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La nuova giunta

Giunta a metà nella calza della Befana, ecco i primi assessori scelti da Falcomatà

Il sindaco presenta la squadra amministrativa del terzo tempo ancora da completare e lancia un appello al Pd

E' una giunta a cui mancano ancora tre caselle quella che stamattina Giuseppe Falcomatà ha presentato a Palazzo San Giorgio nella calza della Befana, svincolandosi dall'estenuante trattativa con il Pd. Ma proprio al suo partito il sindaco ha lanciato un appello pubblico affinché "voglia sintonizzarsi con rapidità all'esigenza di cambio di passo che la città richiede" dando le indicazioni per coprire i ruoli mancanti con personalità idonee all'amministrazione del terzo tempo. In caso contrario Falcomatà ha chiarito senza mezzi termini che "se questo non avviene, mio malgrado completerò la squadra di governo nell'esclusivo interesse della città, che ha tutto il diritto di vedere al più presto un esecutivo al completo, del quale imparare a fidarsi e a cui affidare il proprio futuro". In apparenza un'apertura al confronto, nei fatti un aut aut dove l'unica strada è adeguarsi alla strada tracciata.   

La  giunta a metà nasce con sei assessori tutti tecnici eccetto il consigliere delegato Carmelo Romeo (di cui era noto l'apprezzamento di Falcomatà) e il vicesindaco Paolo Brunetti. Gli altri sono "professionisti e concittadini le cui competenze e capacità sono convinto daranno una grossa mano a raggiungere gli obiettivi di mandato": l'architetto Paolo Malara, componente del consiglio nazionale dell'ordine; Elisa Zoccali, anche lei architetto; l'ex dirigente Confcommercio Marisa Lanucara (per lei applausi entusiastici al momento della firma); l'ingegnere Franco Costantino, ex ad di Multiservizi.

Appello al Pd, ma senza indicazioni Falcomatà completerà la squadra da solo

"Non potevo attendere oltre", dice Falcomatà, che presentando i suoi assessori in un giorno simbolico ("epifania significa manifestarsi, mostrarsi") non può non citare lo stallo politico che si è protratto per due mesi. Il sindaco però parte da "un percorso che affonda le radici nel mio periodo di sospensione, quando giorno dopo giorno ho osservato le vicende dell'attivita amministrativa spogliandomi del ruolo istituzionale, con occhi di cittadino. Ho capito - afferma - che avevamo sempre guardato la città da una bolla, una specie di acquario mentale, e quell'insegnamento ricevuto mi ha fatto comprendere la necessità di un cambio di passo inteso come diverso approccio alle questioni di indirizzo politico-amministativo".

Falcomatà presenta la giunta

Il 25 ottobre è stato uno spartiacque non immediato: "Non ho voluto un blitz, un azzeramento crudo e violento della giunta all'indomani del mio rientro. Ho scelto il dialogo e condivisione con tutte le forze della maggioranza". Falcomatà si deresponsabilizza dalla lunghissima contrattazione con il Pd (e con i ribelli Dp) sfoderando saggezza e una ragionata abnegazione: "Ma intanto il tempo passava e sebbene la politica abbia la sua grammatica e le sue liturgie, pur nel risetto delle esigenze di tutti, un sindaco deve rispondere alla città e non potevo più aspettare, soprattutto in una fase di grave crisi economica e demografica del mezzogiorni che però vede importanti risorse per programmare l'uscita da questa condizione. L'amministrazione ha l'obbligo morale di attivarle, pianificarle e non disperderle". 

Il cambiamento non è un mero turn over di nomi, assicura il sindaco: "Gli obiettivi di mandato sono gli stessi sottoscritti nell'agosto del 2020 da tutte le forze di maggioranza che hanno sostenuto la mia candidatura. Per questi oltre nove anni - aggiunge - ringraziato tutti gli assessori che hanno fatto uscire la citta dalle secche, ognuno di loro non ha mai fatto mancare amore e impegno per la città. Abbiamo attraversato il deserto, messo in ordine i conti e rilanciato l'azione delle nostre società partecipate, fatto ripartire la macchina comunale con nuovi concorsi dopo un quarto di secolo. Non possiamo fermarci ora, c'è ancora tanto lavoro da fare". 

