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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Domenica delle Palme, il vescovo invoca: "Fede e speranza per superare un momento terribile"

La celebrazione eucaristica, che apre i riti della Settimana santa, è stata celebrata in streaming in una Cattedrale senza fedeli. Ai piedi del Crocefisso la benedizione alla città

E' una Domenica delle Palme, insolita, legata al lockdown dettato dal terribile Covid-19. La solennità della giornata, che apre la Settimana Santa della Pasqua, è stata celebrata, in streaming, dall'arcivescovo metropolita, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, all'interno di una Cattedrale, vuota di fedeli, ma colma di speranza e di fede.

Accanto al presule, monsignor Salvatore Santoro, vicario generale della diocesi reggina e don Demetrio Sarica, sacerdote del Duomo. Dopo la benedizione dell'ulivo e delle palme, i ramoscelli saranno conservati all'interno della Cattedrale e di tutte le chiese reggine, e la liturgia della parola, il vescovo Morosini si è rivolto alla comunità dei fedeli reggini.

L'omelia

"So che il vostro cuore è triste, ma credetemi una profonda tristezza pervade il mio cuore in questo momento. Vedendo questa maestosa Cattedrale, vuota, vuota, senza nessuno. E mi verrebbe umanamente di gridare con Gesù sulla Croce: "Dio mio, Dio mio, perchè ci hai abbandonato".

Ma la fede respinge questo pur naturale sentimento, sentirsi abbandonati da Dio, ma noi che abbiamo ascoltato il racconto della Passione e che, oggi, iniziamo questa Settimana Santa, all'insegna di questo atto di fede vogliamo condividere con il Signore questi giorni.

Noi, che ci inoltriamo in questa settimana di riflessione sul mistero della Passione di Cristo, noi a questo sentimento umano di abbandono dobbiamo reagire con grande fede, sapendo che contemplando il Cristo, che vive la Passione noi contempliamo l'Emmanuele, il Dio con noi". 

Il vescovo ha poi esortato "in questi giorni la lettura della Passione ci deve accompagnare, perchè noi possiamo sentire, in questo momento terribile, con una paura e un'angoscia che sembra non aver fine, siamo tutti incollati ai televisori, quando vengono letti quei numeri cercando di intravedere una speranza, che seppur fioca appare, ma che vediamo ancora lontano e l'angoscia aumenta, e la stanchezza di questa quarantena aumenta.

Ebbene, leggendo la Passione noi dobbiamo sentire la vicinanza del Signore a ciascuno di noi. Gesù nella Passione raggiunge il massimo della somiglianza a tutti noi e perciò della vicinanza agli uomini. Essere simile, vuol dire condividere. Leggendo la Passione, questo sentimento dobbiamo avere: "il Signore patisce con noi". Proviamo a chiedere al Signore oggi, perchè

Lui ha voluto soffrire con noi. La risposta la troviamo nel Credo. La contemplazione di Gesù ci darà fiducia, ci darà speranza, ci darà forza, in questo tempo di attesa, fino a quando quei numeri che ogni sera ascoltiamo diventeranno zero".

E, ancora: "Fiducia, speranza, forza, per sopportare pazientemente, come paziente è stato Lui, agnello innocente condotto al patibolo".

A conclusione della celebrazione della Domenica delle Palme, l'arcivescovo Morosini, ha attraversato le navate deserte e ha raggiunto il sagrato per la benedizione della città, accanto al Crocefisso che guarda e protegge Reggio Calabria.

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