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Sabato, 27 Aprile 2024
Il salasso dei testi scolastici

Caro scuola, ecco quanto stanno spendendo le famiglie reggine oltre i massimali di legge

L'assessora comunale Nucera denuncia anche la situazione del bonus governativo per il materiale scolastico: "In Calabria la soglia Isee più bassa d'Italia"

Il caro libri scolastici è una stangata che ogni anno grava sul bilancio delle famiglie. La Regione Calabria, anche su impulso del forum calabrese delle associazioni familiari, si è impegnata ad attuare misure di sostegno attraverso l’assegnazione di borse di studio che nella nuova programmazione avranno come beneficiari diretti i genitori degli studenti anziché le istituzioni scolastiche.

Nel frattempo è iniziato il conto alla rovescia verso la prima campanella, e al netto del materiale di cancelleria, il listino dei testi adottati dalle scuole reggine rispecchia il tend dell’aumento nazionale del 4% (per i soli libri, dato Federconsumatori). Il problema si acuisce, ovviamente, per gli studenti delle superiori e in particolare nel primo anno d’ingresso (quando i libri sono tutti da acquistare) e nel terzo, che segna il passaggio agli studi di indirizzo, con relativa necessità di testi specialistici e manuali.

I tetti massimi di spesa del ministero e le stangate nei listini delle scuole superiori di Reggio

Una batosta che in alcuni istituti di Reggio sfiora i 400 euro, anche se la legge vigente 133/2008 in materia fissa precisi tetti di spesa per ciascun anno della scuola secondaria di primo e secondo grado, che oscillano tra 290 euro e poco più di 300 nelle annualità più onerose.

Ben diverse cifre si leggono però negli elenchi adottati nei nostri licei. Qualche esempio dell’anno scolastico che sarà inaugurato tra due settimane? Per una classe prima del classico si spendono da 332 a 338 euro; nei due scientifici, per le terze ci si aggira tra 292 e 373 euro; al liceo delle scienze umane i testi di terza superano in qualche caso la spesa di 400 euro; e non va meglio negli istituti di istruzioni tecnici dove, mettendo sotto la lente due diverse scuole professionalizzanti, il listino di testi di una prima è di 355 euro e una terza di indirizzo dovrà acquistare libri per 318 euro.

Sembrerebbe una tragressione a quel tetto inderogabile, eppure è tutto in regola, ed è presto spiegato il perché. Le scuole riescono infatti a rientrare nei massimali obbligatori decisi dal ministero con deliberazioni assolutamente legittime che però, dalla carta al portafogli, cambiano il budget al rialzo.

“I libri che devono rispettare il tetto – dice Lucio Ficara, referente Uil Scuola per il territorio metropolitano di Reggio Calabria – sono quelli obbligatori, e le scuole qui riescono facilmente a rientrare, anche perché in caso contrario sarebbero sanzionate. Sono poi aggiunti altri testi, con la dicitura ‘consigliato’, che appunto le famiglie possono scegliere se acquistare o no, e fuoriescono così dal limite di legge”.

Indici non aggiornati, rincari, testi consigliati e la brutta sorpresa dei libri digitali 

In teoria per i libri indicati come consigliati non c’è obbligo, ma nei fatti i docenti durante l'anno li utilizzano nelle classi e la quasi totalità di studenti finisce per acquistarli. Di default, per i genitori, quello che c’è nelle liste è comunque considerato da comprare. E c’è un altro trabocchetto, quello degli ebook. La dematerializzazione impone alle scuole per legge di adottare edizioni miste o interamente digitali, non essendo più consentito il solo cartaceo. Molti genitori raccontano dell’amara sorpresa quando, ordinando i volumi in libreria, scoprono che al codice indicato corrisponde un libro digitale. E che per comprare la versione cartacea la spesa è superiore. 

L'ebook richiede un lettore adeguato, il cui acquisto costituisce un ulteriore aggravio per le famiglie. E' però possibile in tutti gli istituti superiori reggini chiedere testi e anche un tablet in comodato d'us, concessi in base ai requisiti Isee: per questo aiuto le scuole attingono al magazzino, dove, tra l'altro, resta una giacenza di dispositivi finzanziati dal governo nel periodo del Covid. 

