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Cronaca

Vicenda Bentivoglio, il Comune: “Ci si deve orientare al rispetto delle norme”

Nota della delegata Novarro e l’assessora Scopelliti. La sanitaria S’Elia ha ricevuto una lettera di messa in mora. Dimostrata "disponibilità a sostenere le difficoltà di Tiberio e degli altri imprenditori"

"Conosciamo la situazione che riguarda la famiglia Bentivoglio, la viviamo da tempo non solo da amministratori e rappresentanti istituzionali, ma anche da cittadine che personalmente hanno sposato la causa di Tiberio, comprendendone l'importanza simbolica oltre che sostanziale. Conosciamo le sue difficoltà, conosciamo il percorso che le ha determinate, cosi come d'altra parte conosciamo gli obblighi cui va incontro una pubblica amministrazione che deve attenersi ai vincoli imposti dalle leggi e ai controlli dalla Corte dei Conti, per non incorrere a sua volta in sanzioni, provocando un danno all'intera collettività.” A scriverlo è la consigliera delegata ai beni confiscati Deborah Novarro e l’assessora alla legalità del Comune di Reggio Rosanna Scopelliti in merito all’ultima vicenda che ha visto protagonista il noto cittadino.

Si tratta, appunto, di Tiberio Bentivoglio. Vittima della criminalità organizzata, è titolare insieme alla moglie della sanitaria S’Elia in un bene confiscato sul lungomare di Reggio. I due hanno recentemente ricevuto dal Comune una lettera di messa in mora con intimazione a pagare gli affitti arretrati degli ultimi cinque anni. Proprio a riguardo, la nota congiunta delle due esponenti ricorda che “questi locali sono stati concessi in locazione, non a titolo gratuito, atteso che sono destinati ad attività di impresa, attraverso una locazione con contratto d'affitto stipulato a suo tempo con il Tribunale e poi transitato al Comune, senza alcuna variazione, solo dopo la confisca definitiva.” 

Sappiamo – ribadiscono nuovamente Novarro e Scopelliti - che le difficoltà sono tante, peraltro acuite da questo periodo di crisi pandemica, ma l'Amministrazione deve necessariamente orientarsi al rispetto delle norme vigenti, seppure con la piena disponibilità, dettata dall'indirizzo politico, ad avviare un percorso di accompagnamento nei confronti della famiglia Bentivoglio, cosi come di tutti i commercianti e gli imprenditori onesti della Città.”

Si cerca adesso un dialogo tra le parti per arrivare ad una soluzione comune. In particolare, nelle scorse ore è andato in scena un incontro con la stessa famiglia Bentivoglio. Per Novarro e Scopelliti è “fondamentale affiancarla concretamente e sostenerla in questo momento difficile, cosi come siamo convinte che l'Amministrazione, per dovere civico, sia tenuta ad esporsi nei confronti di tutti gli imprenditori vittime della violenza mafiosa o di tentativi estorsivi, schierandosi con convinzione dalla loro parte. Cosi come è sempre stato, mettendoci la faccia personalmente, e cosi come sempre sarà.

L'Amministrazione comunale – termina così la nota congiunta - agisce nel rispetto della legalità e delle norme contabili. In questo senso, oltre alla disponibilità già dichiarata ad avviare un percorso amministrativo per sostenere le difficoltà di Tiberio e degli altri imprenditori che hanno subito soprusi da parte della 'ndrangheta, è necessario attivare da subito una iniziativa nazionale, per fare in modo che le amministrazioni locali siano sostenute a livello centrale nel garantire le necessarie agevolazioni nei confronti degli imprenditori vittime di violenza e delle imprese confiscate che tornano sul mercato.”

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