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Cultura / Rosarno

La BiblioBalena di Rosarno è pronta a partire con "Io leggo perché"

Entra nella fase finale il progetto di Fabbrica dei Saperi, che doterà l'istituto comprensivo cittadino di una sua biblioteca

La lettura è un affare di famiglia, e proprio per renderla un’abitudine condivisa tra genitori e figli, la cooperativa Kiwi di Rosarno ha riattivato la biblioteca comunale con la Fabbrica dei Saperi, promuovendone la frequentazione anche in sinergia con la scuola. Adesso si stanno preparando alla fase finale di "Io leggo perché", l’evento organizzato dall’Associazione Italiana Editori che ogni anno permette di donare libri alle scuole italiane. Quest’anno lo si potrà fare dal 5 al 13 novembre presso le librerie aderenti all’iniziativa. Come nelle scorse edizioni, nella settimana della rassegna saranno in programma vari appuntamenti dedicati alla lettura, ma con una novità: nel 2022 ha debuttato l’area Lab, una piattaforma di sperimentazione di buone pratiche sui territori, alla quale l'impresa sociale rosarnese partecipa con la Bibliobalena.

Kiwi è una delle quattro associazioni selezionate per il Progetto Calabria, ideato per ridurre le diseguaglianze sociali nella nostra regione, maglia nera per indici di lettura. L’idea della BiblioBalena ha il duplice obiettivo di dotare l’istituto comprensivo "Scopelliti Green" di Rosarno, partner del progetto, di una biblioteca della scuola primaria Maria Zita, e la costruzione di un vero e proprio luogo fisico dove gli allievi potranno studiare e leggere. “Sarà realizzata in legno – spiega Angelo Carchidi, presidente della cooperativa – e a forma di balena, per noi diventerà anche un pezzetto della biblioteca diffusa che vogliamo creare animando i quartieri della città con letture ad alta voce, incontri con gli scrittori, teatro e tutto ciò che può avvicinare al libro”. 

Il progetto di Kiwi per il Lab Calabria di "Io leggo perché"

Il Lab calabrese di "Io leggo perché", coordinato dall'Unical di Rende e svolto durante tutto l'anno, si concluderà a dicembre. Per la Fabbrica dei Saperi a Rosarno il bilancio è incoraggiante, partendo, però, dalla conferma di un ostacolo già noto e oggettivo, la lacuna di una pratica familiare alla lettura. "Lo sapevamo e lo abbiamo visto sul campo - dice Carchidi - purtroppo nelle famiglie non si legge e per questo noi abbiamo coinvolto anche gli adulti. Prima che un mezzo di piacere o di conoscenza, il libro deve essere presente nelle case, anche solo come oggetto simbolico. Diciamo spesso ai genitori di comprare un libro e lasciarlo sul comodino dei figli. All'inizio non importa se lo leggeranno, ma è un piccolo gesto importante per costruire un'abitudine, anche in modo da non lasciare un gap tra quello che si fa a scuola e in famiglia".

La pandemia ha avuto un effetto disastroso anche nella comunità di giovani lettori rosarnesi. "Proprio perché in casa non si legge - continua Carchidi - le uniche occasioni per i ragazzi sono create dalle associazioni in ambienti esterni. Con il lockdown si è fermato tutto, con esiti dannosi. L'apprendimento è peggiorato. Abbiamo notato che i bambini di quinta elementare non riuscivano più a leggere libri per la loro età e siamo stati obbligati ad abbassare la fascia delle proposte, scegliendo testi adatti ai 7 anni".

1666364253685-2Il seme della lettura è però ugualmente germogliato. "L'anno scorso tra le altre iniziative abbiamo portato un gruppo che oggi è in quinta a frequentare la biblioteca ogni giorni fuori dall'orario di scuola. Ci ha sorpreso con gioia vedere che quest'estate i ragazzi tornavano. Passavano in bici per chiedere libri in prestito, alcuni portavano anche i fratelli maggiori".

