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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Padova

Pedone investito muore dopo quattro giorni in ospedale: automobilista condannato

A darne notizia il gruppo specializzato Giesse Risarcimento Danni che ha assistito i familiari della vittima, Singh Harpal, 37enne di origine indiana. L'incidente è avvenuto una sera di agosto del 2018 nei pressi di via Padova

Dieci mesi e venti giorni di reclusione più sei mesi di sospensione della patente di guida. Questa è la pena inflitta dal giudice, la dottoressa Maria Rosa Barbieri, a O.G., 67enne residente a Reggio Calabria. L’automobilista è responsabile della morte di Singh Harpal, 37enne di origine indiana, investito mentre attraversava la strada una sera di agosto del 2018 a Reggio Calabria.

I familiari della vittima sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti stradali mortali con sedi in tutta Italia.

L’incidente 

"Sono le 21.10 di una calda serata estiva, Harpal si trova nei pressi del parcheggio del supermercato Lidl in via Padova, in compagnia del fratello gemello che lo ha raggiunto in Italia in cerca di lavoro. I due attraversano a breve distanza la carreggiata diretti verso il supermercato quando sopraggiunge la Mercedes condotta da un 66enne di Reggio Calabria. È buio e l’automobilista non si avvede dei due pedoni investendo il 37enne Harpal che cade a terra, sbattendo violentemente la testa sull’asfalto.

Sul posto accorre l’ambulanza del 118 che, tempestivamente, lo trasporta al Grande Ospedale metropolitano, in codice rosso. Ma i traumi riportati nell’investimento sono troppo gravi: Harpal muore quattro giorni più tardi, dopo essere entrato in coma per emorragia cerebrale e insufficienza respiratoria".

Il processo 

"Già a conclusione delle indagini preliminari, - spiegano da Giesse - nella richiesta di rinvio a giudizio il pm Angelo Gaglioti aveva posto subito l’attenzione sulla condotta dell’automobilista, che avrebbe dovuto procedere a velocità moderata tale da potersi accorgere dell’attraversamento della vittima, pur in assenza di un’illuminazione stradale perfettamente funzionante, riuscendo così ad arrestare il mezzo in tempo utile per evitare l’investimento. Durante l’udienza preliminare il legale dell’imputato ha chiesto l’accesso al rito abbreviato che veniva accettato dal giudice".

La sentenza ha infine confermato che: “La zona presentava quel grado di illuminazione sufficiente a garantire la visuale, tanto più se si considera la presenza delle luci poste in loco in ragione della presenza del supermercato” e che “all’arrivo della macchina, il pedone stava già attraversando la strada e non ha assunto una condotta imprevedibile e anomala. L’automobilista - si legge ancora nella nota del gruppo specializzato - avrebbe quindi potuto e dovuto evitare l’impatto.

Harpal era qui in Italia da solo e da poco lo aveva raggiunto anche suo fratello gemello Surinder, tutto il resto della famiglia risiede nel paese d’origine - affermano Bruno Marusso e Anselmo Vaccaro di Giesse - Queste persone hanno visto il proprio figlio partire speranzoso in cerca di lavoro, sicurezza e felicità, ma purtroppo è stato un viaggio che ha posto fine, in modo tragico, alla sua ancor giovane vita. L’accertata responsabilità dell’automobilista investitore ci ha consentito di ottenere il giusto risarcimento per tutti i suoi familiari, che siamo andati a conoscere personalmente nei mesi scorsi in India, trovandoli purtroppo distrutti dall’ingiusta perdita che hanno subito".

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