La Calabria perde il suo cantore, è morto Otello Profazio
Era stato ricoverato in gravi condizioni al Grande ospedale metropolitano. Aveva 88 anni
"Vogghiu mi moru, di zucchero e cafè mi mi imbelenu. Facitimi un tambutu i cutuetti". Starà cantando al cospetto di San Pietro, Otello Profazio, cantastorie reggino, spirato oggi al Grande ospedale metropolitano a 88 anni. Accompagnato dalla sua inseparabile chitarra si starà presentando nell'al di là ritmando la sua "Brava morte".
Otello Profazio, nato a Rende il 26 dicembre 1934, aveva fatto della sua casa nel centro di Pellaro uno studio ma anche un vero e proprio museo della musica etno folk calabrese. Il cantastorie era stato ricoverato presso il noscomio di Reggio Calabria in gravi condizioni.
Tra i suoi brani più celebri, “Qua si campa d’aria”, “Colapesce”, “Il brigante Musolino”, “I paladini di Francia” e molti altri. Ha ricevuto il Premio Tenco nel 1987 e il disco d’oro per aver venduto oltre un milione di copie dell’album “Qua si campa d’aria”, unico cantante folk italiano ad aver raggiunto questo traguardo.