I libri più graditi dai giovanissimi studenti rosarnesi sono i classici e le fiabe, ma anche gli albi illustrati e, salendo con l'età, i manga. Kiwi ha messo in campo anche formazione per gli adulti che lavorano con i giovani, soprattutto insegnanti: "Leggere ad alta voce nel modo giusto è un'abilità che si apprende. Ma devo dire che spesso capita che i ragazzi non leggano perché nelle scuole o biblioteche trovano libri datati e poco curati visivamente. Il libro bello attrae sempre, l'aspetto del prodotto è la prima strategia per avvicinare il lettore". 

Per i tanti scolari migranti l'approccio è più difficile per problemi linguistici. "Questi bambini - sottolinea Angelo Carchidi - sono quelli più a rischio di dispersione scolastica e noi abbiamo lavorato in sinergia con il comune e i servizi sociali per segnalare le situazioni che ci facevano scattare un allarme. Per far ambientare i ragazzi di origine straniera, insieme ad Action Aid abbiamo proposto il gioco delle parole gentili, ognuno insegnava quelle agli altri quelle della sua lingua".

La rinascita della biblioteca "Foberti" e il patto per la lettura

Novembre sarà un mese pieno per la BiblioBalena, che ospiterà gli autori Gigliola Alvisi e Pino Pace, le cui opere sono state lette quest'anno dagli scolari. In particolare, Pace insegnerà ai ragazzi come si fa un "carnet de voyage", perché i giovani lettori nei prossimi mesi avranno un altro compito, legato alla Fabbrica dei Saperi e la mediateca comunale "Foberti".

La struttura, come si diceva, è stata riattivata da Kiwi nel 2018 grazie al progetto Fa.Ro., finanziato dal bando Culturability di Fondazione Unipolis. Fino al 2016 la mediateca era gestita dalla cooperativa Mediamorfosi: l'azione congiunta dell'amministrazione, le scuole e le associazioni del territorio avevano permesso a Rosarno di ottenere dal ministero la qualifica di "Città che legge", poi riconfermata grazie all'avvio dei nuovi progetti di Kiwi.

Fabbrica dei Saperi ha trasformato la mediateca da luogo di consultazione a centro di libero accesso dove si produce cultura. Un'esperienza appassionata e avventurosa, come ricorda Carchidi: "La cooperativa non esisteva ancora. All'epoca avevamo prodotto una guida di comunità, intitolata Kiwi, per la quale abbiamo raccolto i contributi della gente. Gli incontri si svolgevano nella biblioteca comunale ma poco dopo l'uscita della pubblicazione, il servizio fu depotenziato. La biblioteca c'era, ma per mancanza di personale apriva poche ore al giorno e di fatto non funzionava. Quando abbiamo visto quel bando mirato alla rigenerazione di spazi condivisivi ci è sembrato quasi un segno e abbiamo deciso di creare una cooperativa e partecipare per la mediateca". Tra i vincitori di Culturability, il progetto Fa.Ro. è l'unico a riguardare un luogo pubblico. "Tutto il resto - continua Angelo Carchidi - è nato lì. Oltre alla Bibliobalena per Aie, con il Centro per il libro ministeriale abbiamo "La città è un libro", dove siamo riusciti anche a creare un prodotto che serve pure da mezzo di autofinanziamento delle attività. Sono carte da gioco illustrate e ispirate a libri che erano stati selezionati dagli studenti del liceo Piria".  

Le varie attività portate avanti dalla Fabbrica dei Saperi e da scuole e associazioni di Rosarno rientrano nel Patto triennale per la lettura, protocollo d'intesa tra il Comune e soggetti pubblici e privati rinnovato lo scorso giugno per promuovere la filiera del libro e le iniziative correlate.

Le competenze di lettura e scrittura dei ragazzi rosarnesi della BiblioBalena contribuiranno alla nuova guida Kiwi, nella quale ci saranno anche gli appunti di viaggio redatti anche con l'aiuto dello scrittore Pino Pace, raccontando la città dove vivono. Destinatari del prodotto (così come nella fruizione della biblioteca comunale) sono ovviamente anche gli adulti. "Quest'anno li abbiamo coinvolti - dice Carchidi - proponendo di accompagnare i figli in biblioteca durante una passeggiata urbana che attraversava Rosarno. Non sono stati in tanti, ma per noi è un inizio. C'è chi ha confessato di non conoscere molti luoghi, pur vivendo qui e noi proveremo a farglieli scoprire".  

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