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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Quella Reggio che non c'è più" e le discoteche storiche inghiottite dal tempo

Un passo indietro attraverso i social per ricordare i simboli della movida reggina ormai perduti

Erano luoghi simbolo di una movida di altri tempi, locali in cui incontrarsi, bere qualcosa, ballare e magari fare nuove conoscenze. Lì sono nati amori, amicizie e c'è chi non dimentica le hit più in voga di quel periodo che sono diventate colonne sonore di vita.

Il nostro viaggio a ritroso nel tempo in quella che oggi potremmo definire "Quella Reggio che non c'è più" ci porta nelle discoteche ormai sparite, quei luoghi di ritrovo per intere generazioni di cui oggi resta solo un pallido ricordo. Alcune di loro sono state soppiantate da altre strutture, diverse sono state inghiottite dal passare degli anni, ma i ricordi restano accompagnati da un'amara nostalgia. Ma quali sono i locali più conosciuti che hanno fatto la storia di Reggio Calabria? Vediamoli insieme.

Partiamo con lo Splash Down che poi diventò Blue In. Indimenticabile la discoteca La Lanterna sita in via Vecchia cimitero. Tanti i giovani che si riunivano anche al celebre Machu Picchu. E ancora le discoteche Papirus e Limoneto a Gallico e Music all nei pressi della piazzetta San Marco.

E la lista può continuare con Cellophane nelle scale di via Filippini, The Queen nella discesa del Ponte libertà, Maraja a Gallico, Papillon che faceva anche piano-bar,  Cenide di Villa San Giovanni. C'era anche lo Scacco matto poi diventato Peekaboo  e poi l'Oca incantata, Covent Garden e l'ex discoteca del Lido comunale Genoese Zerbi.

Anche sui social gli utenti si divertono a fare un viaggio a ritroso nel tempo annoverando tutte le discoteche invernali nella pagina social "anni '80 a Reggio Calabria" e scrivendo: "Il Boomerang era in una traversa con scalinata che collega via Possidonea con via Filippini; il Papillon era invece in una traversa (anch'essa con scalinata) che collega via Possidonea con via Reggio Campi.

Poi c'era la tavernetta dell'Oasi  dove attualmente c'è l'Oasi - sala Flambé e sul lungomare di Gallico Marina c'era la discoteca Fata Morgana. Vicino alla scuola Spanò Bolani e al mitico Villeggianti fu aperto il Lollipop nei locali che prima ospitavano la palestra Gymnasium. Anni dopo sull'argine dx Annunziata, vicino ai bigliardi Mari, fu aperta la discoteca The Queen".

E non manca la nostalgia di chi sui social, come Antonella Macheda, ricorda la sua gioventù e annovera alcuni locali che non esistono più tra cui il Piano bar di Conti, il Limoneto e il Papirus  a Gallico: "A quei tempi io e i miei amici andavamo a ballare in prevalenza nel pomeriggio perché la sera noi ragazze, quasi tutte, dovevamo stare a casa per volere dei nostri genitori. Per essere entro le 20,30 a casa, io prendevo l'autobus n. 7 (Sant'Anna - Eremo) e scendevo al Policlinico per poi raggiungere a piedi la mia abitazione, di fronte gli Ospedale Riuniti. Ovviamente se qualche amico fidato non mi accompagnava con la sua auto a casa, però senza farci vedere dai miei genitori altrimenti venivo rimproverata".

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