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Gli scenari

Aeroporto di Reggio, lo scontro politico e le speranze su Lufthansa

Infuria la polemica tra i due schieramenti per la situazione del Tito Minniti, ma ora si lavori per attrarre l'attenzione del vettore tedesco che acquisirà Ita Airways

La trionfale conferenza stampa di ieri con l'amministratore unico di Sacal Marco Franchini insieme al ceo di Ryanair Eddie Wilson - che ha annunciato il rafforzamento della presenza della compagnia su Lamezia e persino Crotone escludendo Reggio - ha scatenato un dibattito animoso in città. Nel solito rimpallo di accuse, rivendicazioni e annunci, l'unica certezza è che il Tito Minniti sia un fantasma nel piano della società regionale di gestione e sviluppo degli aeroporti calabresi. 

Il destino dell'infrastruttura reggina condannata a un inesorabile epilogo ha scoperchiato il vaso di Pandora dello scontro politico. Dopo la dura presa di posizione del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti (che aveva attaccato la Regione per l'azione di affossamento dello scalo reggino) e l'intervento via social del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, il consigliere di opposizione Massimo Ripepi ha replicato accusando la maggioranza di vittimismo ma soprattutto di correità nella vicenda dell'aeroporto, avendo accettato la gestione unica da parte di un soggetto "competitor fisiologico" di Reggio perché con origini lametine e una forte componente pubblica di area catanzarese. Da qui la richiesta di Ripepi all'amministrazione comunale di uscire da Sacal e gestire lo scalo attraverso una nuova società composta da vari enti pubblici del territorio strettese, reggini e messinesi, e privati del settore trasporti.

Un botta e risposta senza esclusione di colpi dove al momento non si registrano interventi dei parlamentari reggini Irto, Minasi e soprattutto Cannizzaro, che da anni si spende per la rinascita dell'aeroporto Tito Minniti e a cui si deve l'emendamento da 25 milioni di euro nel piano di sviluppo e coesione del ministero per il totale ammodernamento e sviluppo dello scalo, dal quale sono state estrapolate anche le risorse (17 milioni) per i tre bandi andati deserti. In quest'occasione, però, rintuzza il centrosinistra, il deputato azzurro, in linea con il governatore Occhiuto, avrebbe portato in riva allo Stretto solo parole, mentre la realtà sono quelle 16 nuove rotte che Ryanair attiverà a Lamezia (tra cui quella per Venezia promessa a Reggio quando la prospettiva dei bandi Enac sembrava cosa fatta). 

La speranza Lufthansa, a cui però occorre presentare uno scalo realmente appetibile

L'ultima speranza adesso potrebbe essere l'entrata in scena di Lufthansa. L'acquisizione di Ita Airways da parte della compagnia tedesca (in questa prima fase parziale) potrebbe riaprire i giochi per l'aeroporto dello Stretto? Sicuramente per attrarre l'attenzione del nuovo azionista è necessario un impegno ai vari livelli istituzionali (come tre anni fa era accaduto con Alitalia) e il primo tassello è la presentazione di un'infrastruttura appetibile.

Per il Tito Minniti, oltre ai soldi dell'emendamento Cannizzaro sul piatto ci sono ancora i restanti 35 milioni a destinazione reggina del contratto istituzionale di sviluppo Volare Calabria sottoscritto l'anno scorso da Occhiuto con l'allora ministra per il Sud e la Coesione Mara Carfagna. Da quando fu annunciato il piano calabrese con un cronoprogramma di due anni ne è già trascorso uno, e va ricordato che all'epoca Franchini precisò che se non avesse rispettati questi tempi sarebbe stato rimosso. Ieri con il ceo di Ryanair si è però soffermato soltanto sui prossimi interventi di ampliamento e rinnovamento a Lamezia.

L'altro nodo per l'aeroporto dello Stretto è quello delle limitazioni di avvicinamento alla pista, per le quali, dopo il dietrofront dell'Enac sulla ricategorizzazione dello scalo in base alle nuove regole dell'agenzia europea per la sicurezza aerea, si era parlato di una procedura sperimentale di volo con una strumentazione di bordo che sfrutterà le informazioni satellitari. Tutte questioni al vaglio della nuova conferenza di servizi promessa da Sacal, ma di cui non ci sono notizie all'orizzonte, da cui dovrebbe uscire un progetto di aeroporto che davvero permetta di riportare voli e traffico a Reggio con condizioni economiche alla portata di una grande utenza. Un vicolo cieco: senza passeggeri l'aeroporto muore, ma nell'attuale stato abbandono qui non ritornerà nessuno.

In question time il deputato del Pd Barbagallo interroga Salvini e cita il Tito Minniti

Ma se a Reggio ci si azzuffa, la situazione del piano nazionale degli aeroporti ieri è approdata al question time della Camera, con un'interrogazione a risposta immediata del deputato democratico Anthony Barbagallo a Matteo Salvini. Barbagallo è catanese, ma tra i temi su cui ha interrogato il ministro ha voluto sottolineare quella che considera "mancate valorizzazioni clamorose", citando tra gli scali aeroportuali abbandonati alla cronaca di una morte annunciata anche quello di Reggio Calabria. Dove, è bene ribadirlo, gli aerei servono soprattutto al territorio e alle sue popolazioni e i pochi voli presenti sono sempre pieni. Questa condizione di bisogno mette i reggini sotto scacco di chi colonizza lo scalo continuando a imporre tratte con il contagocce e prezzi stellari, ed è da qui che si deve iniziare prima di pensare al turismo - quella è un'altra storia, di cui l'aeroporto è solo uno dei capitoli da riscrivere. 

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