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Sabato, 27 Aprile 2024
Gli interventi

Processo Miramare e verdetto della Cassazione: le reazioni

I commenti del mondo politico e non solo dopo la sentenza pronunciata ieri sera

Dopo la sentenza con cui la Cassazione ieri sera ha scagionato Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria e gli ex componenti del suo esecutivo, nell'ambito del processo Miramare, le reazioni del mondo politico locale e nazionale.

Sul verdetto, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto è "umanamente felice per Falcomatà, buona notizia per Reggio Calabria".

"La decisione - continua il governatore - con cui la Cassazione ha annullato la condanna a Giuseppe Falcomatà nell’ambito del processo Miramare è certamente una buona notizia per Reggio Calabria, una città importante che potrà finalmente riavere un governo comunale nella pienezza delle sue funzioni. Ma questa vicenda rappresenta anche l’ennesima dimostrazione di come sia urgente un’attenta e seria riflessione sull’abuso d’ufficio, una fattispecie di reato che troppo spesso provoca drammaticamente la paralisi o un brusco rallentamento dell’azione amministrativa, a scapito delle nostre comunità. 

Nonostante le distanze politiche che esistono tra di noi, sono umanamente felice per Giuseppe Falcomatà, che con questa sentenza archivia un calvario giudiziario durato a lungo e che ha inciso nella storia della città di Reggio Calabria".

Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, commenta così la decisione: "Sono felice per il sindaco Falcomatà persona, che incassando l'assoluzione si è affrancato tutto d’un colpo da fatti per i quali in questi anni, oltre alle condanne che la Cassazione ha ritenuto ingiuste, ha subito la conseguente sospensione dalla carica elettiva. Di certo, non sono felice per Reggio". 

"Anzitutto c’è da evidenziare come questo sia l’ennesimo caso che dimostra la necessità di rivedere norme e leggi che incidono pesantemente (e prima di ogni accertamento definitivo rispetto alla responsabilità penale) sullo svolgimento del mandato elettorale, quindi indirettamente su un’intera comunità e sul tessuto sociale ed economico di essa.

Entrando nel merito della vicenda che ha riguardato in maniera specifica Giuseppe Falcomatà – precisa il parlamentare - ho sempre mantenuto un comportamento garantista, senza mai aggredire l'avversario politico in base agli esiti della vicenda giudiziaria. Del resto, Forza Italia è l’emblema nazionale del garantismo, da sempre. Anche se, a parti inverse, non so se la sinistra ci avrebbe riservato lo stesso trattamento... ma tant’è.

Questo sul piano giuridico. Su un binario parallelo ma differente – rimarca il parlamentare e dirigente azzurro - cammina poi il giudizio politico sul Sindaco Falcomatà e sui suoi sodali, che non hanno saputo dare un cambio di rotta o di marcia, continuando a governare male Reggio Calabria tanto a livello comunale quanto metropolitano.

E qui non si perdona nulla al sindaco, colpevole senza appello di aver affidato la Città a persone inadatte, a tratti palesemente incapaci. Questa è la vera responsabilità di Falcomatà: alla sua già dimostrata inesperienza politica e gestionale precedente alla sospensione, ha poi aggiunto una scelta clamorosamente dannosa per Reggio e per i reggini, quella di consegnare le chiavi di Reggio ad una squadra ed a singoli non all’altezza del compito.

Lo dimostrano i fatti, che raccontano di una realtà insofferente, avvilita, spenta, rassegnata al peggio. Adesso che torna in sella, il sindaco ha una responsabilità ancor più gravosa: recuperare il tempo perduto, con vista sul baratro. Non so cosa possa riuscire a fare per riscattare i tanti danni prodotti in questi lunghi anni di gestione diretta e indiretta; anche perché la situazione politica all’interno della sua maggioranza è quanto mai instabile e del tutto precaria.

