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Cronaca

Celebrato il 50esimo della rivolta con il libro di Rogolino: "1970: boia chi molla…a sedici anni!"

Alla presentazione hanno partecipato associazioni Stanza101, NFP e CasaPound e i protagonisti del "moti di Reggio"

Le associazioni Stanza101, NFP e CasaPound hanno celebrato sabato scorso il cinquantesimo anniversario della Rivolta di Reggio con la presentazione del libro "1970: boia chi molla… a sedici anni!" di Enzo Rogolino. Nel libro, l'autore racconta la sua esperienza da ragazzino fra le barricate e lo fa accompagnando ricordi con una serie di documenti che arricchiscono la sua opera.

Alla manifestazione sono intervenuti personaggi che quella Rivolta l’hanno fatta davvero insieme a Rogolino: il senatore Renato Meduri (che ha curato anche la premessa del libro), Carlo Colella, Nino Bonforte, Totò
Putortì e Totò Vacalebre.

Si è voluto concedere la platea a degli uomini che hanno fatto la Rivolta di Reggio, giovanissimi allora adulti oggi, eppure nelle loro parole, nei loro sguardi, nelle emozioni rappresentate si scorge sempre la stessa forza e lo stesso spirito. Si è voluto dare parola a coloro che, dopo mezzo secolo, amano ancora la piazza, le bandiere, i simboli e le parole che testimoniano una militanza che non è semplicemente “politica” ma è un vissuto sempre e soltanto nel voler rappresentare la propria terra nei valori.

I protagonisti della Rivolta del '70, al fianco nostro per suggellare questa continuità umana, ideale e generazionale. Tanti anziani, molti adulti, tantissimi giovani a testimoniare un sentire che accomuna, un anelito sul riscatto di giustizia sociale e di emancipazione culturale a cui Reggio Calabria ha diritto e ciascuno di noi ha il dovere di lottare perché questo possa realizzarsi.

Oggi, dopo anni di degrado sociale economico diffuso, la nostra città può ribellarsi e cercare di cambiare rotta con vele al vento. Ma bisogna difendere una visione che non deve e non può essere asservita agli interessi di chi pratica politicamente per perseguire strategie personali ed interessi di parte. Dinamiche, queste, che purtroppo è troppo spesso non hanno colore politico, ma riescono ad insinuarsi e determinare scelte e destini.

Si è voluto essere a Sbarre, un luogo simbolo delle barricate del '70, proprio a rimarcare la necessità di alzare ancora una volta barricate, non armate e belligeranti ma di #identità e di solidarietà, aggregando uomini e donne uniti nell'intento irrinunciabile di difendere la Patria, il luogo dove vive la memoria, il presente e l'aspirazione ad un futuro: la nostra terra, la bella Reggio.

I giovanissimi hanno voluto concludere la serata con delle fiamme colorate di rosso, tenute alte da tanti, avvolgendo nei fumi l'atmosfera di una serata piena di forza e di passione animata da un solo pensiero un solo giuramento di lotta un solo grido: Boia chi molla".

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