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Lunedì, 29 Aprile 2024
La manifestazione / Villa San Giovanni

Villa San Giovanni, Libera apre i beni confiscati aperti al pubblico per celebrare la legge 109

Nell'anniversario della normativa che permette il riutilizzo degli immobili sottratti alla criminalità si è svolta l'iniziativa "Siamo aperti"

Il 7 marzo, nel ventottesimo anniversario dalla promulgazione della legge 109/1996 sull'utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità, Libera Reggio Calabria ha promosso a Villa San Giovanni l'evento "Siamo Aperti”. L'obiettivo della manifestazione è stato far incontrare con il territorio le associazioni che hanno sede in un immobile confiscato, raccontando le storie di bene e solidarietà fiorite in seguito all’assegnazione e al riutilizzo a scopo sociale.

Nel 1996, nel suo primo anno di vita, Libera promosse una raccolta firme per sostenere quella che poi divenne la legge 109 del 1996, approvata il 7 marzo. Questa legge permette togliere i patrimoni accumulati dalle organizzazioni criminali con le loro attività illecite e "restituire il maltolto" alla società (espressione cara all’associazione Libera). La normativa precedente, chiamata Rognoni-La Torre aveva introdotto nel codice penale il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso (articolo 416 bis) e anche i sequestri e le confische per i condannati, ma non prevedeva il riutilizzo dei beni da parte degli enti locali. La nuova legge segnò la svolta, perché, da quel momento, tutti gli immobili confiscati potevano essere destinati a finalità sociali, prevedendo l'assegnazione dei patrimoni e delle ricchezze di provenienza illecita ad associazioni, cooperative, comuni, province e Regioni, capaci di restituirli alla cittadinanza tramite servizi, attività di promozione sociale e lavoro.

A Villa San Giovanni sono tre le associazioni che hanno sede in un bene confiscato: Smail (Solidarietà Medica Assistenza Integrata Sociale), che gestisce un poliambulatorio di medicina solidale; O.RA. DI. A.GI.RE. che sostiene le famiglie indigenti del territorio, e Rose Blu, che sta avviando un progetto sul "dopo di noi”, creando un luogo capace di accogliere adulti con disabilità che non hanno più i genitori o, se li hanno, non sono in grado di occuparsi di loro.

Aderendo alla richiesta di Libera in tutta Italia, le tre associazioni reggine hanno aperto i propri immobili, per raccontare le storie di bene, nate dall’impiego sociale dei beni loro assegnati. Nella giornata del 7 marzo Smail e O.RA. DI. A.GI.RE., insieme alla referente del presidio Libera di Villa San Giovanni Trecroci hanno inoltre incontrato gli studenti dell’Ipalbtur e del’Iis Nostro – Repaci, per confrontarsi sul tema della solidarietà e dell’impegno sociale. Gli studenti, divisi in tre turni, hanno avuto modo di incontrare i responsabili delle varie associazioni e di visitare le sedi, hanno ascoltato il racconto del lavoro svolto per rendere i locali non solo conformi alla loro destinazione d’uso, ma anche belli e accoglienti, e si sono confrontati sul tema dell’impegno sociale e, in particolare, di come ciascuno possa e debba fare la propria parte per aiutare chi vive in condizioni di svantaggio e marginalità. Anche rivolgendo domande, giovani hanno compreso il lavoro svolto dalle associazioni e il contributo che è possibile dare come singoli cittadini e attraverso la scuola.

Positivo il bilancio per la referente di Libera e per i responsabili delle due associazioni. “E' stata una giornata di confronto, dialogo e crescita” ha dichiarato la presidente di O.RA. DI. A.GI.RE., Dominella Floccari. “Gli studenti hanno partecipato con vivo interesse all’evento e hanno fatto numerose domande, per noi è stato un piacere potere accogliere tutti questi giovani per raccontare loro il lavoro che, quotidianamente svolgiamo in città e ascoltare le loro opinioni, i loro pareri e i loro propositi. Lavoreremo in rete per fare diventare questa giornata un appuntamento fisso con le scuole e con la città intera ”.

“Un ringraziamento particolare va ai gestori di questi beni che quotidianamente, con il loro volontario impegno danno concretezza alla legge 109/96. Un enorme lavoro corale – continua Domenica Imbesi, referente del presidio Libera Villa San Giovanni - che racconta di quante persone hanno contribuito a raggiungere un obiettivo fondamentale e poi ad alimentarlo nel tempo, trasformando dei segni di potere mafioso sul territorio in opportunità e alternative per la collettività.”

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