rotate-mobile
Cronaca

Sbarchi, dalla nave Rise Above sono scesi tutti i migranti

Dopo giorni di attesa davanti alle coste siciliane la ong è stata fatta attraccare al porto reggino. La denuncia di Bruna Mangiola del Coordinamento sbarchi

Sono arrivati stremati e stanchi i migranti al porto di Reggio Calabria, sbarcati dalla nave Rise Above. Dopo giorni di navigazione e incertezze sullo sbarco, per il lungo braccio di ferro tra le ong ed il Governo Meloni dopo il provvedimento che consente sbarchi selettivi di migranti, oggi finalmente hanno toccato terra 89 migranti provenienti da Costa d'Avorio, Guinea Tunisia, Egitto, Camerun, Burkina Faso e Liberia. 

Molte donne e quaranta minori, tra cui otto bambini, sono scesi dalla nave della ong Mission Lifeline che da giorni si trovava davanti alla costa orientale della Sicilia in attesa dell'assegnazione di un porto. Poi finalmente ieri sera è stato assegnato il porto di Reggio per lo sbarco e Hermine Poschmann, membro del consiglio e portavoce di Mission Lifeline diceva: "Siamo sollevati dal fatto che l'attesa in alto mare sia finita. La situazione a bordo è diventata sempre più critica negli ultimi giorni e ore. Un totale di 6 persone sono state portate fuori bordo, alcune con gravi complicazioni mediche. Ci aspettiamo che le autorità italiane diano a tutti l'accesso a una procedura di asilo legalmente conforme e che le persone non debbano rimanere sulla nostra nave più del necessario. Il mio ringraziamento speciale va all'equipaggio, che ha sopportato le condizioni più avverse. Possiamo essere contenti che questo gioco politico spietato non sia costato vite a bordo del Rise Above".

L'annuncio dello sbarco a bordo della nave: le immagini

Qui i migranti sono stati sbarcati tutti, perchè è un evento Sar. Salutano e applaudono i migranti, c'è chi bacia a terra, inginocchiandosi, in segna di riconoscenza per essere stato salvato. Sono felici e ringraziano la ong che li ha salvati al largo del Mediterraneo. Ma l'equipaggio della nave Rise Above, fino a questo momento, non ha potuto lasciare la nave: le autorità italiane infatti non hanno concesso ai componenti di scendere. 

L'assenza del Coordinamento Sbarchi

Al molo di ponente, dove è stata fatta attraccare la nave della ong, questa volta però non c'è il Coordinamento diocesano sbarchi ma solo gli uomini della Protezione civile e dell'associazione Medici del mondo oltre che polizia, Guardia di finanza e capitaneria di porto.

"E' stato uno sbarco veloce e blindato - spiega Bruna Mangiola - noi come Coordinamento non abbiamo collaborato. Dall'ultimo sbarco che c'è stato al porto di Reggio abbiamo deciso che non collaboreremo con la prefettura fino a quando non ci sarà un tavolo di coordinamento con le associazioni e gli enti interessati agli sbarchi. L'ultima volta, infatti, abbiamo lavorato con molte difficoltà e senza nulla. Non è possibile così. Bisogna capire cosa fare". 

Finite le operazioni di sbarco, i migranti sono stati portati a Gallico. Sono saliti sui pullman per raggiungere la palestra di una scuola del quartiere dove è stato allestito un centro di prima accoglienza in attesa del trasferimento sulla base del riparto nazionale stabilito dal ministero dell'Interno. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sbarchi, dalla nave Rise Above sono scesi tutti i migranti

ReggioToday è in caricamento