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Domenica, 28 Aprile 2024
I controlli / Scilla

Sicurezza alimentare, vasta operazione dei carabinieri del Nas in città e provincia

Sanzioni e sospensioni dell'attività per ristoranti che non rispettavano le norme fra Scilla e Pellaro. Scoperti due esercizi commerciali collegati alla rete elettrica pubblica

I carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno portato a compimento dei servizi mirati per la tutela della salute e della sicurezza alimentare nel periodo estivo, tra il capoluogo reggino e Scilla, hanno accertato numerose violazioni sia penali che amministrative.

A Scilla, è stato deferito in stato di libertà un ristoratore poiché deteneva in cattivo stato di conservazione 50 chilogrammi di prodotti ittici, di cui una parte veniva servita cruda senza un preventivo uso dell’abbattitore e dopo un arbitrario scongelamento.  

Sempre a Scilla, poi, venivano sanzionati tre attività di ristorazione perché detenevano complessivamente oltre 200 chilogrammi di preparati privi di tracciabilità; nei confronti di un ristorante-sala ricevimenti è stata emanata un’ordinanza di sospensione in quanto privo di qualsiasi titolo autorizzativo e quindi risultato abusivo. 

A Reggio Calabria è stato sottoposto a immediata chiusura un esercizio di vendita di alimenti etnici per gravissime carenze igienico sanitarie e strutturali; mentre è emerso che un’attività di salumeria e gastronomia esercitava abusivamente perché priva di documenti autorizzativi. 

Sempre a Reggio Calabria, i carabinieri del Nas, con l’ausilio di personale della società Enel, accertavano che i titolari di una pescheria, ubicata in centro cittadino, e un ristorante/sala ricevimenti a Pellaro, avrebbero alimentato le rispettive attività con allacci diretti alla rete elettrica pubblica, non avendo nessuna utenza a loro intestata, per tanto venivano deferiti in stato di libertà per furto aggravato. I tecnici hanno calcolato una sottrazione illecita di energia elettrica di circa  250.000 euro. 

Gli alimenti sottoposti a sequestro verranno distrutti da ditte specializzate, mentre a carico dei titolari delle attività ispezionate sono state elevate complessivamente sanzioni per 20.000 euro. 

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