Gli editori - e i librai come incolpevoli anelli finali della catena di distribuzione - seguono i rincari del mercato, e da anni lamentano l'inattualità dei massimali ministeriali, che non vengono aggiornati dal 2013. In dieci anni il tetto oggi dovrebbe essere comunque più alto di quasi 5 euro, ma quello che i genitori denunciano è la poca disponibilità dei docenti a usare (come previsto dal Mim con la circolare sui testi scolastici per l'anno 2023-24) strumenti alternativi ai libri come dispense, appunti e materiale gratuito da scaricare sulle piattaforme didattiche in rete. 

"Rappresenta un problema serio per le famiglie - commenta ancora Lucio Ficara - a cui è giusto che pensino le istituzioni con interventi concreti. Ma sul tema bisogna sottolineare che emerge un fenomeno sempre più allarmante di povertà educativa, che non dipende solo dalle condizioni economiche. A scuola vediamo ragazzi con l'ultimo modello di iPhone ma senza libri perché per i genitori la spesa scolastica è all'ultimo posto nella scala delle priorità. Occorre lavorare anche su questo"

La denuncia dell'assessora Nucera: "In Calabria soglia più bassa d'Italia per bonus acquisti scolastici"

Qualche giorno fa il dibattito sul caro libri ha registrato la denuncia del forum regionale delle famiglie, a cui la vicepresidente della giunta Giusi Princi ha risposto annunciando nuovi bandi di sostegno alle spese scolastiche basati non solo sul merito ma sull'Isee e con accesso diretto delle famiglie. Ma in relazione all'avviso per erogazione del bonus ministeriale di 200 euro per l'acquisto di materiale per la scuola (che scadrà il 9 settembre), l'assessora all'istruzione del Comune di Reggio, Lucia Nucera, ha segnalato come la nostra regione applichi il parametro di accesso più restrittivo a livello nazionale, un Isee di 6000 euro a fronte di soglie dai 10mila ai 15mila euro negli altri territori. "Una circostanza - ha dichiarato Nucera in una nota - molto limitante ed oggettivamente inspiegabile per una regione come la nostra dove è alta la soglia del bisogno e le famiglie vanno incontro in queste settimane a veri e propri salassi per l'acquisto del materiale didattico".

Secondo Nucera, "a fronte di un aumento complessivo dell'acquisto dei libri di testo, che va di pari passo con un generale aumento dei costi per tutto il materiale scolastico, la Calabria è tra le poche regioni, se non l'unica, ad andare addirittura indietro, negando di fatto a tante famiglie in difficoltà, con redditi superiori ai 6mila euro, di accedere al bonus". L'assessora comunale invita Occhiuto e Princi a modificare il parametro: "Le famiglie calabresi meritano gli stessi diritti di quelle delle altre regioni. Altrimenti - conclude Nucera - dovremmo pensare che i vertici della Cittadella stiano già applicando nel campo della scuola quel regionalismo differenziato che sarebbe un colpo mortale all'intero tessuto sociale calabrese".

Lo zaino degli studenti reggini continua a riempirsi anche grazie al mercato dei libri usati, agevolato nell'epoca social dai gruppi di scambio e informazione. Qui, su community che arrivano a quasi 6000 membri i genitori fanno squadra contro i trucchetti delle case editrici, sgamando testi che sono identici alle precedenti edizioni ma con il furbesco sfasamento di una o due pagine (uguali nel contenuto) generano altri codici inducendo le famiglie a ricomprare testi doppioni rispetto a quelli  magari già posseduti da un fratello maggiore. A ritmo di una decina di post giornalieri, tra chi cerca e chi vende si risparmia come si può. 

Ma se al liceo per i genitori son dolori finanziari, la scuola media è un piccolo choc per chi arriva dagli anni della zona franca dei rimborsi comunali - pure quella un'impresa tra soldi da anticipare, lentezza burocratica e ritardi. E si ritrova, come da listino di un edificio della periferia cittadina, a sborsare per una classe prima ben 351 euro in libri che secondo il massimale di legge dovrebbero costarne non più di 294.  

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