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Domenica, 28 Aprile 2024
La ristrutturazione

Lido comunale, approvato il progetto esecutivo per il miglioramento sismico

La giunta comunale guidata da Giuseppe Falcomatà ha dato il via libera

C'è molto lavoro da fare per riportare all'antico splendore il lido comunale Genoese Zerbi di Reggio Calabria. La struttura balneare, molto amata e nel cuore dei reggini, affonda le sue origini nel primo ventennio del 1900, quando, subito dopo il terremoto del 1908, nella rada Giunchi alcuni privati avevano installato alcune baracche in legno per uso balneare.

Ma dopo più di un secolo e anni di abbandono, ecco che la giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha approvato il progetto definitivo esecutivo per gli interventi strutturali e di miglioramento sismico.  Un intervento necessario finanziato con le risorse dei Patti per il Sud per un milione di euro.

L'obiettivo è chiaro: rendere fruibile e sicuro lo stabilimento balneare e per questo dopo l'intervento di demolizione delle due stecche di cabine, ormai in rovina, quelle della zona nord,  in verticale rispetto al mare, che non sono soggette a vincoli da parte della Sovrintendenza e l'abbattimento dell'anfiteatro ecco che si procede adesso con la messa in sicurezza dei blocchi che compongono la struttura. Pilastri, travi, solette, scale, sarà tutto messo in sicurezza.

L’intervento di riqualificazione della struttura balneare propone, come obiettivo principale, la conservazione del manufatto nelle sue caratteristiche costruttive e morfologiche, effettuando la scelta di mantenere e difendere i caratteri originari del manufatto, senza alterazioni o trasformazioni strutturali con la sola eccezione di quelle riguardanti gli elementi con elevato livello di degrado (scale di collegamento).

La tutela 

C'è da dire che il Lido comunale con decreto n° 87 del 13/06/2015 del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo,  per l’intero complesso architettonico è stato dichiarato, dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 (comma 3 lettera d) del D.Lgs 42/2004 e pertanto sottoposto a disposizioni di tutela. Tutta l’area in oggetto dunque  risulta sottoposta a tutela. Proprio per questo adesso si attende la conferenza dei servizi dell’elaborato del MiC. 

Il progetto di riqualificazione

"In perfetta sintonia con quanto indicato dalle linee guida della Soprintendenza ai beni culturali, l’ intervento proposto - si legge nella relazione dell'architetto Lucia Saccà e del Rup Arturo Arcano - mira a una riqualificazione oltre che a una piena fruizione in sicurezza dell’area in oggetto attraverso una nuova configurazione funzionale e architettonica nel pieno rispetto dello spirito conservativo. Pertanto l'aspetto strutturale delle opere è stato affrontato prevedendo più interazioni progettuali tese all’ottimizzazione del manufatto sia dal punto di vista prettamente statico che da quello conservativo".

Il progetto prevede l'esecuzione di una serie di interventi ben calibrati per ogni singolo corpo di fabbrica della struttura balneare a partire dal blocco E, attraverso l'applicazione di rinforzi localizzati con confinamento in fibre di carbonio a gran parte degli elementi strutturali al fine di conseguire un miglioramento sismico. 

Le analisi conoscitive

Dunque il progetto ha un approccio di carattere conservativo e per procedere nei lavori è stato necessario fare anche analisi conoscitive estese all'intera struttura balneare suddivisa in macroblocchi A, B, C, D, E e relaztivi sottoblocchi ai fini della valutazione della vulnerabilità sismica del sito, che hanno messo in luce la vulnerabilità e la fragilità del Lido. "Partendo da una situazione concreta - si legge nella relazione - e reale di un contesto in stato di abbandono in presenza di un complesso architettonico contraddistinto da un alto livello di degrado. La necessità di raggiungere inoltre una approfondita conoscenza sia in termini strutturale che materica ha indotto all’esecuzione di una serie di indagini, che inevitabilmente hanno richiesto tempo dato l’estensione oggettiva dell’impianto. Lo studio eseguito, ha rilevato problemi diffusi a tutti i corpi del complesso tali da compromettere la sicurezza della struttura sia in presenza di eventi sismici che in presenza di carichi elevati.

Le problematiche riscorturate hanno rigardato principalmente le parti in elevazione di ciò e sono aggiunti deficit localizzati delle armature longitudinali. La strategia di rinforzo elaborata è stata indirizzata alla conservazione della forma degli elementi e della maglia strutturale, con il consolidamento di gran parte degli elementi strutturali quali pilastri, travi di elevazione".

Il futuro del Lido e lo sviluppo turistico

C'è ancora da attendere molto prima di poter tornare a usufruire dello stabilimento balneare. Probabilmente anche il prossimo insediamento in città non avrà il suo lido ma è un “sacrificio” da fare per ripristinare una struttura sicura, funzionale e bella. L'intervento di riqualificazione, infatti, contribuirà ad accrescere il valore dell'offerta turistica nel suo complesso e all'integrazione con il territorio. 

“Vista l’importante necessità di fruizione del complesso, – evidenzia la relazione – che darebbe lustro a tutta la città, cè da affrontare in maniera concrete, alla luce della prospectiva di un utilizzo di atlemo altri 50 anni (vita utile dell’opera) , la modalità è la necessità della conservazione dei vari corpi.È nella tua direzione che si è profuso lo sforzo progettuale, partendo da una situazione concreta e reale di un contesto in stato di abbandono in presenza di un complesso architettonico contraddistinto da un alto livello di degrado". 

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