rotate-mobile
Cronaca

"Petrolmafie spa", l'intercettazione: "Ricordati noi siamo l'Andrea Doria e non affondiamo mai"

Così si esprimeva un affiliato alla famiglia Piromalli parlava riferendosi al potere e alla forza dell'organizzazione che aveva messo in piedi un maxi contrabbando internazionale di carburanti

"Ricordati l'Andrea Doria non affonda mai e noi siamo l'Andrea Doria e non affondiamo mai". Così in una intercettazione un affiliato alla famiglia Piromalli parlava riferendosi al potere e alla forza dell'organizzazione che aveva messo in piedi un maxi contrabbando internazionale di carburanti e prodotti petroliferi con conseguente sistema per evedere accise e imposte scoperto nella maxi inchiesta “Petrolmafie spa” coordinata dalle procure di Napoli, Roma, Catanzaro e Reggio Calabria, che ha portato a 71 misure cautelari a carico di persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi e sequestri di immobili, società e denaro contante per un valore di circa 1 miliardo di euro.

Le investigazioni hanno puntato a far emergere gli interessi della 'ndrangheta, della mafia siciliana e della camorra, nella gestione del business del commercio di prodotti petroliferi sull'intero territorio nazionale. In particolare a Reggio Calabria, oggi, sono giunte a epilogo complesse indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che hanno riguardato una struttura organizzata, attiva nel commercio di prodotti petroliferi, gravemente indiziata di aver "utilizzato sistemi di frode allo scopo principale di evadere le imposte, in modo fraudolento e sistematico, attraverso l'emissione e l'utilizzo (improprio) delle cosiddette “Dichiarazioni di Intento” - si legge in una nota congiunta delle Procure-, sotto la direzione strategica di un commercialista e con la compiacenza di soggetti esercenti depositi fiscali e commerciali, con un controllo capillare dell'organizzazione criminale di tutta la filiera della distribuzione del prodotto petrolifero, dal deposito fiscale ai distributori stradali”.

"In Italia la mafia opera a tutti i livelli, non solo droga ma frode fiscale e riciclaggio, con proiezioni in tutta Europa e reati che prima erano prerogativa dei colletti bianchi. Quest'operazione condotta da 4 Procure dimostra come le mafie operino su orizzonti finanziari diversi, che non sono più la droga ma il petrolio e la finanza, con imprenditori che sono punti di riferimento delle cosche di Reggio Calabria". A spiegarlo il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, nel corso della videoconferenza con i procuratori di Roma Michele Prestipino, di Napoli Giovanni Melillo, di Catanzaro Nicola Gratteri, sull'operazione che ha portato a provvedimenti cautelari a carico di una settantina di persone responsabili di associazione di tipo mafioso, riciclaggio e frode fiscale di prodotti petroliferi e sequestri di immobili, società e denaro contante per un valore di circa 1 miliardo di euro. Nell'ambito dell'operazione ci sono stati sequestri anche all'estero, fra cui Croazia, Germania e Malta, "dove c'erano interessi finanziari dell'organizzazione, che aveva a capo calabresi e napoletani", ha proseguito.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Petrolmafie spa", l'intercettazione: "Ricordati noi siamo l'Andrea Doria e non affondiamo mai"

ReggioToday è in caricamento