Mi auguro per i reggini che ci possa riuscire, ma dubito fortemente. Intanto noi, Forza Italia continuerà a lavorare per il bene di Reggio e della sua Provincia, anche da Roma, anche quando non richiesto, anche quando non gradito, anche contro chi cerca di offuscare i risultati degli altri, raggiungendo nuovi, concreti obiettivi per il territorio (di cui diremo nelle prossime settimane) e che segneranno un vero cambiamento per Reggio Calabria".

Per Valeria Bonforte, segretaria cittadina del Partito democratico "l’assoluzione del sindaco Falcomatà e della sua giunta riempie di gioia il Pd reggino e l’intera città. Da oggi si riparte più forti di prima". 

"E’ un momento di grande gioia e soddisfazione - ribadisce la rappresentante dem - quello che stanno vivendo il Pd di Reggio Calabria e l’intera città, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha dimostrato l’innocenza del sindaco Giuseppe Falcomatà e degli assessori coinvolti in un lungo processo che ha privato Reggio della sua guida democraticamente eletta.

Non neghiamo neanche una certa commozione per l’esito finale di una vicenda giudiziaria che ha messo a dura prova, anche umanamente, i soggetti coinvolti e le loro famiglie. Adesso, però, giustizia è fatta – afferma ancora Bonforte – e Giuseppe Falcomatà potrà tronare alla guida della città nel pieno mandato degli elettori che lo hanno scelto per la seconda volta consecutiva. Ci sono tutte le condizioni, dunque, per ripartire di slancio e con grande entusiasmo per proseguire e rafforzare il processo di rinnovamento e sviluppo di Reggio Calabria.

Un processo lungo e difficoltoso, avviato con grande sforzo fin dal primo mandato, che ha scontato la cattiva amministrazione delle giunte precedenti che hanno portato il Comune a un passo dalla bancarotta. Ma che non ha mai scoraggiato il sindaco Falcomatà che, finalmente, potrà riprendere la situazione da dove era stata ingiustamente interrotta".

Soddisfazione anche dal Partito socialista che esprime "vivo compiacimento per l’assoluzione definitiva del sindaco Giuseppe Falcomatà e degli altri imputati coinvolti nel cosiddetto processo Miramare". In una nota stampa, a firma del segretario provinciale Giovanni Milana e dell’assessora Irene Calabrò, il Psi afferma: "Non avevamo alcun dubbio che, alla fine, l’esito giudiziario sarebbe stato favorevole non solo al sindaco Giuseppe Falcomatà, ma all’intera comunità reggina che, per ben due anni, si è vista privata di una guida leale e onesta, democraticamente eletta alle scorse consultazioni amministrative".

"La Cassazione - continua la nota - ci dice che nessun abuso è stato commesso, nemmeno quale tentativo. Semplicemente, l’intero processo non aveva alcuna ragion d’essere. Ne eravamo certi all’inizio di questa lunga vicenda, iniziata ormai sei, lunghissimi, anni fa. Giuseppe Falcomatà è un sindaco al di sopra di ogni sospetto, un politico che ha tanta strada davanti e che ha il compito, adesso, di dare avvio ad un nuovo inizio per una città che, finalmente, grazie alla sua amministrazione, è fuoriuscita dalla crisi profonda del debito ereditato dalle passate giunte di centrodestra".

"Un bentornato – concludono i socialisti – a Giuseppe Falcomatà ed un monito ad andare avanti a testa alta. E’ stata fatta giustizia per una città che ha vissuto, in maniera sospesa, anni in cui si poteva e doveva dare un’accelerazione importante alle tante idee messe in campo. Adesso si potrà riprendere con nuovo slancio ed entusiasmo un cammino che non doveva essere interrotto".

Sull'assoluzione, il capogruppo regionale dei dem, Mimmo Battaglia, commenta: "Grande soddisfazione per la sentenza che dimostra l’innocenza del sindaco di Reggio e di Muraca che aspettiamo in Consiglio. Non avevamo nessun dubbio, inoltre, sulla correttezza dell’azione politica e amministrativa dell’ex assessore Giovanni Muraca che abbiamo
già apprezzato in Consiglio e che, dopo l’ingiusta sospensione e i mesi duri che ha dovuto affrontare, adesso tornerà a svolgere la sua funzione, con rinnovato entusiasmo, per rendere ancora più incisiva l’azione dell’opposizione al governo di centrodestra.

