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Cronaca

Processo "Miramare", ecco le richieste della pubblica accusa

Un anno e dieci mesi di reclusione per Giuseppe Falcomatà, un anno e otto mesi per tutti gli altri imputati

Un anno e dieci mesi di reclusione per Giuseppe Falcomatà. Un anno e otto mesi per tutti gli altri imputati, sono queste le pene richieste dal pubblico ministero Walter Ignazitto al termine della sua requisitoria nell’ambito del processo “Miramare”. L’intervento dell’accusa, che è stato sostenuto anche dal pm Nicola De Caria, è iniziato poco prima delle tredici e si è prolungato per tutto il pomeriggio, sino a tarda sera.

“Al sindaco contestiamo l'omessa astensione. Falcomatà è legato da un rapporto di amicizia con Zagarella, anzi i due erano addirittura soci. Aveva un profondo debito di riconoscenza per chi per due anni gli aveva dato in affidamento la sede in via Possidonea”. Così il pubblico ministero Walter Ignazitto ha spiegato la tesi accusatoria nei confronti del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nel processo che lo vede imputato, insieme ad alcuni membri della sua ex giunta, e che si sta svolgendo presso l’aula bunker di viale Calabria.

L’accusa è quella di abuso di ufficio e falso ideologico per l’assegnazione di un bene che sarebbe avvenuta senza il ricorso alle procedure ad evidenza pubblica. Alla sbarra vi sono undici imputati.

L'accusa, infatti, ha chiesto anche la condanna, a un anno e otto mesi, degli ex assessori comunali Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti, del segretario comunale Giovanna Antonia Acquaviva, della dirigente comunale del settore "Servizi alle imprese e sviluppo economico" Maria Luisa Spanò e dell'imprenditore Paolo Zagarella. 

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