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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Libro Nero, primi interrogatori: Romeo e i fratelli Berna respingono le accuse

Gli indagati Giuseppe Demetrio Tortorella, Stefano Sartiano, Antonio Zindato e Gianpaolo Sarica si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Si sono svolti ieri i primi interrogatori di garanzia di alcuni degli indagati coinvolti nell'operazione Libro Nero, della squadra mobile di Reggio contro il potente clan dei Libri.

Il capogruppo (sospeso) del Pd al Consiglio regionale Sebi Romeo, accompagnato dal legale Natale Polimeni, accusato di tentata corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, ha  risposto alle domande del gip Domenico Armaleo e dei pm Stefano Musolino e Walter Ignazitto. Romeo ha negato ogni accusa.

Nell'inchiesta, insieme al politico, per il medesimo reato, analogo provvedimento è stato emesso nei confronti di Francesco Romeo, maresciallo della guardia di finanza e Concetto Laganà, segretario del Pd di Melito Porto Salvo. Dall'indagine è emerso che il sottufficiale avrebbe avvicinato ed incontrato di persona l'esponente politico attraverso Laganà allo scopo di rivelare a Romeo notizie riservate su attività di indagine che lo riguardavano, in cambio di favori personali.

I fratelli Francesco e Demetrio Berna, costruttori molti conosciuti a Reggio, hanno risposto alle domande del gip e della pubblica accusa, così come Giuseppe La Porta e Giuseppe Serranò, uomini di stretta osservanza del boss Antonino Caridi, genero del defunto 'Mico' Libri, hanno contestato la veridicità delle affermazioni del collaboratore di giustizia Enrico De Rosa.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il dentista Giuseppe Tortorella, agli arresti domiciliari, Stefano Sartiano, Antonio Zindato e Gianpaolo Sarica. 

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