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Domenica, 28 Aprile 2024
Il rilancio del Tito Minniti

Aeroporto dello Stretto, Foti: "Illogico e anacronistico avere soltanto low cost"

Nel dibattito sugli scenari futuri con l'arrivo di Ryanair l'attivista Cinquestelle ricorda anche che sul tavolo di Sacal e Regione ci sono soluzioni tecniche per rimuovere le restrizioni

La prospettiva dell’arrivo di Ryanair nell’aeroporto dello Stretto ha generato un dibattito con opinioni contrastanti sui futuri scenari del Tito Minniti. Il primo (e ancora puramente intenzionale) esito della manifestazione d’interesse sembra confermare che il rilancio dello scalo reggino per la Regione sia legato solo alla presenza delle low cost, ma è davvero questa la dimensione adatta a un aeroporto di posizione strategica per l’area mediterranea?

Per Fabio Foti, attivista reggino del Movimento Cinquestelle, questa prospettiva non è quella giusta e rafforza piuttosto l’urgenza di una gestione autonoma dello scalo da parte di una nuova società, composta da soggetti che rappresentino i territori di Reggio e Messina. E lo aveva già dimostrato con i numeri, sostenendo i parlamentari grillini Riccardo Tucci e Angela Raffa, che lo scorso giugno proprio questo hanno chiesto al ministro Salvini con un’interrogazione.

Fabio Foti

“Risulta ormai palese – commenta Foti - come la gestione Sacal non sia negli interessi della comunità dello Stretto (oltre un milione e duecentomila persone) e che, anzi, si contrapponga in modo spudorato a qualsivoglia possibilità di sviluppo economico e sociale di un territorio dalle enormi potenzialità di crescita: l’idea di avere su Reggio esclusivamente le low cost ed i charter con operativo voli (attualmente solo quattro in partenza ed altrettanti in arrivo) è illogica, schizofrenica ed anacronistica”.

Dalle low cost alle restrizioni, la strategia Sacal per marginalizzare lo scalo reggino 

Che il Tito Minniti rappresenti un crocevia di sviluppo nella rete globale di trasporti voluta e promossa dall'Ue lo ha riconosciuto anche la commissaria europea ai trasporti Adina Valean, a cui non è sfuggito il progressivo depotenziamento dell’aeroporto dello Stretto, che ne impedisce di fatto l’entrata nella Ten-t per mancanza dei requisiti strutturali richiesti. Ma prima di guardare al Mediterraneo, i problemi li abbiamo in casa e penalizzano l’utenza dello Stretto. A fronte dell’ “annuncite” su Ryanair (che per Reggio risale al 2018, quando tutto finì in una bolla di sapone), Foti ricorda la situazione attuale e il danno con la perdita di slot ITA su Milano in partenza la prima mattina ed in arrivo la tarda serata, segnalata anche dal comitato dei pendolari: “Suggerisco a Marco Franchini, amministratore unico Sacal spa, con un piccolo sforzo di buona volontà l’immediata restituzione del doppio volo (con orario fruibile per l’utenza) su Milano e la definizione di nuove tratte ITA e non solo low cost e charter e bandi per le eventuali nuove compagnie interessate che siano attrattivi e funzionali dal punto di vista temporale relativamente ai contratti da stipulare”.

Ma Sacal dovrebbe fare molto altro se davvero nella società di gestione esiste la volontà di rilanciare l’aeroporto Tito Minniti. Continua Fabio Foti: “I fatto dicono il contrario: dall’attivazione della continuità territoriale ancora in stato embrionale, fino al progetto di un esclusivo restyling dell’attuale aerostazione senza previsione alcuna di intermodalità, ecosostenibilità e invulnerabilità sismica e con enorme spreco delle risorse finanziare del CIS volare, e poi il masterplan inesistente e il piano industriale lacunoso ed improbabile visto il previsionale passeggeri/anno di Enac (poco più di 400.000 entro il 2035), e l’assenza totale di programmazione e visione di sviluppo anche per ciò che attiene protezione civile e cargo. Basta tutto questo o devo continuare? La strategia del gestore - dice ancora Foti - ha scientificamente condotto alla desertificazione e marginalizzazione del principale volano di sviluppo dei territori reggini e messinesi a vantaggio dello scalo hub di Lamezia, rendendo non più procrastinabile un cambio di governance a capitale misto pubblico-privato in grado di uscire fuori dal mortifero stallo in cui il management catanzarese ci ha confinato”.

Tre soluzioni tecniche proposte degli esperti per non sentire più parlare di limitazioni

Regione e Sacal fanno ora aleggiare nel deserto il miraggio del colosso low cost Ryanair, che però se davvero parteciperà all’attesa nuova gara, a Reggio dovrebbe trovare le condizioni adatte per volare. Ovvero, una vera soluzione dell’impasse sulla pista 15/33, ancora gravata da obblighi di addestramento che la compagnia non prevede per i suoi piloti. L'ipotesi più gradita a Ryanair è quella che sarebbe stata prospettata al ceo nel famoso incontro a Bruxelles con Occhiuto, cioè lo studio di un nuovo sistema di atterraggio strumentale valido anche ad automatizzare le fasi di decollo e atterraggio, tecnologia che nello scalo reggino trova ostacoli di tipo morfologico. Su questo tema, Foti ricorda che esistono già soluzioni elaborate da esperti per risolvere il problema della sicurezza e rimuovere le restrizioni: “Ci sono tre possibili interventi proposti, curva a 9000 metri in testata 33, riattivazione della seconda pista 11/29 e progettazione di una nuova pista 1/19, ma non vengono mai messi seriamente sul tavolo per non sentire finalmente più parlare di limitazioni”.

Aspettando i bandi, Fabio Foti conclude con una riflessione di lungo termine: “Sacal dovrebbe pensare alla definizione di una progettazione sulla attuale aerostazione che non sia un semplice rifacimento del presente con un inutile rimodellamento del manto della pista 15/33. E vista la miopia di prospettiva nel non considerare la possibilità della costruzione ex novo di un nuovo terminal utilizzando le medesime aree di decollo ed atterraggio, un progetto che si caratterizzi per il disegno di una intermodalità vera". Obiettivo che, secondo l'attivista del Meetup reggino, si raggiungerebbe "attraverso lo sviluppo di servizi di trasporto integrati treno-bus-nave, la piena operatività della stazione ferroviaria di San Gregorio con navetta di raccordo e la dotazione di una flotta di hovercraft di ultima generazione con integrazione di tutte le infrastrutture destinate alla mobilità passeggeri di Reggio, Messina, Catania, Tropea, Taormina, Milazzo e Lipari".

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