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Lunedì, 29 Aprile 2024
Beni confiscati

Il centro antiviolenza comunale sarà affidato alla Piccola Opera Papa Giovanni

L'associazione che già gestisce il cav Angela Morabito ha avuto in concessione l'immobile confiscato dove sarà avviato il servizio

Sarà dato in affidamento alla Piccola Opera Papa Giovanni il primo centro antiviolenza e di accoglienza per le donne in difficoltà del Comune di Reggio Calabria.

L'associazione onlus che già gestisce il cav Angela Morabito si è aggiudicata il bando pubblico indetto dall'amministrazione comunale per avviare l'attività all'interno del bene confiscato sito nell'area collinare di Pellaro e completamente risanato dall'ente con i fondi a valere di Agenda Urbana - Por Calabria Fesr/Fse 2014/2020. E' una bella notizia pensando all'esperienza ormai decennale della Piccola Opera nel settore dell'assistenza delle donne abusate e nella prevenzione della violenza di genere. Non benissimo però che la onlus sia stata l'unica a presentare una proposta progettuale - uno scenario già ipotizzato dal Comune, che aveva anche messo in conto il rischio che la gara andasse deserta per la clausola legata alle spese di gestione corrente dell'immobile, a carico del concessionario. Un aspetto che evidentemente ha scoraggiato altre domande, ma è anche vero che i requisiti dell'affidamento indicati nel bando erano tali da escludere soggetti privi di una solida struttura sia programmatica che di figure tecnico professionali adatte.

Il progetto della Piccola Opera Papa Giovanni, valutato idoneo con punteggio 65/100, è intitolato "Il coraggio di essere libere". Come è detto nella determina 938 del 2 marzo 2024 approvata dal settore patrimonio, l'assegnazione del bene confiscato avrà una durata quinquennale a decorrere dalla stipula della concessione e del patto di integrità che sarà disposto dal settore politiche sociali. Come già detto il contratto è a titolo gratuito ma parzialmente, poiché il concessionario dovrà provvedere al pagamento di oneri condominiali, costi di gestione e manutenzione ordinaria dell'immobile composto da un edificio di tre piani arredato e con impiantistica rinnovata, terrazzo e un'ampia corte esterna con giardino. Possibile la proroga della concessione fino ad un massimo di 15 anni, previa valutazione da parte del comune.

La struttura sita a Pellaro in un indirizzo non localizzato per motivi di sicurezza e privacy delle future ospiti colma un vuoto nei servizi pubblici all'utenza di donne e minori nel territorio di Reggio Calabria. Concepito come sede multifunzionale dal primo contatto all'accoglienza abitativa, nel centro saranno anche elaborati percorsi individuali di accompagnamento per l'uscita dalla situazione di violenza con assistenza psicologica, legale e di orientamento lavorativo in rete con enti e istituzioni. Nell'idea originaria sviluppata poi dagli ex assessori Martino e Delfino c'era anche la creazione di iniziative culturali e ricreative che trasformassero questa struttura in una vera e propria casa delle donne, punto di riferimento dell'educazione di genere e la lotta contro le discriminazioni. Adesso a quell'intento potrà dare continuità la nuova giunta, nella quale le deleghe di politiche sociali e pari opportunità sono in capo a due donne, Lucia Nucera e Anna Briante.

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