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Sabato, 27 Aprile 2024
Il fatto

Per l'omicidio di Giuseppe Latella c'è un arresto e una indagata

La Squadra mobile esegue un'ordinanza di custodia cautelare a carico di un filippino di 45 anni

La Squadra mobile riesce a fare luce sulla morte di Giuseppe Latella, l’anziano reggino trovato morto dentro casa in Vico Furnari.

Nella giornata di ieri, personale della polizia di Reggio Calabria, ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip su conforme richiesta della procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, il cittadino filippino Roger Sagnip, di anni 45, indiziato, allo stato del procedimento ancora in fase di indagini preliminari, dei reati di omicidio e incendio doloso, ai danni di Giuseppe Latella, rinvenuto cadavere nella notte del 14 settembre 2022, in vico Furnari a Reggio Calabria, all’interno del suo appartamento, che fu successivamente dato alle fiamme, determinando un incendio di vaste dimensione ed una conseguente deflagrazione.

All’identificazione dell’arrestato, gli investigatori della sezioni omicidi della Squadra mobile, coordinati da Alfonso Iadevaia, sono giunti attraverso una meticolosa attività investigativa, svolta sotto le direttive della procura della Repubblica, consistita principalmente nell’acquisizione e l’analisi di numerosissime telecamere sia pubbliche che private, ma anche attraverso intercettazioni telefoniche ed analisi tabulati, che hanno permesso di raccogliere a carico dell’indagato un quadro indiziario ritenuto dal gip pienamente conforme a quello richiesto per l’emissione della massima misura custodiale.

Come evidenziato dallo stesso giudice, l’episodio, che in una primissima fase aveva fatto ipotizzare un incidente domestico, è stato successivamente sottoposto ad un rigoroso vaglio investigativo, che ha permesso, nel prosieguo delle indagini di accertare che sia la morte di Giuseppe Latella che il successivo incendio dell’abitazione erano, in realtà, frutto di un’azione dolosa.

In particolare secondo gli approfondimenti medico legali la morte di Giuseppe Latella era da ricondurre ad una ostruzione meccanica delle vie respiratorie, che oltre a determinare il decesso per asfissia ha provocato anche delle microfratture maxillofacciali. Solo dopo la morte dell’uomo veniva quindi appiccato l’incendio, atteso che l’autopsia ha escluso presenza di fumo nei polmoni.

Sul piano investigativo, invece, l’analisi di numerosi dispositivi di videosorveglianza consentiva di ricostruire, quasi interamente, il percorso sia di andata che di ritorno dell’indagato Roger Sagnip, domiciliato, ai tempi, in via Carcere nuovo, non molto distante dalla casa della vittima. 

Sempre secondo quanto ricostruito nella fase investigativa l’indagato conosceva la vittima e fece accesso alla sua abitazione utilizzando delle chiavi. Giuseppe Latella, infatti, era assistito da una badante, anch’ella filippina, con la quale l’arrestato aveva un rapporto di conoscenza e frequentazione.

La posizione della donna, anche lei iscritta nel registro degli indagati, è tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Le indagini della Squadra mobile, infine, proseguono anche per individuare il movente alla base del grave delitto. 

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