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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervista

Verdetto Consiglio di Stato, l'amarezza dell'ex dirigente Iacopino: "La serie D sarà dura"

"Mi auguro davvero che ci sia una realtà economica che faccia rinascere la Reggina ma anche la città. Serve trovare gli imprenditori disposti a investire in una nuova società"

"Amarezza, dispiacere", sono queste le parole di Franco Iacopino subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato che condanna la Reggina in serie D. Lui che è stato per quarantadue anni dirigente della squadra di Reggio Calabria e altri tre calciatore, non nasconde, adesso, il suo dolore. 

"Dei 109 anni di storia della Reggina, io ne ho vissuti ben 45 al servizio della società amaranto - racconta Iacopino - sono davvero amareggiato per questa vicenda. Ha prevalso il rispetto delle regole. La Federazione ha un regolamento e ci sono degli adempimenti da rispettare. C'era un termine perentorio e non è stato rispettato. Adesso bisogna guardare al futuro".

"Non sarà facile ripartire, ma il futuro della Reggina in questo momento è nelle mani delle istituzioni cittadine. Serve una cordata di imprenditori seri, credibili e finanziariamente affidabili. Poi sarà la commissione della Federcalcio a decidere l'iscrizione al campionato della serie più alta possibile, che dovrebbe essere la D. Sarà un campionato difficile e la riconquista della serie B sarà faticosa e a lungo periodo".

"Il campionato in serie D non è per niente facile: ci sono squadre molto forti come il Siracusa, il Trapani e anche il Lamezia. Trovare i giocatori e l'allenatore non sarà un problema, ce ne sono tanti disponibili, quello che conta adesso è trovare gli imprenditori e ripartire con una nuova società. L'amarezza aumenta perché ormai da diversi anni, direi dal 2015,  non parliamo più di mercato e di giocatori ma solo di carte bollate e tribunali".

"Si deve ricominciare, - continua Iacopino - e mi auguro davvero che ci sia una realtà economica che faccia rinascere la Reggina ma anche la città. Le vicissitudini del club amaranto hanno rispecchiato le difficoltà della città, che è stata abbandonata. Adesso si deve guardare oltre, si deve pensare al futuro".

"Se mi aspettavo questo verdetto? Io parlo con carte alla mano e posso dire che la notte appena trascorsa è stata lunga. Io ormai dormo poco, perché sono un "diversamente giovane", ma sono stato sveglio a lungo e mi ha tenuto compagnia la musica di Peppino di Capri, solo la musica ha il potere di rilassarmi e non farmi pensare..."

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