Un affettuoso ringraziamento - conclude Bevacqua - va a Antonio Billari che ha sostituito egregiamente Muraca durante il periodo della sua sospensione. Da oggi il Pd riparte più forte di prima e ancora con maggiore determinazione sia a Reggio Calabria che a palazzo Campanella".

Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, scrive "Giuseppe Falcomatà dopo due anni di sospensione dall’incarico, è stato assolto e torna nuovamente sindaco di Reggio Calabria. È l’ennesima vicenda che ci ricorda l’importanza di una sacrosanta battaglia sull’abolizione dell’abuso d’ufficio che porto avanti da tempo. Anche l’azione del ministro Nordio va in questa direzione, non si perda quindi altro tempo, il governo passi dalle parole ai fatti. Nessun amministratore serio deve aver timore di fare il proprio lavoro". 

La sentenza della Corte di cassazione sul "caso Miramare" chiude una vicenda giudiziaria e politica durata due anni e, soprattutto, restituisce alla città il sindaco democraticamente eletto dai cittadini reggini. "Ora - commenta Santo Biondo, segretario generale Uil Calabria - la città ha bisogno di un colpo di reni, ha bisogno di un’amministrazione, nel pieno dei propri poteri. Di un’amministrazione che sia capace di dedicarsi a recuperare il tempo perduto che dia a Reggio Calabria la speranza in un futuro migliore.

Prima del ritorno alle urne ci sono due anni per portare a compimento questa sfida. Non sarà facile, la città sta invecchiando, i suoi giovani si stanno allontanando in cerca di una posizione professionale certa, gli indicatori economici la relegano agli ultimi posti delle classifiche stilate dagli istituti di statistica, il gap con il resto del Paese si allarga sempre di più e, di certo, sono tanti i ritardi che ancora aspettano di essere colmati".

Continua il segretario generale: "Siamo convinti che, in questo delicato tornante della storia di Reggio Calabria, ci sia bisogno di ritrovare una serena comunità di intenti finalizzata esclusivamente al bene delle reggine e dei reggini, l’unico bene che deve informare l’azione di chi ha scelto, chiedendo il consenso popolare, di mettersi al servizio della città.

Solo questo potrò consentire alla città di affrontare l’importante sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di trovare una soluzione alla cronica e conclamata insufficienza di personale, di vincere la partita determinante della programmazione dei fondi europea 21/27. 

Per questo crediamo sia determinante riavviare, con grande slancio, il dialogo con le parti sociali considerando lo stesso per quello che rappresenta: un valido motore propulsivo per le scelte future della crescita della città.

Un dialogo sociale che deve essere calendarizzato, informato e di merito, perché la città non può perdere questa opportunità anche alla luce della nuova Legge di bilancio che pare sottrarre ai comuni risorse importanti, così come rischia di allargare le marginalità e favorire la crescita della povertà".

"In questa fase così delicata, quindi, - conclude il sindacalista Biondo - è di fondamentale importanza esercitare la giusta sorveglianza sociale per trasformare queste risorse in opportunità di crescita, con l’obiettivo di contrastare le enormi diseguaglianze fra il Nord ed il Sud del Paese e fra le regioni del Mezzogiorno che sono state segnalate dall’ultimo rapporto dell’Istat.

E’ importante, infine, mantenere alta l’attenzione sul progetto scellerato di autonomia differenziata sul quale non bisogna abbassare la guardia, perché questa norma, nell’intenzione di chi la pensata, non ha alcun intendimento finalizzato a mettere in atto una perequazione fra le parti più ricche e quelle più povere della società ma, al contrario, tenderebbe ad amplificare le stesse tracciando un solco insuperabile fra chi sta meglio e chi sta sempre peggio".

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