione nel carcere, dove un agente è stato preso a pugni sul viso, tanto da dover recarsi al pronto soccorso cittadino per sottoporsi alle cure del caso, uscendone, dopo una giornata di accertamenti e cure, con una prognosi iniziale di 7 giorni.

Scrive in una nota Calzone: "Negli ultimi giorni è stata un’escalation di violenza, tre aggressioni in 4 giorni, i colleghi hanno dovuto tutti far accesso in ospedale, uno dei quali dimesso addirittura con 20 giorni di prognosi". Il Sinappe continua a denunciare i ripetuti atti di violenza

che il personale è costretto a subire con un solo poliziotto penitenziario in servizio con 124 detenuti. "E’ un massacro – afferma Antonio Calzone - siamo stanchi della situazione disastrosa che si vive nel penitenziario di Arghillà, si lavora in condizioni a dir poco disastrose, tutti i giorni bisogna fare i conti con criticità e problemi”.

Le denunce e proposte del sindacato rimangono "costantemente inascoltate, siamo costretti a operare senza nessuna tutela e nel costante oblio istituzionale". Una situazione non può più essere tollerata, e per questo il Sinappe chiede un segnale forte. Conclude il segretario Calzone: "Aspettiamo che l’amministrazione per una volta compia un gesto, un esempio, bisogna porre fine alle aggressioni, il personale deve avere la considerazione che merita, bisogna che i detenuti che si rendono responsabili di tali accadimenti siano assoggettati a ciò che la norma prevede e non lasciati impuniti!” 

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