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Il provvedimento / Gioia Tauro

Ndrangheta e scommesse online, scatta sequestro da 500 mila euro

La Guardia di finanza mette sotto chiave i beni di un imprenditore gioiese la cui figura era emersa nell'ambito dell'operazione "Galassia"

Cinquecentomila euro, è questo il valore dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Reggio Calabria, guidata dal generale Maurizio Cintura, ad un imprenditore di Gioia Tauro, “con radicati interessi nel centro Italia, operante nel settore dei giochi e delle scommesse”.

Con il provvedimento notificato dai militari delle fiamme gialle è stato pertanto disposto - allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito - il sequestro dell’intero compendio aziendale di 2 ditte individuali e 2 società, tutte operanti nel settore della gestione e manutenzione degli apparecchi da gioco, nonché di 15 terreni, per un valore complessivamente stimato di oltre 500.000 euro.

Con lo stesso provvedimento i giudici reggini hanno disposto nei confronti del proposto l’applicazione, in via provvisoria, dei divieti di cui all’articolo 67 del Codice antimafia. La notifica del decreto di sequestro è stata portato a compimento dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Reggio Calabria insieme a personale dello Scico, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria.

La figura dell'imprenditore

"La figura criminale dell’imprenditore - spiegano i finanzieri reggini - era emersa nell’ambito dell’operazione “Galassia”, condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria, con il supporto dello Scico nei confronti di un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all'illecita raccolta di scommesse on-line attraverso importanti bookmakers esteri. In particolare, questi ultimi, aventi sede in Austria e Malta, avrebbero operato in patto sinallagmatico con la 'ndrangheta.

Nello scenario investigativo sarebbe emersa la figura del citato imprenditore che avrebbe svolto - allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – il ruolo di promotore ed organizzatore di un’associazione inserita nel descritto sistema illecito, per cui è stato rinviato a giudizio per il reato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso".

Alla luce delle richiamate evidenze, a seguito di specifica indagine a carattere economico/patrimoniale delegata dalla locale Direzione distrettuale antimafia - sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata - al Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria e al Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, è stato sottoposto a sequestro nel mese di giugno 2021, su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, il patrimonio riconducibile al citato imprenditore.

Successivamente a tale attività, il monitoraggio investigativo ha permesso di rilevare come il soggetto in parola - in costanza di esecuzione dei richiamati provvedimenti giudiziari disposti in ambito sia penale sia di prevenzione - abbia continuato ad operare nel medesimo settore dei giochi, rigenerandosi dal punto di vista imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove entità giuridiche nella formale titolarità dei suoi prossimi congiunti.

Così facendo, attraverso un complesso sistema di ramificazioni societarie, ha altresì continuato ad intrattenere rapporti commerciali (traendone profitti) con le società - allo stesso riconducibili - ricadute nel vincolo del precedente sequestro.

Gli accertamenti, inoltre, hanno consentito di rilevare come l’imprenditore, senza disporre di idonee lecite risorse finanziarie, abbia effettuato rilevanti acquisizioni immobiliari.

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