rotate-mobile
Cronaca

Restituito alla comunità reggina il dipinto trafugato di San Prospero

Il dipinto è stato restituito questa mattina alla Diocesi dal capitano Bartolo Taglietti, comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Cosenza. La cerimonia alla presenza delle autorità. L'opera sarà custodita nelle sale del Museo Diocesano

Il dipinto raffigurante San Prospero, simbolo di rinascita, è stato restituito questa mattina alla comunità diocesana reggina. L'opera, realizzata dal pittore emiliano Cirillo Manicardi (1910), è stata riconsegnata all'Arcidiocesi di Reggio Calabria dal capitano Bartolo Taglietti, comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Cosenza.

Alla cerimonia, ospitata prima nel salone del Tribunale ecclesiastico interdiocesano e dopo al Museo Diocesano mons. Aurelio Sorrentino, hanno preso parte: l'arcivescovo della diocesi Reggio-Bova, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, il sindaco Giuseppe Falcomatà, il prefetto Massimo Mariani, il colonnello Marco Guerrini, comandante provinciale dei carabinieri, monsignor Antonino Denisi, decano del Capitolo della Cattedrale, don Domenico Rodà, responsabile dei beni culturali dell'Arcidiocesi reggina, Lucia Lojacono, direttore del Museo Diocesano, Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, Salvatore Patamia, direttore regionale del MiC per la Calabria e soprintendente ad interim per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e le locali autorità civili e militari.

L'arcivescovo Fiorini Morosini: "E' un momento di gioia"

L'opera, dallo straordinario valore culturale e devozionale, è stata recuperata grazie alla quotidiana e incessante attività investigativa condotta dal Reparto specializzato dell'Arma impegnato nella tutela del patrimonio culturale. Con il recupero di questo dipinto, i carabinieri TPC di Cosenza restituiscono alla comunità locale un prezioso simbolo di rinascita per la città di Reggio Calabria, profondamente colpita dal terremoto nel 1908.

La storia del dipinto

Proprio quell'anno, infatti, Monsignor Emilio Cottafavi, inviato da Papa Pio X in Calabria, si impegnò nella realizzazione di un villaggio di strutture prefabbricate in legno per accogliere ed educare gli orfani del territorio. Tra gli obiettivi vi era anche la realizzazione delle chiese necessarie all'esercizio del culto, in seguito al crollo delle precedenti strutture a causa del sisma. Tra queste, la chiesa dedicata a San Prospero, Santo patrono di Reggio Emilia, città natale di monsignor Cottafavi, a testimonianza del collegamento solidale tra le due città.

Restituito a Reggio il dipinto di San Prospero, simbolo di rinascita: le foto

Nel 1910, l'alto prelato commissionò al pittore e concittadino Cirillo Manicardi, per la somma di mille lire, un dipinto a olio su tela, delle dimensioni di 173 x 114 cm, raffigurante "San Prospero inginocchiato sulle macerie della Città di Reggio Calabria". Al termine della sua realizzazione l'opera venne collocata nell'abside dell'omonima "chiesa-baracca".

L'intervento del sindaco Falcomatà

La chiesetta di San Prospero rimase attiva per alcuni decenni, fino a quando vennero ricostruite le chiese in muratura. Le fiamme di un incendio scoppiato il 3 maggio 1920 distrussero il luogo di culto, ma il dipinto venne messo in salvo da Don Felice Cribellati, che lo trasportò nella tipografia, sorta all'interno del villaggio di "baracche" per volontà di monsignor Cottafavi, allo scopo di essere utilizzato come laboratorio per l'istruzione professionale degli orfani. Quando la tipografia venne dismessa, si persero le tracce del dipinto. 

Il capitano dei carabinieri Bartolo Taglietti: "La ricostruzione dei fatti"

"A distanza di moltissimi anni, - spiega una nota dell'Arma -grazie alla consolidata collaborazione tra l'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova e il Nucleo TPC di Cosenza, che ha da sempre dedicato il proprio impegno alla ricerca del bene, sono stati reperiti alcuni significativi indizi che hanno condotto i militari dell'Arma alla localizzazione del dipinto all'interno di un'abitazione privata non distante dal luogo religioso.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica reggina, hanno consentito, di recuperare il bene sottratto e di restituirlo alla comunità locale, simbolo di un'epoca storica importante per la città, che merita di rimanere indelebile nella memoria di tutta la popolazione". Il bene culturale sarà custodito nelle sale del Museo Diocesano Aurelio Sorrentino.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Restituito alla comunità reggina il dipinto trafugato di San Prospero

ReggioToday è in caricamento