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Domenica, 28 Aprile 2024
Il progetto / Villa San Giovanni

Adotta un nonno: raccolta fondi per l'assistenza domiciliare agli anziani

Un innovativo servizio che segna il passaggio dalla visione ospedalocentrica al prendersi cura delle persone fragili a casa, col sostegno delle comunità accoglienti

Entrare nelle case, ascoltare, donare tempo e attenzioni diventa un’ancora di salvezza per chi è anziano. Per questo è nato, a Villa San Giovanni, il progetto innovativo di  servizio di assistenza domiciliare agli anziani e per realizzarlo è partita la campgna “Adotta un nonno”, attuato con la collaborazione delle cooperative Demetra e Rose Blu, con la Croce Rossa Italiana comitato locale di Vallata del Gallico e col patrocinio gratuito del Comune di Villa.

L' innovativo servizio di assistenza domiciliare segna il passaggio dalla visione ospedalocentrica al prendersi cura delle persone fragili a casa, col sostegno delle comunità accoglienti. Con impegno e dedizione, senza clamore, tra i quartieri a nord di Reggio Calabria e nel territorio di Villa San Giovanni si sta costruendo, mattoncino dopo mattoncino, un modello di prossimità socio sanitaria che punta al benessere delle persone e, insieme, della comunità e considera, quindi, la salute come un bene comune.

Lo hanno esplicitato, in una conferenza stampa presso la sala consiliare del Comune di Villa San Giovanni, Fortunata Denisi, presidente della cooperativa Res Omnia, il sindaco Giusy Caminiti e l’assessore comunale con delega alla salute, Maria Grazia Simona Melito, presentando la raccolta fondi per il progetto “Adotta un nonno”.

La co-progettazione e le attività

Un lavoro innovativo di co-progettazione e di sensibilizzazione, quello che tutti i partner stanno svolgendo insieme, con le rispettive competenze ed esperienze. Le attività della Res Omnia sono cominciate proprio sul territorio villese, otto anni fa, con l’accreditamento ai servizi di assistenza e sono proseguite con i tanti interventi per il benessere di comunità, la presenza solida e incisiva tra le famiglie e gli anziani di Arghillà e la prima vaccinazione pediatrica portata nel quartiere.

Con “Adotta un nonno”, l’attenzione si concentra sulle persone fragili, con più di 65 anni, che possono essere curate a casa evitando loro il trauma dei ricoveri o dei continui spostamenti verso ambulatori ed ospedali. Ma non si pensi alla semplice assistenza domiciliare di un infermiere o di un operatore socio sanitario, i cosiddetti oss, piuttosto ad un intervento strutturato e costruito su misura sull’anziano e sui suoi bisogni e desideri. Le situazioni sono innumerevoli, tinte da mille sfumature, ma tutte percorse da quel senso di smarrimento, solitudine e impotenza che chi affronta la malattia propria o di un familiare può ben capire. Ci sono anziani soli o con famiglie e badanti che non riescono a gestire le terapie complesse al rientro da un ricovero ospedaliero, l’igiene a letto, le piaghe da decubito.

Conferenza Stampa Adotta un nonno - 2

L’infermiera e l’operatrice, che almeno due volte la settimana si presentano alla porta, diventano figure indispensabili per la cura del paziente e per un’ottimizzazione dell’ambiente casalingo. Rimuovere i tappeti su cui gli anziani possono inciampare, controllare le condizioni igieniche dell’abitazione e della persona, aprire il cassetto dei farmaci e buttare via quelli scaduti, insegnare a tenere il diario dei valori della glicemia e l’uso del misuratore, monitorare la pressione, sono le prime azioni che si compiono dopo aver conquistato la fiducia e l’affetto del paziente, in una relazione che diventa sempre più profonda e non si ferma alla cura delle patologie.

Entrare nelle case, ascoltare, donare tempo e attenzioni diventa un’ancora di salvezza per chi vive in povertà o in solitudine: una pensione bassa costringe molti a risparmiare sul cibo e sulle cure, tanti sono i vedovi o le coppie in età avanzata con i figli lontani. Allora diventa davvero una carezza l’infermiera che porge il proprio telefono per fare una videochiamata ai nipotini, la borsa con la spesa che arriva da un’associazione del territorio chiamata ad intervenire quando necessario o l’accompagnamento in chiesa per partecipare alla messa e fare la comunione.

“In un’Italia che invecchia e in una Calabria dove, spesso, l’anziano vive nei borghi che si spopolano e perdono servizi essenziali – ha ricordato Fortunata Denisi – la sanità deve essere di prossimità, come ci ripete pure Papa Francesco spiegando che la presa in carico smette di essere una questione burocratica e diventa incontro, accompagnamento, condivisione. Farsi prossimi significa anche abbattere le distanze, fare in modo che non ci siano malati di “serie A” e di “serie B”, mettere in circolo le energie e le risorse perché nessuno sia escluso dall’assistenza sociosanitaria”.

Come sostenere il progetto

Allora, tutti possono sostenere le cooperative Res Omnia, Demetra e Rose Blu e la Croce Rossa Italiana comitato locale di Vallata del Gallico in questo progetto di vicinanza alle persone fragili e alle comunità con una donazione sul sito internet della coop Res omnia, detraibile dall’Irpef o dal reddito. Il 30 per cento della donazione delle aziende, invece, ritornerà loro attraverso buoni spesa ed il logo aziendale comparirà come sostenitore sui materiali del progetto e sui social.

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