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Al cardiologo Amodeo il Premio internazionale Bronzi di Riace

Il noto professionista riceverà il premio il prossimo 3 ottobre a Napoli presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, in occasione della XXII rassegna del riconoscimento

L’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri potrà, tra pochi giorni, vantare un proprio esponente tra gli insigniti del Premio internazionale Bronzi di Riace. Si tratta del dott.Vincenzo Amodeo il quale ha fatto della scienza, della medicina e della cardiologia il faro della sua vita. Attento studioso, medico di grande levatura, egli appartiene da tempo all’Associazione medico scientifica dei medici cardiologi ospedalieri (Anmco) alle cui attività concorre con passione ed impegno rari.

Amodeo riceverà il premio il prossimo 3 ottobre presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, in occasione della XXII rassegna del Premio internazionale Bronzi di Riace.

Nato a Reggio Calabria, il premio, ha in questi anni esplorato tutta Italia partendo certamente dalla bella città calabrese ma spostandosi in Toscana, Marche, Lombardia, Lazio, Piemonte Montecarlo, Parigi e così via. Questa volta, tuttavia, il prestigioso riconoscimento fondato dalla Pro Loco Reggio Calabria ha raggiunto la bella città di Napoli. Un luogo pieno di storia millenaria, secolare centro di una cultura che ha portato l’italianità nel mondo con le sue mille espressioni d’arte e la sua vivace creatività.

Poche città, nel mondo, sono amate come Napoli, vera icona d’Italia in tutto il pianeta. L’evento, che da sempre beneficia del patrocinio della Città metropolitana, del Comune di Reggio Calabria, della Camera di commercio di Reggio Calabria e della presidenza del Consiglio regionale della Calabria, ha per suo instancabile promotore il presidente Giuseppe Tripodi.

"Vincenzo Amodeo – spiega Tripodi – è un medico ed un cardiologo di assoluta fama. Un uomo che ha saputo costruirsi un percorso umano e professionale di grandissimo livello. E lo ha fatto nello spirito dei fieri guerrieri del premio".

"Ma perché fieri guerrieri? Andiamo con ordine e ricostruiamo i fatti cui il premio si ispira", spiega una nota. "Correva l’anno 1972 quando Stefano Mariottini, chimico romano con l’hobby delle immersioni, compì la scoperta tra le più importanti del secolo scorso, ovvero le due opere di incommensurabile valore artistico, datate tra il 460 e il 450 a.C., imponenti corpi maschili plasmati nel bronzo ed anatomicamente perfetti, uno formalmente più giovane, l’altro più maturo. Due personaggi tra l’umano e il divino, tra realtà e mito, ancora oggi dopo decenni dal ritrovamento se ne sa pochissimo.

Il Premio Internazionale Bronzi di Riace, nacque con l’intenzione di celebrare la ricorrenza del ritrovamento delle opere e di valorizzare le personalità che come “fieri guerrieri”, hanno combattuto per la crescita e lo sviluppo della nostra patria, della propria terra, con competenza e professionalità, distinguendosi, in Italia e nel mondo. Un premio, quindi, - conclude la nota - la cui storia ed i cui significati ben si coniugano con il nostro prof. Amodeo".

Ecco la motivazione del premio al cardiologo reggino

"Per aver dedicato la sua vita, prima come ufficiale medico delle forze armate e poi come dirigente medico ospedaliero in diverse strutture, alla scienza ed alla medicina, con passione viva e spirito indomito di vero e fiero guerriero. Per gli studi nell’ambito della Cardiologia e per aver sempre cercato crescita e progresso, anche come organizzatore responsabile di convegni ed eventi scientifici formativi, al fine di offrire un decisivo contributo per la difesa della vita umana.

Impegno che l’ha condotto a grandi risultati valorizzati anche dal ruolo all’interno dell’Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri (Anmco), dove ha ricoperto numerosi incarichi in qualità di componente del Consiglio
nazionale".

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