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La nomina

Paci si insedia a Reggio Emilia ma non dimentica la città dello Stretto

Durante il suo discorso di insediamento da neo procuratore capo della città emiliana il magistrato siciliano si concede un lapsus e scherza con i presenti: "Lo sapevo già che avrei fatto questa gaffe"

Ha scelto di proposito Reggio Emilia per portare la sua esperienza contro le mafie, che ha combattuto per anni tra Sicilia e Calabria. Ma non ha dimenticato Reggio Calabria tanto che, durante il suo discorso di insediamento, il neo procuratore capo di Reggio Emilia Calogero Gaetano Paci ha invertito le due città. Un lapsus su cui ha poi scherzato su: "Lo sapevo già che avrei fatto questa gaffe...".

Gaetano Paci, poi, ha promesso, sotto la sua direzione, un ufficio rispettoso dell'autonomia dei suoi sostituti, del ruolo dell'avvocatura e "in collegamento" col territorio e la società civile. Infine assicura trasparenza nella comunicazione con la stampa e assume fin da ora l'impegno a promuovere iniziative sull'annoso problema della carenza di personale. Sono gli intenti di Calogero Gaetano Paci, nuovo procuratore capo di Reggio Emilia, che si è insediato oggi dopo la nomina all'unanimità del plenum del Csm avvenuta lo scorso 9 maggio. 

Paci, 57 anni, è stato sostituto procuratore a Palermo e procuratore aggiunto a Reggio Calabria prima di candidarsi alla guida della Procura di Reggio Emilia, destinazione scelta "non a caso" perché considerata "un avamposto strategico fondamentale". Spiega infatti il nuovo procuratore: "Può sembrare un atteggiamento eccentrico quello di chi, avendo lavorato per oltre 30 anni in terra del sud ha deciso di venire al nord. In realtà ho sempre guardato a questa possibilità come ad un completamento del mio percorso professionale, ma anche come ad una occasione per mettere a frutto l'esperienza fatta a Palermo e Reggio Calabria in una terra in cui si ritrovano tante costanti che per tanto tempo hanno caratterizzato il sud, unitamente ad una serie di dinamiche sociali ed economiche, e di conseguenza anche criminali, molto rilevanti".

Dunque, continua Paci, "per me la scelta di venire questa in questa provincia non è causale ma assolutamente voluta e consapevole e segna un momento importante per dare il contributo della mia conoscenza ed esperienza". Su questo fronte, "un impegno fondamentale sarà quello di raccordarsi in modo utile e intellgente con la Dda perché sui territori dei tribunali circondariali avvengono tanti di quei fatti che richiedono di essere, letti, scandagliati valutati e di essere anche considerati anche in un'ottica prosepttica per verificarne le possibili ricadute in relazione ai delitti della competenza della Dda".

Infatti "ho già rappresentato al procuratore distrettuale (Giuseppe Amato, ndr) che dalla Procura di Reggio Emilia, in continuità con quanto fatto, ci sarà la massima collaborazione in questa valutazione. Il dialogo sarà costante e penso che l'integrazione conoscitiva e investigativa sarà certamente proficua". Per presentarsi il magistrato dice: "Nella mia attività professionale ho sempre cercato di mettere completamente in pratica gli insegnamenti che ho ricevuto anche da Paolo Borsellino della necessità di rappresentare la giurisdizione e la magistratura non come un esercizio di potere personale o di gruppo- cosa a cui purtoppo le cronache anche recenti ci hanno abituato consolidando nell'immaginario collettivo un'idea certamente distorta- ma come esercizio di una funzione tra le più delicate dello Stato che mira ad assicurare la giustizia e tutelare le garanzie dei cittadini, anche di quelli che sono coinvolti in vicende di giustizia a qualsiasi titolo".

Anche a livello territoriale, aggiunge Paci, "penso che ciascuno non possa mai dimenticare che queste sono le stelle polari che devono quotidianamente garantire l'assolvimento dei nostri compiti". Pertanto "nello svolgimento del mio ruolo avrò certamente presente sempre questi riferimenti costituzionali imprescindibil... a cominciare dall'interno dell'ufficio, tutelando e garantendo l'autonomia e l'indipendenza di giudizio dei miei magistrati come anche del personale (di polizia,ndr) e all'esterno rappresentando un'idea di un ufficio certamente non burocratico ma come un organismo collettivo in cui vige lo spirito di gruppo e un orgoglio di appartenenza".

La Procura, continua Paci, non si occuperà però solo di mafia: "La tutela delle persone fragili anche in ambito familiare, la tutela del dritto alla salute, il diritto al lavoro, il controllo di legalità della pubblica amministrazione sono tutti temi che il mio ufficio avrà presenti e tratterà in modo prioritario, se necessario anche attraverso una riorganizzazione della propria struttura interna".

Per fare questo c'è però un nodo da sciogliere: "Reggio Emilia come molti altri uffici d'Italia e anche di questa regione soffre purtroppo di una serie carenze strutturali sia per quanto riguarda gli organici di personale ma anche l'organico della magistratura, in relazione ai quali già interloquendo con il procuratore generale facente funzione e con il presidente del tribubale perché ritengo che dobbiamo in modo corale e convergente porre all'attenzione al Consiglio superiore della magistratura e anche al ministero queste esigenze per ripianare gli organici e anche per ampliarli".

C'è "da lavorare tantissimo su questo fronte, io non vi nascondo le difficoltà, ma sono pronto a qualunque tipo di iniziativa o di intervento che abbia di mira un servizio di giustizia efficiente", dice ancora Paci. Rivolgendosi ai presidenti dell'Ordine degli avvocati (Enrico della Capanna) e della Camera penale (Luigi Scarcella) il nuovo procuratore fa sapere: "E' mia intenzione mantenere sempre un colloquio aperto, civile e improntato al reciproco rispetto delle idee, ma anche consapevole dell'importanza di questo confronto, per avere giurisdizione seria e credibile, che non sia un mero esercizio burocratico".

Anche con le isitutuzioni territoriali e statali "l'interlocuzione sarà costante perché penso che questo faccia di una Procura della Repubblica un centro propulsore non solo di tutela dei diritti ma anche di iniziative finalizzate alla prevenzione dei reati". E ancora, dice Paci, "l'ufficio della Procura deve essere per sua natura aperto a tutte le istanze che le istituzioni e la collettività presentano: al mondo dell'impresa, al mondo del lavoro, ai sindacati al mondo del volontariato e del terzo settore".

Insomma "ci sarà massima apertura verso chiunque guardi alla Procura non soltanto come un agente votato alla repressione, ma un soggetto istituzionale che ha necessità di rimanere in collegamento col territorio per comprenderne le dinamiche e prevenire la commissione di fatti di reato, intervenendo con efficacia e garanzia quando questi si verificano".

Infine, per quanto riguarda la stampa, Paci assicura che "l'ufficio non lesinerà il proprio apporto di conoscenza delle attività di indagine quando queste devono essere note e lo farà con le modalità e le procedure previste". Ma attraverso una comunicazione istituzionale "mai autoesaltativa e autoreferenziale".

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