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Domenica, 28 Aprile 2024
Il dibattito

"La mancanza di personale all'Erp ha consentito il fenomeno del mercato illegale" la denuncia dell'Osservatorio

Dopo l'inchiesta della procura della Repubblica le associazioni puntano il dito sull'amministrazione comunale

"L’importante indagine della Procura della Repubblica sulle case popolari - afferma l'Osservatorio sul disagio abitativo che racchiude le associazioni Un mondo di mondi, l'Ancadic, il centro sociale “A. Cartella", Reggio non tace e la Società dei  territorialisti e delle territorialiste onlus -  ci mostra un “mercato illegale" degli alloggi  che rappresenta la diretta conseguenza della scelta politica di abbandonare il settore delle case popolari  e con esso il diritto alla casa delle famiglie a reddito basso. Questa scelta politica, purtroppo, caratterizza l’amministrazione comunale di Reggio Calabria, come pure la Regione Calabria, ormai da anni diventando un fatto del tutto normale".

"Difatti l’abbiamo riscontrata fino a pochi giorni fa nelle risposte negative ricevute dall’assessore Brunetti  - continua l'Osservatorio - nell’ultimo incontro del tavolo prefettizio su due richieste quanto mai  concrete e attuali. L’aumento del personale del settore Erp e l’acquisto di  nuovi alloggi da assegnare ai vincitori delle  graduatorie e alle famiglie da dislocare da Arghillà.  Per il personale del settore Erp, da 10 anni gravemente sottodimensionato al punto da non garantire il diritto alla casa, l’Osservatorio ha richiesto un aumento di 20 unità con i 126 neoassunti  da parte del Comune. L’assessore Brunetti ha risposto a questa richiesta dichiarando che al settore Erp andranno solamente 3 funzionari.

Visto che nelle ultime settimane tre funzionari del settore Erp sono andati in pensione, con i nuovi tre funzionari il personale del Settore resterà con lo stesso numero. Che è del tutto insufficiente per realizzare  le attività ordinarie di gestione, le nuove assegnazioni di alloggi agli aventi diritto, le  verifiche per impedire il “mercato illegale” scoperto dalla procura e anche per affrontare l’azione straordinaria dell’equa dislocazione delle famiglie di Arghillà annunciata dal sindaco.

L’assessore Brunetti ha giustificato questa incredibile scelta con un generico “non è possibile fare di più”. In realtà si tratta di una precisa volontà politica dell’amministrazione che sarebbe del tutto incomprensibile secondo una normale logica di  equa ripartizione  delle nuove risorse umane tra tutti i settori. Visto che complessivamente i settori comunali sono 14, una ripartizione equa dei 126  neoassunti dovrebbe essere di 9 unità per ogni settore.

Perché ne sono stati assegnati solamente tre unità al settore Erp?  La risposta è semplice: l'amministrazione Falcomatà continua a considerare la politica degli alloggi popolari assai poco importante. La dimostrazione è nelle sentenze emesse dal Tar contro il Comune perché non  assegna gli alloggi agli aventi diritto.    

Gli effetti di questa drammatica scelta politica sono gravissimi. Con un solo funzionario impegnato nell’importantissima azione di  assegnazione degli alloggi, dal 12 dicembre scorso ad oggi, ne sono stati assegnati solo tre scorrendo la graduatoria di emergenza abitativa.  Un solo funzionario, anche se lavora molto bene ed ha il sostegno della dirigente del settore, non può da solo fare tutto quello che è necessario fare per le  assegnazioni.

Il primo obiettivo fissato nel tavolo prefettizio per le assegnazioni era di 5 assegnazioni di emergenza abitativa e 13 del bando ordinario 2019, quanto dovranno ancora aspettare, con un solo funzionario,  i due nuclei di emergenza abitativa ed i 13 del bando ordinario per avere assegnato l’alloggio ?  

Ricordiamo che i 1200 vincitori del  precedente bando ordinario 2005 in 10 anni (dal 2012 al 2022), solo i primi sette hanno avuto assegnato un alloggio,  mentre i 210 nuclei familiari vincitori dell’ultimo bando ordinario 2019 dopo 15 mesi dalla pubblicazione della graduatoria non hanno  avuto assegnato nessun alloggio.  

