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Domenica, 28 Aprile 2024
Le idee

"Museo del Mare dello Stretto": le proposte degli Amici del Museo archeologico nazionale

L'associazione guidata dal prof Arillotta si è posta da tempo il problema, alla ricerca di una soluzione che consenta la migliore utilizzazione dell'edificio e per ottenere un ritorno sull' immagine culturale della città

"Come è noto, il governo draghi, nel 2021, ha inserito, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), il finanziamento della magnifica struttura museale progettate nel 2009 dalla archistar iraniana Zaha Hadid su richiesta dell’Amministrazione comunale reggina, gestione Scopelliti, e riproposta dalla gestione Falcomatà.

Quindi, il grande complesso edilizi, fronte mare, si farà. Un dibattito si è aperto nei circoli culturali cittadini, su ciò che in esso dovrebbe essere presentato".

Così il prof Francesco Arillotta che aggiunge: "L’associazione Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si è posta da tempo il problema, alla ricerca di una soluzione che consenta la massima e migliore utilizzazione di questo edificio, per ottenere un alto ritorno sulla immagine culturale della città.

Da qui una riflessione articolata, complessiva. Partiamo dalla titolazione con la quale il progetto viene attualmente
identificato: "Museo del Mare"; assolutamente anonima, priva di caratterizzazione, del tutto insufficiente per dare un forte segnale culturale. Necessita, invece, un preciso indirizzo promozionale della realtà territoriale nella quale questo nuovo Museo si andrà ad innestare".

"Museo del Mare dello Stretto": questa dovrebbe essere, secondo "le valutazioni dell’associazione, la sua denominazione più consona. Se così si facesse, l’edificio museale dovrebbe essere destinato ad accogliere tutte le cartografie e gli studi sullo Stretto, una ricca biblioteca di scritti, tutte le sue rappresentazioni artistiche e quelle subacquee, gli studi sul suo microclima e sul fenomeno della Fata Morgana, i maremoti".

E ancora, continua Arillotta: "i suggestivi Miti dello Stretto. Si ricorderanno i ritrovamenti archeologici; andrà sistemata una raccolta dei fossili marini restituiti dalle colline che lo circondano. Illustrati il miracolo di San Francesco da Paola, e le attività sportive legate allo Strett..

Nell’edificio andrebbe sistemato un grande plastico animato dello Stretto di Messina. In un’altra sala andrebbe attivato un "Museo Virtuale". Tutto questo sarebbe gestito da un qualificato consiglio di amministrazione, integrato da un comitato scientifico che comprenda anche espressioni nazionali ed internazionali del settore.

Fondamentale sarebbe anche, la istituzione, sotto l’egida del ministero competente, e con l’ovvio coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e culturali reggine, di un centro studi".

L’impostazione data al problema dall’associazione Amici del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria ha un evidente scopo: "che si crei un sistema che, avendo uno straordinario contenente, e arricchito da un altrettanto straordinario contenuto, diventi un forte attrattore culturale. Perché di questo la nostra città ha bisogno: forti motivazioni culturali che, unite al vasto patrimonio naturalistico e storico di cui già godiamo, possa costituire richiamo permanente; come abbiamo constatato con i Bronzi di Riace".

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