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Domenica, 28 Aprile 2024
Femminicidi / Siderno

Nel podcast "Respiro" sugli orfani speciali la storia di Tiziana Marra e il figlio Domenico

Il progetto ha vinto il primo premio nell'Italian Podcast Award raccogliendo le testimonianze di chi resta dopo un femminicidio, e c'è anche il delitto della donna sidernese

C'è anche la storia di Domenico Romeo, figlio della sidernese Tiziana Marra che vide morire la mamma per mano del padre il 4 settembre 2003, nel podcast "Respiro - Storie di orfani di femminicidio", vincitore del primo premio di categoria nell'Italian Podcast Award. Domenico, oggi 32enne, all'epoca del delitto aveva 12 anni e nella testimonianza audio raccolta da Roberta Lippi racconta il suo ricordo di quell'evento dolorosissimo ma soprattutto quello che è successo dopo.

Il lavoro multimediale in sei puntate ideato da Terre des Hommes e scritto dalla giornalista Lippi rientra infatti nell'omonimo progetto selezionato tramite un bando ("A braccia aperte") dall'organizzazione no profit Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, finanziato per complessivi 10 milioni di euro e finalizzato a interventi per gli orfani speciali, rimasti soli dopo un crimine maturato in famiglia che è quasi sempre un femminicidio. "Respiro", coordinato dalla cooperativa campana Irene '95, è territorialmente rivolto alle regioni meridionali, dove opera una rete di soggetti locali, tra cui l'associazione Sinapsi con sede a Marina di Gioiosa jonica. L'asp della Locride ha collaborato per ricostruire la storia di Domenico Romeo, la cui voce nel podcast è un durissimo colpo al cuore. Tutto inizia da un ricordo, un ragazzino che la madre tiene sulle ginocchia mentre suona il pianoforte. Un'immagine vivida di tenerezza, risucchiata dallo choc del giorno in cui Domenico assistette alla morte violenta di Tiziana. Nel podcast, per scelta dell'autrice, i dettagli di quei momenti non ci sono, ma una crudele casualità ci fa entrare drammaticamente proprio lì. Lippi infatti, senza saperlo, per organizzare la registrazione del podcast, aveva contattato Domenico proprio nel giorno nell'anniversario di quel femminicidio che sconvolse Siderno. 

Il racconto di Domenico, che a 12 anni vide morire la mamma Tiziana Marra per mano del padre

Il racconto di questo giovane uomo che oggi è commercialista e ha trovato un equilibrio affettivo grazie alla moglie parte più lontano nel tempo. La morte di Tiziana è - come, con rabbia e impotenza, nei femminicidi scopriamo solo quando è troppo tardi - il punto di non ritorno di una lunga scia di violenze domestiche, che i figli riconoscono con difficoltà. Cresciuti in quell'ambiente, benché istintivamente felice, lo identificano come una condizione naturale. Nel caso di Domenico e del fratello minore, quella consapevolezza era acquisita a piccole dosi, in uno stato di allarme che diventava sempre più lampante. "Da piccoli non ci si rende conto - dice - ma poi fu come unire dei puntini. C'erano le urla, i piatti rotti, i lividi che mamma giustificava con le scuse che di solito usano le donne maltrattate. Diceva ad esempio che era caduta, ma soprattutto d'estate con le maniche corte, era impossibile per lei nasconderli". 

Domenico Romeo (foto Respiro)

Tiziana, quindici anni più giovane del marito Natale Romeo, non lo denunciò mai per salvaguardargli la reputazione, essendo un noto imprenditore oleario di Siderno. Decise però di sfuggire alla violenza con la separazione, un'iniziativa che lui non le avrebbe perdonato, uccidendola a soli 36 anni. Quel giorno la città era nel culmine della festa patronale, e il furioso litigio e gli spari irruppero tra la musica e la promessa di un panino delle bancarelle. "Vedere la propria madre morta, davanti ai propri occhi, uccisa dal padre, con il terrore di fare la stessa fine, è qualcosa che non si può raccontare", dice ancora Domenico nel podcast. La sua emozione è chiara, le parti mute di quel ricordo sono un deserto invalicabile per chi lo ascolta: contro quel muro agghiacciante s'infrange ogni ulteriore interesse di conoscere qualcosa che a un interlocutore esterno non si potrà mai trasmettere. 

Tra i partner del progetto Respiro, rivolto al Sud, nella Locride c'è l'associazione Sinapsi

Il progetto Respiro vuole mettere al centro dell'attenzione delle istituzioni i figli di vittime di femminicidio facendo comprendere l'importanza di aiutarli subito, intanto prendendosene cura sul piano psicologico. Lo dice chiaramente Domenico Romeo, che è stato seguito da una bravissima professionista, lanciando un appello per non lasciare soli i ragazzi che subiscono quella terribile esperienza: "Io proprio grazie a quest'aiuto sono riuscito a non chiudermi totalmente. Il dolore rimane, anche dopo vent'anni, ma sono un ragazzo socievole, che vuole aiutare il prossimo. A chi lo sta vivendo dico: chiedete aiuto”. Tra gli interventi del progetto c'è formazione di un’équipe multidisciplinare di emergenza e l’attivazione di un vero e proprio pronto soccorso allertato da servizi sociali, prefetture o asp, che opera immediatamente sul luogo dell'evento. Altra figura nuova proposta è il tutore di resilienza, che entra in campo dopo l’emergenza, per accompagnare la ripresa della routine di vita dell’orfano.

Per gli orfani di crimini domestici in Italia dal 2018 esiste una legge ed è stato istituito un fondo con un portafoglio annuo da 12 milioni di euro, ma i dati delle erogazioni (tra 2020 e 2021 meno di mezzo milione per assegni, spese mediche e borse di studio a favore di una cinquantina di persone a fronte oltre 2000 orfani in tutta Italia) dimostrano che non è così facile usufruirne.  

Dopo il delitto, Natale Romeo ottenne gli arresti domiciliari ancor prima del funerale di Tiziana, una decisione sulla cui tempistica monsignor Bregantini espresse una severissima disapprovazione. L'imprenditore è morto nel 2019 e Domenico spiega di non aver mai ripreso i contatti con il padre, di non esserci riuscito. Lo dice senza rancore, e quella sincera ammissione di fragilità ha la stessa luce di speranza della sua volontà di creare, nonostante tutto quel passato buio, una sua famiglia: "Ho incontrato l'amore della mia vita e desideriamo dei figli, che saranno amati".

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