rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
L'attesa

Crisi al Comune, Pazzano: "Se deve essere rivoluzione che lo sia"

Anche dal mondo cattolico arriva un messaggio per il sindaco Falcomatà. Mario Nasone scrive: "Serve coraggio"

Mentre Giuseppe Falcomatà sta perdendo la maggioranza che l'ha sostenuto fino ad ora in Consiglio comunale, ecco che arriva dai banchi dell'opposizione una "scialuppa di salvataggio".

Saverio Pazzano, consigliere comunale che siede nei banchi dell'opposizione, del movimento La Strada, già candidato a sindaco per Reggio Calabria ecco che lancia al primo cittadino un messaggio di apertura per andare avanti. 

In verità già tra il primo cittadino di Reggio Calabria e il consigliere Pazzano c'era stato un "contatto ravvicinato" e l'idea di Giuseppe Falcomatà era di allargare la maggioranza e farlo entrare in giunta, come lui stesso aveva raccontato nella lunga intervista a ReggioToday. Diceva Falcomatà a novembre scorso: "La maggioranza è salda e tra le riflessioni che si sono fatte sulla giunta, c'è la volontà di allargare la maggioranza, non per questioni numeriche ma per affinità di visione politiche, sui valori, sull'approccio alle questioni che esiste e  per cui si può aprire un confronto. La volontà di allargare la maggioranza a forze di centro sinistra è un ragionamento che ho iniziato a fare".

Adesso la maggioranza sembra si stia sfaldando e mentre si attende, ancora, la nuova giunta, ecco che Saverio Pazzano affida ai social il suo pensiero. Dice Pazzano: "Lo abbiamo già detto in consiglio comunale e, quindi, si tratta solo di ribadirlo. Auspichiamo e promuoviamo l’apertura di un dialogo – possiamo anche non chiamarlo tavolo – con le forze del campo progressista, intese non solo come realtà partitiche interne al consiglio comunale, ma come forze sociali e movimentiste esterne al consiglio e che rappresentano il tessuto civile e politico di tutto il corpo città. Non pensiamo ad una mega assemblea, ma ad audizioni aperte che diano la possibilità di definire gli obiettivi di Reggio per i prossimi due anni. Da questo ascolto il Sindaco, la maggioranza e le componenti che potrebbero farne parte potranno desumere ciò che responsabilmente devono scegliere per il bene della città, la composizione del consiglio e della giunta che dovranno derivarne.

Se deve essere rivoluzione che lo sia, totalmente e tirando una linea, senza restare impastoiati in mezze operazioni e tatticismi. Si abbia il coraggio pieno di liberare le energie positive della Politica e della società che vogliono evitare a Reggio l’affermazione delle destre emergenti e devastanti (come hanno dimostrato sempre in ogni momento di questa città) e vogliono farlo con un progetto serio, di visione, che guardi alle criticità della città di oggi per risollevarla con le opere essenziali e che sia capace di guardare alla città di domani per vincere tutte le sfide future.

Riteniamo che tale approccio possa dare al Sindaco quegli strumenti di cui ha autorevolmente bisogno per fare le scelte che gli competono nel modo più libero e più utile per il bene della città e possa segnalare alle forze politiche gli obiettivi sui quali innestare le posizioni.

In una prospettiva del genere, responsabilmente, noi ci saremmo per un dialogo e un confronto.

Diversamente, come sempre dimostrato, ci siamo per servire Reggio, con un’autonomia reale, competente ed equilibrata, non ci siamo per altro".

"È il momento del coraggio"

Anche dal mondo cattolico arriva un messaggio per il sindaco Falcomatà. Mario Nasone, presidente del centro comunitario Agape, sprona il primo cittadino: "È il momento del coraggio". 

Un lungo messaggio, quello di Nasone, che parte richiamando il messaggio dell’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova Fortunato Morrone, dove "invita ad accogliere pienamente l’annuncio cristiano della venuta del Salvatore e conseguentemente a uscire fuori da una sorta di “sonnambulismo” che come non mai attraversa la città, ma anche la Chiesa”.