Falcomatà rivendica le "sofferenze e mortificazioni personali" della vicenda giudiziaria, che in parallelo hanno colpito Reggio e i cittadini, che "hanno convissuto con il dubbio che le persone elette per governare fossero persone non corrette e trasparenti dal punto di vista etico e morale". Ma il sindaco rivendica il proprio amore per la politica vera, che "è ciò che di più bello esiste, e come ogni cosa bella non è facile e costa sacrifici". Il sindaco cita la massima augustea adottata come motto dalla famiglia dei Medici, 'festina lente' cioè agisci rapidamente ma senza fretta. "Saremo scalzi e senza scorta -  conclude - vi chiedo di giudicare questa amministrazione in itinere, dal lavoro che si farà giorno per giorno". 

La nuova squadra di Falcomatà, la parola ai primi assessori: il video

Tutti nomi e le deleghe dei primi assessori della nuova giunta

Quelle dei primi assessori del terzo tempo, che hanno firmato con il videsegretario comunale Pierluigi D'Apice, sono deleghe inedite e composite, con la parola città sempre presente. 

La firma di Brunetti

  • Paolo Brunetti - confermato vicesindaco e assessorato alla Città Pulita e Sicura (ambiente, polizia locale, edilizia residenziale pubblica e ciclo integrato delle acque e dei rifiuti)
  • Francesco Costantino – assessorato alla Città del Futuro (lavori pubblici e grandi opere; attuazione ed esecuzione dei programmi triennali opere pubbliche)
  • Marisa Lanucara – assessorato alla Città Produttiva (sviluppo economico e attività produttive; organizzazione e riordino dei mercati; rapporti con le associazioni di categoria)
  • Paolo Malara – assessorato alla Città Sostenibile e Accessibile (politiche e programmi della pianificazione territoriale e urbana sostenibile: adattamento climatico; rigenerazione urbana; programmazione progetti strategici; eliminazione barriere architettoniche; mobilità; parcheggi e trasporti; città della prossimità; smart city; porto e aeroporto – area integrata dello Stretto)
  • Carmelo Romeo – all'ex consigliere promosso va l'assessorato alla Città Europea e Resiliente (programmazione e rimodulazione risorse comunitarie; Pon Metro; Patti per il Sud; Agenda urbana; museo del mare e palazzo di giustizia, deleghe che già aveva da consigliere; lido comunale; transizione digitale)
  • Elisa Zoccali – assessorato alla Città Ordinata (edilizia privata; condono edilizio; programma Pinqua)

Gli scenari politici della maggioranza e l'attesa di qualche ex assessore

Tanti gli scenari politici aperti e controversi attorno alla 'mezza' giunta del terzo tempo. Falcomatà liquida l'argomento sul nascere spiegando che "ho letto tante ricostruzioni e riflessioni sulla stampa ma nessuna dichiarzione ufficiale da parte delle forze di maggioranza". Inevitabile notare che nel salone dei lampadari l'unico esponente della maggioranza presente è Giovanni Latella, di Italia Viva (stesso partito del blindatissimo Brunetti, unico nome già certo dall'inizio, premiato per la reggenza durante la sospensione). Rispondendo alle domande dei cronisti il sindaco taglia corto: "Non ci sono liti, ma una normale dialettica nella quale il sindaco garantisce la rappresentatività dei partiti e le esigenze dei numeri senza mortificare nessuna forza"; "trattative con il Pd in fase di definizione"; "non ho mai fatto problemi sulle persone ma ho chiesto ai partiti, e soprattutto al mio, un rinnovamento"; "non mi risulta che nessuno voglia uscire dalla maggioranza e anche chi non fa parte della giunta resta rappresentativo in consiglio". Ammette soltanto che non ci saranno assessorati per i Democratici Progressisti, e sull'eventualità di un appoggio esterno è fiducioso che non ce ne sia bisogno, e replica brusco: "Cosa significa e quando avviene potete trovarlo anche sul vocabolario, non dovete chiederlo a me". 

E' un vero e proprio azzeramento, ma le mancate riconferme non sono bocciature, precisa Falcomatà. E qualche citazione la fa, dimenticando però diversi amministratori e tanti settori cruciali, che si è scelto di non far partire rinviandoli al secondo step della giunta oggi incompleta (istruzione, pari opportunità, welfare). "C'erano obiettivi prioritari - dichiara - su cui concentrarsi e nella mia visione ho ritenuto di affidarmi a professionisti esterni. Ho dovuto fare scelte anche personalmente dolorose, ad esempio Gangemi e Calabrò hanno lavorato molto bene, ma ritengo che tutti gli assessori abbiano portato a termine i loro obiettivi. La necessità di interpretare il cambiamento ha comportato inevitabili sacrifici. Qualche assessore non è stato confermato dal proprio gruppo, ma per altri siamo ancora in attesa di sapere a breve cosa accadrà". 

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