Nell’incontro del Tavolo prefettizio del 17 gennaio scorso la dirigente Erp aveva detto che entro il la fine di quel mese sarebbero state completate le assegnazioni di Emergenza e sarebbero partite le lettere per le prime 13 famiglie del bando ordinario. Ma questo non è avvenuto e senza personale chissà quando avverrà. Non dobbiamo dimenticare che per l’Emergenza abitativa  il settore Erp e la commissione assegnazione alloggi dovrebbero ancora valutare qualche centinaio di domande rimaste  inevase da qualche anno. Con personale insufficiente il settore Erp ci ha messo 11 mesi per valutare 31 domande, quanti anni ci metterà per valutarne qualche centinaio con lo stesso personale?

Ci dispiace constatare che nel “mercato illegale” sembra le assegnazioni irregolari degli alloggi siano certe ed i tempi sono molto ridotti. Il personale insufficiente del settore Erp non penalizza solo le assegnazioni, ma l’intera gestione del patrimonio degli alloggi Erp e quindi il diritto alla casa.

Le domande di sanatoria presentate al settore Erp hanno un ritardo di circa 10 anni. Dall’indagine della procura sembra invece  che  le domande di sanatoria del “mercato illegale degli alloggi” non abbiamo ritardi e siano state evase sanando le posizioni. Mentre il ritardo sulle domande legali di sanatoria, senza un aumento del personale, non potrà essere  recuperato e quindi  il patrimonio comunale sarà destinato a rimanere nel caos totale. Quel caos che ha consentito lo  sviluppo dell’illegalità individuata dalla procura".

"L’attivazione del turn-over attraverso le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari - prosegue l'Osservatorio - che il Comune dovrebbe effettuare, secondo legge (art 12 LR 32/1996) sull’intero patrimonio composto da  6.068 alloggi, non viene effettuato da molti anni proprio per la mancanza di personale e anche questo ha consentito il fenomeno del “mercato illegale degli alloggi”. Senza personale il turn-over continuerà a non essere effettuato com’è avvenuto negli ultimi 10 anni.

Senza un adeguato aumento del personale non solo non si riuscirà a fare il lavoro ordinario, ma tanto meno potrà effettuare quello straordinario dell’equa dislocazione promessa dal sindaco per le famiglie di Arghillà.

Dopo la risposta negativa sul personale l’assessore Brunetti ha risposto negativamente  anche alla richiesta di acquisto di nuovi alloggi  da assegnare agli aventi diritto. Secondo l’assessore non sarebbe necessario acquisire altri alloggi per le assegnazioni, perché sarebbe sufficiente applicare il turn-over sul patrimonio Erp complessivo.

Ma decidendo di non aumentare il personale del settore il turn-over non potrà mai essere applicato. In ogni caso gli alloggi che potrebbero essere  recuperati se si applicasse  il turn-over non sarebbero sufficienti a rispondere alla domanda di alloggi che oggi, in un momento di  forte crisi economica, è costituita  dai 210 nuclei vincitori del bando ordinario, da qualche centinaio di  casi di emergenza abitativa e di  cambio alloggi e dalla dislocazione delle famiglie di Arghillà". 

"Complessivamente, oggi,  sarebbero circa duemila i nuclei familiari che avrebbero  bisogno di un alloggio adeguato. Ricordiamo che Italo Falcomatà, l’ultimo sindaco della città che ha compreso l’importanza strategica della politica degli alloggi popolari in termini di welfare strutturale, realizzò una consistente azione di aumento del patrimonio Erp per rispondere alla domanda di case, nonostante il patrimonio Erp di allora  fosse maggiore di quello attuale. Grazie a questa azione le amministrazioni comunali successive a quella di Italo Falcomatà riuscirono ad assegnare circa 500 alloggi ai vincitori del  bando ordinario 1999, ad assegnare tanti alloggi alle famiglie in emergenza abitativa ed a realizzare anche  l’equa dislocazione abitativa di molte famiglie ghettizzate.  

Con questo ricordo della politica degli alloggi di Italo Falcomatà e dopo i gravissimi fatti emersi dall’indagine della procura auspichiamo - conclude l'Osservatorio sul disagio abitativo - che le risposte negative dell’amministrazione comunale da domani diventino positive.

Una buona politica degli alloggi popolari che garantisca veramente  il diritto alla casa alle famiglie vincitrici delle graduatorie  impedirebbe il “mercato illegale degli alloggi”  che in questi anni, purtroppo,  si è organizzato e strutturato per la sua assenza".

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