Dice Nasone: "Non sappiamo che spazio ha trovato tra feste, cenoni di Natale e Capodanno che normalmente occupano il maggior spazio nelle nostre famiglie in questi tempi questo messaggio, a fare a fare emergere la responsabilità dei cristiani che abitano questa nostra città. Specialmente a quelli “che abitano i palazzi della politica e dell’amministrazione". Su quest’ultimo invito, guardando il balletto sulla composizione della nuova giunta da circa due mesi la città aspetta, pare che il messaggio sia caduto nel vuoto. Prevalgono le vecchie logiche comuni a tutti i partiti che vede l’interesse personale che prevale su quello della città.

Oggi più che mai Reggio ha bisogno di una nuova e bella politica, quella che abbiamo conosciuto, almeno in parte, nella primavera di Italo Falcomatà dove le forze migliori della città avevano accettato la sfida del cambiamento con alcuni uomini rappresentativi della società vivile che si erano prestati alla politica, penso a Nuccio Barillà di Legambiente, a Gianni Pensabene  e Giuliano Quattrone di Insieme per la città, a Nino Mallamaci, a Lamberti Castronovo, ad  Attilio Funaro di Confcommercio, all’imprenditore Falduto,  ed altri ancora che avevano sposato il suo progetto che aveva trovato consensi anche fuori dal centro sinistra.

Parlava di una città da amare, lo si vedeva a mezzanotte andare in giro con il suo fedele e amico assessore Totò Camera a controllare se fossero partiti i camion per la raccolta della spazzatura, a contrastare per la prima volta il comitato di affari politico e mafioso che gestiva la città, ricordo quando da consigliere comunale mi disse: vedi Mario il comune amministra, la ndrangheta governa.

Non a caso divenuto sindaco ebbe il regalo della bomba fatta scoppiare nel davanti al portone del suo palazzo. Con un altro Italo, don Calabrò, creò un sodalizio che iniziò tra i banchi della scuola del Panella, che decise di mettere le mani nelle ferite più profonde della città, quelle delle povertà cercando di condividerle e curarle. Era una stagione che aveva avvicinato il palazzo alla città, con i cittadini che partecipavano nelle circoscrizioni, nelle associazioni, nei tanti ambiti in cui ognuno cercava di dare un contributo alla rinascita della città dopo la più terribile guerra di mafia che l’aveva insanguinata.

Falcomatà ha vissuto anche lui le sue contraddizioni ma aveva il dono di ascoltare, senza presunzione e la capacità di mediare tra le varie anime che aveva coinvolto nel suo progetto politico mettendo sempre la città al centro. Italo Falcomatà e Italo Calabrò, tra le tante autorità morali che Reggio ha avuto rappresentano, soprattutto oggi  in una città in crisi di identità, i due maestri di vita a cui possano guardare i cittadini ed in particolare i giovani e chi fa politica.

Falcomatà campagna elettorale-2Italo 

Iniziando dall’attuale sindaco Giuseppe Falcomatà  che ne ha accettato l’eredità ma non la sua visione politica ed il suo coraggio, anche per l’inesperienza, che nel suo discorso di insediamento disse: "Oggi più che mai avvertiamo la necessità di porre in essere politiche inclusive, ovvero riportare al centro dell'attenzione della nostra azione politica coloro che fino ad oggi sono stati tenuti ai margini: i poveri, gli anziani, i bambini, le persone con disabilità, tutti, nessuno escluso, faccio mio l'insegnamento che don Italo ci ha lasciato. Un insegnamento da perseguire nel nostro agire quotidiano. È il momento del coraggio. Don Italo ha sempre invitato i giovani reggini (e non solo) a non delegare gli altri. Mi piace ricordarlo così, don Italo, quel sacerdote che ha scosso le coscienze di molti e continua a farlo ancora oggi con i suoi insegnamenti".

Per la nuova giunta che nascerà sarà questo il primo banco di prova, rilanciare dopo anni di buio, le politiche del Welfare, garantire una rete di servizi di protezione sociale dei più fragili, dando loro posto anche nel bilancio comunale. Servirà soprattutto un nuovo protagonismo della chiesa e della società civile non più suddita ma corresponsabile, come chiede il vescovo, di questa nuova stagione".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi al Comune, Pazzano: "Se deve essere rivoluzione che lo sia"

ReggioToday è in caricamento