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Martedì, 30 Aprile 2024
Le indagini

"Bonus facciate" per interventi mai realizzati: sequestro da oltre 52 milioni e 31 indagati

Operazione del comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria. Per gli investigatori, sono 37 le società finora coinvolte, tra prime e seconde cessionarie del credito

Un sequestro preventivo di oltre 52 milioni di euro di crediti d’imposta, frutto di una articolata frode nell’ambito del cosiddetto "bonus facciate", è stato eseguito dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della procura della Repubblica di Roma.

Si tratta di indagini condotte dalla procura della Repubblica di Locri e ora a Roma a seguito di trasmissione degli atti per competenza territoriale. Il provvedimento di sequestro, già emesso dal gip del tribunale di Locri, è stato convalidato dal gip del tribunale di Roma.

Al momento risultano indagati, a vario titolo, 31 persone per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa a danno dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio. Per gli investigatori, sono 37 le società finora coinvolte, tra prime e seconde cessionarie del credito. Lo scopo finale, spiegano le fiamme gialle "sarebbe stato quello di monetizzare parte dei crediti ricevuti presso sportelli di intermediari finanziari dislocati sul territorio nazionale".

L'operazione

L’operazione scaturisce dalla denuncia presentata da parte di alcuni proprietari di appartamenti di un condominio
della provincia di Reggio Calabria, rivoltisi ai finanzieri del gruppo di Locri dopo aver notato, all’interno dei propri cassetti fiscali, la presenza di crediti di imposta, connessi ad agevolazioni finalizzate a interventi di recupero edilizio, da loro mai richiesti né tantomeno realizzati. I ccrediti sono risultati ceduti a 4 imprese
con sede a Roma ed a San Cesareo (Roma).

Gli accertamenti avrebbero consentito, continua la Guardia di finanza "di appurare che le 4 imprese “prime cessionarie”, tutte amministrate dallo stesso soggetto attualmente indagato, risultavano avere accettato cessioni di crediti inesistenti, per un ammontare di € 52.026.930,00, da parte di nr. 160 cedenti “ignari”.

Le 4 società “prime cessionarie”, hanno provveduto a monetizzare parte del predetto credito cedendo la restante parte ad altre 33 società “seconde cessionarie”, con sedi ricadenti su tutto il territorio nazionale, che hanno proceduto a loro volta a monetizzare parte dei crediti".

L'attività della Guardia di finanza

"L’attività - concludono le fiamme gialle - costituisce chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla procura della Repubblica di Locri e dal comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria nel contrasto alle più articolate forme di frode ed ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese".

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