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Trenitalia, il nuovo orario per i pendolari è impraticabile

Sulla tratta Reggio-Cosenza e nella jonica stravolta la routine lavorativa. Il comitato chiede correttivi all'azienda e Art Cal

Lo scorso dicembre è entrato in vigore il nuovo orario dei treni regionali Trenitalia, che, prevedendo numerose variazioni e la soppressione di alcuni veicoli, ha stravolto la routine dei pendolari che viaggiano da Reggio a Cosenza, rendendo in molti casi impossibile recarsi al lavoro con il mezzo ferroviario. Come apprendiamo da Emily Casciaro, il Comitato pendolari, già allertato in anticipo durante un incontro con l'azienda e l'Autorità regionale dei trasporti (Art Cal), ha subito segnalato le difficoltà emerse ottenendo in tempo reale qualche correttivo, ma molte delle criticità evidenziate restano ancora irrisolte e stanno creando notevoli problemi agli utenti, molti dei quali insegnanti che ogni giorno si spostano da una provincia all'altra.

Da Trenitalia era stato anticipato che le richieste sui treni cancellate sarebbero state soddisfatte non nell'immediato ma con l'arrivo dei nuovi treni che saranno attivati a marzo nella zona jonica reggina, una delle aree più colpite dal disagio. Nel frattempo la situazione è però invivibile per i pendolari e i tanti utenti che stanno contattando il comitato per portare a conoscenza delle problematiche che si affrontano quotidianamente da quando i nuovi orari "hanno inciso in maniera significativa sulle abitudini di vita consolidate dei pendolari", come si spiega nell'ultima pec, datata 16 dicembre 2022, che l'organismo ha inviato alla società e all'autorità regionale.

Senza treni veloci tra Cosenza e Reggio non si arriva più in orario

Il disagio principale deriva dalla soppressione di due treni (il 5496 e 5582) che consentivano il collegamento tra Cosenza e Reggio Calabria in circa due ore, denominati "veloci", restando adesso solo un collegamento della durata di 2 ore e 40. Chi da Cosenza deve raggiungere Reggio al mattino ha oggi soltanto il treno 5496 delle 6.23, che arriva nella città dello Stretto alle 9, fuori orario sia per scuole che uffici.

Le altre soluzioni praticabili sono ancora più farraginose perché richiedono cambi a Paola: la proposta dei pendolari è quella di modificare il percorso del treno 5496 facendolo transitare da San Lucido e senza passare da Paola, con un risparmio, in termini di percorrenza, di almeno 20-25 minuti. Questa variazione, spiegano, sarebbe giustificata dalla copertura della stazione di Paola con altri treni menzionati nella pec, e non comporterebbe il ripristino dei regionali veloci, lasciando inalterata la tratta con tutte le altre fermate attualmente previste. E’ richiesto inoltre un treno con partenza alle 5 da Cosenza per raggiungere Reggio Calabria entro le ore 7.30, per chi ha questa specifica esigenza lavorativa.

Le segnalazioni degli utenti hanno poi messo in luce altre necessità raccolte dal comitato e riportate nella pec. Tra queste, citiamo i treni 5582 e 5674 da Reggio a Cosenza che non effettuano corse il sabato (e una soltanto la domenica) lasciando senza collegamento molti funzionari delle forze dell'ordine, personale del turismo e commercio e insegnanti. Un altro problema riguarda poi il treno 21592 Reggio-Siderno, che in seguito all'entrata in vigore del nuovo orario non consente più ai pendolari di prendere i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro, e per il quale si chiede di anticipare la partenza di 10 minuti. E’ ritenuta necessaria anche una corsa tra le 17 e 17.30 da Reggio Omeca a Bovalino: si tratta di un orario di rientro che non coincide con le disponibilità attuali di treni, che al momento sono alle 16.44 e 18.13.

Le storie di studenti e lavoratori, disagi uguali da due generazioni

Nel gruppo Facebook del Comitato Pendolari tante altre sono le storie di lavoratori o studenti per i quali raggiungere le sedi delle loro occupazioni è una vera odissea. A leggerle sembra incredibile che siano le stesse da almeno due generazioni di calabresi, che si spostano attraverso la regione sempre in condizioni impraticabili nonostante gli anni e le promesse di investimenti infrastrutturali.

ReggLa fascia jonica, allo stato attuale letteralmente falcidiata con l'eliminazione di corse tra Gioiosa e Melito, sarà oggetto di particolare attenzione dalla società in primavera, con l'introduzione dei nuovi treni elettrici e a basso impatto ambientale, i "Blues” costruiti nelle officine reggine Hitachi Rail. In realtà, per noi questa novità ipertecnologica è appena un contentino se si pensa che l'intervento più importante, l'ammodernamento dell'intera linea ferroviaria da Sibari a Melito, per una spesa stanziata di 500 milioni di euro nel 2017, non è mai stato completato.

Nel frattempo, per lavorare e studiare il viaggio lungo la Calabria continua ad essere un'impresa sfiancante, oltre che un disservizio pagato. Un disagio molto sentito riguarda, ad esempio, la soppressione del treno regionale delle 11.43 da Roccella a Reggio, molto usato per il rientro degli insegnanti reggini che lavorano nel comprensorio ionico (con fermate a Siderno e Bovalino), adesso costretti ad attendere le 14.14 per tornare a casa. E sul gruppo un'utente si sfoga raccontando un'altra vicenda assurda: "Sono allibita dalle scelte aziendali di Trenitalia, che non tengono in alcun conto né delle esigenze degli studenti né dei docenti pendolari". Il riferimento qui è alla soppressione del treno che partiva da Melito alle 6.30 diretto a Castiglione Cosentino, utilizzato dagli studenti dell'Unical. "Per poter sostenere gli esami - dice  - abbiamo dovuto accompagnare mio figlio a Reggio per prendere lì il treno delle 6.58 e arrivare in tempo utile in facoltà, a Rende, quindi abbastanza lontano dalla stazione di Castiglione Cosentino, dopo aver concordato con il docente di chiamarlo alle 11.Tra l'altro, per essere a Reggio alle 6,58, dato che non partiva nessun treno da Melito, siamo dovuti andare in auto. I signori dei piani alti che decidono il destino quotidiano delle persone che lavorano dovrebbero fare ogni giorno queste tratte per capire cosa significhi pagare e non avere servizi". A proposito di costi, ci sarebbe l'opzione Intercity, e infatti, tornando alla pec del Comitato pendolari, si è chiesta l'opportunità di una convenzione che permetta gli abbonati ai treni regionali l'acquisto dei biglietti Intercity con una piccola cifra forfettaria, per utilizzare quei treni e sopperire ai buchi negli orari dei treni regionali. 

Il Comitato aveva già soddisfatto una rivendicazione lo scorso autunno ottenendo l'azzeramento dei rincari dei biglietti sulle tratte regionali di Trenitalia, caso unico in Italia. Dopo la loro protesta, il governatore Roberto Occhiuto ratificò infatti un’intesa con la società per annullare gli aumenti e prevedere un rimborso degli abbonamenti mensili pagati con tariffa maggiorata. Aspettando il riscontro di Trenitalia e Art Cal anche su questo problema dei nuovi orari, intanto con l'inizio dell'anno per poter andare al lavoro molti pendolari sono passati al pullman. 

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